Sono le 6:20 e le prime luci dell'alba penetrano dalla finestra semichiusa. La sveglia è impostata per le 7:00,ma il pensiero di Amelìe in quel motel malandato mi ha tormentato per tutta la notte. Spengo la sveglia e tolgo le coperte di dosso. Vado in bagno e mi guardo allo specchio. I segni della nottata sono evidenti. Accendo il riscaldamento e i miei muscoli iniziano a rilassarsi. Apro l'acqua della doccia,aspetto che diventi calda,mi spoglio e lancio i pantaloni della tuta grigia in camera. Entro nella doccia, l'acqua inizia a scorrere sulle mie spalle. Metto il braccio sul muro e ci poggio la testa su. Chiudo gli occhi e sospiro. Resto fermo in questa posizione per almeno una ventina di minuti. Chiudo l'acqua e passo il bagnoschiuma per il corpo e il balsamo sui capelli corti. Massaggio il collo dolente e poi mi sciaquo. Esco dalla doccia, asciugo le gocce che scendono per il corpo e avvolgo l'asciugamano intorno alla vita. Passo una mano sullo specchio appannato,rivelando il mio volto rosso. Asciugo i capelli e sembrano quasi ricci. Non so come aggiustarli,ci passo una mano cercando di trovargli un senso. Ma alla fine li rimango così. Entro in camera con ancora l'asciugamano indosso e apro l'armadio. Indosso la tuta grigia della nike, la felpa bordeaux della vans e le scarpe nera della vans. Sono le sette e solitamente è l'orario in cui suona la sveglia. Scendo in cucina,apro il frigo,prendo il latte e ne verso un po' nella tazza bianca in ceramica. Lo riscaldo per trenta secondi nel microonde,mi siedo e inizio a immergere i pan di stelle nel latte. Di solito non faccio mai colazione,ma ora che ho tempo un po' di latte caldo non guasta. Appena finisco di mangiare salgo a lavarmi i denti. Passo per la camera di Aalihya,apro un po' la porta e la osservo. Ha la coperta fin sopra la testa e un braccio pende fuori dal letto mentre dorme beatamente. Credo che non parli con lei da quando siamo arrivati qui e mi dispiace. Abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto, ma credo che per questi ultimi giorni l'abbia esclusa dalla mia vita. Entro in camera e le tocco dolcemente la spalla coperta. Gira il volto assonato verso di me, sbatte una paio di volte gli occhi e quando mi mette a fuoco parla.
" Shawny, devo già andare a scuola?" Mi chiede con la voce impastata dal sonno. Scuoto la testa.
"La sveglia suona fra cinque minuti." Le sorrido.
"Perché mi hai svegliata prima?" Alza un sopracciglio.
"Volevo chiederti se domani sera ti andrebbe di andare a mangiare al McDonald's insieme?" Quasi le brillano gli occhi. Annuisce freneticamente. Sorrido soddisfatto.
"Allora domani andiamo. Ora io vado a scuola,ci vediamo più tardi." Le do un bacio sulla guancia ed esco dalla sua stanza. Infine indosso il cappotto nero,lo zaino ed esco di casa.
Collego le cuffiette al cellulare e 'Thinking out loud' di Ed Sheeran risuona nelle mie orecchie. Alzo il cappuccio della felpa sulla mia testa e mi avvio verso la scuola.Una cuffia viene tolta dal mio orecchio. Matt è in piedi al mio fianco.
"Come va Canada?" Mi chiede felicemente.
"Woow amico hai una faccia." Continua David.
"Non ho dormito e sono stanchissimo." Spiego. "Ma ora mi spiegate il perché di tutta questa felicità?" Domando.
Alzano le spalle in sintonia ed è quasi inquietante.
"Sabato sera c'è una festa da Blake e tu non puoi mancare." Spiega finalmente Matt.
"Non sono un amante delle feste." Spiego.
"Che ti avevo detto Matt? Il nostro amico canadese è un tipo tranquillo." Continua David.
"Andiamo fratello, ci sarà da divertirsi." Insiste Matt.
"Ci penserò ok? Dico infine.
"Non ci verrà mai." Sbuffa David.
"Vi sento." Urlo verso di loro. Mi sorridono complici.Apro l'armadietto e prendo il libro di matematica.
"Dovresti decorarlo è troppo spoglio." La voce di Amelìe irrompe nelle mie orecchie.
"Cosa dovrei farci?" Domando guardando l'armadietto. Alza le spalle.
"Qualche foto migliora sempre."
"Tu le hai messe?"
"Un paio." Sorride.
"Ci penserò." Ricambio il sorriso e lentamente si allontana.
"Chiudi la bocca o entrano le mosche." Paul fa il suo ingresso.
"Spiritoso." Dico con sarcasmo.
"Mio Dio fratello!" Esclama. "Hai due occhiaie da paura."
"Non ho dormito."
"Come mai?"
"Pensieri." Spiego vagamente.
"Amelìe." Dice con tono sapiente e alzando un sopracciglio. "Sei stato con lei ieri sera dopo che me ne sono andato?" Annuisco.
"Abbiamo parlato un po' e l'ho accompagnata a casa." Dico minando le virgolette alla parola casa.
"Tu sapevi che abita in un motel?" Chiedo. Annuisce tristemente.
"Perché?" Domando. Alza le spalle e io sbuffo.
"Andiamo in classe o il professore rompe le palle." Parla.
"Hey!" Sbotto improvvisamente con un tono alto.
"Cosa?" Dice stranito.
"Hai comprato un nuovo paio di occhiali." Spiego osservando la nuova montatura quadrata con il contorno nero.
"Si, li ho comprati ieri pomeriggio." Spiega.
"Ti stanno bene."
"Grazie."La terza campanella è suonata e la marmaglia di studenti si dirige in mensa. Prima di andarci anche io, vado al mio armadietto per posare il libro di chimica. Apro l'armadietto e nel mentre noto una coppia che si bacia contro il muro. Il ragazzo ha qualcosa di familiare e lo osservo meglio. Apre le palpebre e quegli occhi neri sono inconfondibili. Non vedo la ragazza, ma sono sicuro sia Amelìe. Brent si stacca da lei e i suoi occhi si puntano su di me. Io faccio finta di nulla e me ne vado in mensa. Appena entro Amelìe sbatte contro il mio petto.
"Oh,scusa Shawn."
"Amelìe?" Chiedo scioccato. Mi guarda stranita.
Avrei giurato che fosse lei la ragazza con Brent.
"Novellino, ci si rivede." Brent interrompe i miei pensieri.
"Come va?" Continua. "Non hai una bella cera." Le spalle larghe si aprono e le braccia muscolose tirano a sé il corpo di Amelìe. Quest'ultima rimane stupefatta dal gesto e anche un po' intimorita.
"Sto bene. E tu?" Rispondo infine.
"Alla grande." Dice calcando le due parole.
"Mi aspetto di vederti alla festa di Blake sabato sera." Sorride maliziosamente.
"Contaci." Dico stringendo gli occhi e con un sorriso finto. Escono dalla mensa e io vado verso il mio tavolo.
Razza di stronzo.
Paul, Matt, David e Danielle stanno parlando animatamente. Mi siedo al tavolo e Paul mi guarda non capendo la mia espressione in viso.
"A che ora hai detto che inizia la festa sabato?" Dico rivolgendomi a David. Quest'ultimo ha uno sguardo stranito.
"Alle dieci." Risponde.
"Ci sarò." Affermo.
"Sbam!" Esclama Matt. "Ho vinto, sgancia le dieci sterline." Urla verso David e quest'ultimo sbuffa dandogli i soldi.IMPORTANTE
Heeey, sono tornataa! Alloora stavo pensando di creare un profili instagram del libro, dove pubblicherò frasi e altro,ovviamente che riguardino il libro.
Che ne pensate?VI CHIEDO DI COMMENTARE PER FARMI SAPERE UN VOSTRO PARERE, MI FAREBBE MOLTO PIACERE.
OVVIAMENTE APRIRO' IL PROFILO SOLO SE CI SARANNO MOLTE PERSONE D'ACCORDO.
Oltre questo,che pensate del capitolo?
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Better
Fanfiction"So che non è lui che vuoi, lo capisco da come mi guardi" Sussura. Si avvicina al mio volto e mi accarezza la guancia destra. "Dimmi che mi vuoi." La mia mente è su di giri "Io..." farfuglio piano. Mi incita con lo sguardo. Non riesco a parlare. Vo...