6. Amelìe

138 6 0
                                    

Il fine settimana è passato in fretta e io l'ho passato a sistemare gli  scatoloni e le valigie. Paul e gli altri due ragazzi,che ho scoperto siano cugini, mi avevano invitato ad andare in un club con loro,ma ho rifiutato. Di solito quando ero a Toronto,io e gli altri andavamo sempre in giro. Ma ora non ho voglia di uscire. Non sono ancora pronto a integrarmi completamente in questa nuova città, una città che è a me sconosciuta. Una realtà che non mi appartiene ancora.   
"Ce l'hai fatta finalmente!" Esclama Matt. Sono appena arrivato fuori scuola.
"Me la sono preso con comodo." Rido.
"Ce ne siamo accorti." Continua Paul.
Mi guardo attorno e non vedo David.
"È con la sua ragazza." Spiega Matt. Annuisco distrattamente,ormai la mia attenzione è focalizzata sulla ragazza di venerdì scorso. Questa volta è seduta da sola su una panchina in mezzo al prato della scuola. È concetrata sul suo cellulare.I capelli lisci le cadono sulle spalle, ha alcune ciocche dietro l'orecchio destro e la sua mano sinistra più volte porta il ciuffo indietro con scarsi risultati. Incrocia le gambe e porta una mano sotto il mento. Si morde il labbro e lentamente alza il volto in avanti. Si sente osservata,ma stavolta non capisce chi la stia guardando. Si volta prima a destra e poi a sinistra e poi si alza per entrare a scuola. E come una calamita la seguo per tutto il tragitto. Si muove lentamente e con piccoli passi. Sono completamente attratto da ogni suo movimento. 

"Entriamo!" esclama duro Paul. E in un secondo mi tira per il braccio e mi trascina all'interno dell'aula di francese. Tutto questo accompagnato dalle mie lamentele e dalla risata di Matt. Paul è molto più forte di quanto sembri.Ci sediamo in fondo e inizia a parlare.
"Devi smetterla di guardarla." Urla in un sussurro per non farsi ascoltare.
Ha uno sguardo nervoso e non ne capisco il motivo.
"Perché ti arrabbi ogni volta che la guardo?" Sbraito sussurrando a mia volta.
"Ascoltami e basta. -si aggiusta gli occhiali sul naso,-È meglio non avere a che fare con lei." spiega.
Provo a replicare ma il professore entra interrompendo il nostro discorso.

La terza campanella suona e questo segna il momento della pausa pranzo. Io e Matt ci dirigiamo al solito tavolo e poco dopo ci raggiungono anche Paul e David. Una riccia mora dagli occhi azzurri e dal fisico slanciato si siede al fianco di quest'ultimo. Lo saluta con un bacio e David le poggia un braccio intorno alla vita. Poi mi guarda e si presenta.
"Sono Danielle." sorride mostrando i denti bianchi. "Shawn." Ricambio il saluto. Poi iniziamo a parlare. 
Sfortunatamente io e Paul non siamo più riusciti a parlare e io ho molte domande che mi frullano in testa.

Guardo l'orario,mancano venti minuti prima di rientrare in classe e come venerdì ne voglio approfittare. Così saluto tutti e mi avvio in aula musica. Prima di uscire,come fosse una cosa meccanica, mi volto verso il tavolo della ragazza e sorprendentemente la ritrovo che mi sta già guardando. Sorrido e dopo che mi abbia ricambiato imbarazzata,esco.

"Together we can just let go
Pretending like there's no one else here that we know
Slow dance fall in love as the club track plays
We don't care what them people say"
Canto piano mentre suono la chitarra.
Mi interrompo sentendo un rumore alla porta.
"Mi dispiace,non volevo disturbarti." Agita le braccia gesticolando frettolosamente. I miei occhi castani sono fissi nei suoi verdi.
"Non preoccuparti." Dico lentamente.
È poggiata allo stipite della porta a braccia incrociate.
"L'hai scritta tu?" Chiede. Annuisco.
"Non è niente di che." Dico sfogliando le pagine del mio quadernino nero sul banco.
"No,è davvero bella." Esclama sorpresa. "Sei molto bravo."
"Grazie." Sorrido. "Ma non saprei, credo ci sia qualcosa che non va."
"Forse un ritmo più dolce?" Si morde un labbro. Ci penso su. E poco dopo ricomincio come mi aveva consigliato. E ha ragione,ora scorre di più. "Grazie,mi hai aiutato." Alza le spalle sorridendo.
"Comunque sono Shawn." Mi presento. E forse è la prima volta che mi va di presentarmi.
"Piacere di conoscerti." E subito dopo la sua affermazione suona la campanella. Esce fuori l'aula.
"Tu come ti chiami?" La rincorro fuori l'aula in attesa di una sua risposta.
Si volta verso di me. Mi sorride e risponde.

"Amelìe."

Ciao ragazze, come va?
Scusate se ci ho messo tempo a pubblicare il capitolo,ma sono stata impegnata. Però per farmi perdonare ho scritto il capitolo più lungo. SPERO VI PIACCIA ♥

BetterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora