La tazza di caffellatte ancora piena è sul tavolino affianco al cornetto vuoto ancora intatto. Sono seduta qui al bar da almeno mezz'ora senza aver toccato nulla. Il mio sguardo è fisso fuori la vetrata del bar,lo stomaco brontola,ma non ho voglia di mangiare. Ho mal di testa,piccoli flash della scorsa notta passano veloci per la mia mente.
Gli occhi di Shawn che non smettono di fissarmi,la sua mano che stringe la mia,la sua presa forte intorno al mio corpo...
"Amelìe!" Mi giro di scatto.
"Brian,mi hai spaventata." Dico.
"Non hai mangiato nulla." Continua.
"Non ho molta fame." Mento e lui mi guarda alzando un sopracciglio. Due secondi dopo il mio stomaco brontola tradendomi.
"Qual è il problema?" Domanda. Scuoto la testa non sapendo realmente cosa rispondere.
"Centra Brent?" Domanda usando un tono arrabbiato.
"No,non c'entra nulla." Dico semplicemente. Mi guarda stringendo gli occhi in due fessure.
"Ne vuoi parlare?" Chiede.
"In realtà,no,non ne voglio parlare..." dico forzando un sorriso.
"Capisco,comunque se ne vorrai parlare,puoi contare su di me." Strizza l'occhio sinistro in un occhiolino amichevole ed io annuisco.
"Però mangia!" Ordina autoritario.
"Va bene, papà." Scherzo e subito afferro il cornetto dandogli un morso.
"Brava!" Esclama prima di tornare a lavorare.
Continuo a mangiare il mio cornetto vuoto continuando a guardare fuori la vetrata.
"Un tè verde e un cornetto al cioccolato." Questa voce calda è inconfondibile per le mie orecchie. È girato di spalle, e il suo corpo è rivolto verso Brian. Le sue gambe sono fasciate da un jeans nero e le sue spalle larghe sono coperte da una felpa grigio chiaro. I suoi capelli scombinati si possono notare ad un chilometro di distanza. Sono più che sicura che non abbia nemmeno provato ad aggiustarli. Brian gli porge ciò che aveva ordinato e Shawn si siede a due tavolini distanti da me. Non mi ha visto ed è meglio così. Non ho voglia di parlare con lui, ieri mi sono aperta troppo ed io non amo parlare di me o della mia famiglia. Improvvisamente il mio cellulare vibra, mi è appena arrivato un messaggio. Il nome di Brent è illuminato sul mio cellulare.
"Stasera andiamo al parcheggio. Fatti trovare pronta per le 20."
Non lo sento da ieri sera dopo la rissa,questo è il primo messaggio della giornata. Gli rispondo che va bene e nemmeno due secondi dopo mi arriva un altro messaggio.
"Indossa la pelliccia rosa che ti ho regalato. Amo quel colore su di te."
Quasi mi imbarazzo. Brent non è il tipo di ragazzo dolce che fa complimenti, sono rare le volte che la sua dolcezza emerge. E sono proprio quei rari momenti che mi hanno fatto innamorare di lui. Annuisco di fronte al telefono pur sapendo che Brent non mi possa vedere.
"Amelìe?" Alzo il volto verso la voce che mi ha chiamata. Shawn è in piedi di fronte a me.
"Shawn..." dico alzando il volto verso di lui.
"Sei qui da sola?" Sorride ed io annuisco. "Posso?" Domanda spostando un po' la sedia.
"Mh... si,certo." Si siede e mi guarda confuso.
"C'è qualcosa che non va?" Mi chiede. Scuoto la testa senza parlare.
Rimaniamo in silenzio a mangiare per almeno cinque minuti.
"Come stai?" Domanda improvvisamente guardandomi serio. Ed proprio questa la domanda che non volevo.
"Bene." Rispondi sorridendo lievemente.
"Amelìe..." inizia a parlare,ma io lo interrompo.
"Devo andare,ci vediamo a scuola." Lo saluto velocemente ed esco dal bar. Sospiro e mi avvio verso casa.20:15
Ripasso per un ultima volta il rossetto rosso sulle labbra e aggiusto il ciuffo di capelli con le mani.
Il telefono si illumina. Brent.
"Sono giù."
Mi guardo un'ultima volta allo specchio. Il vestito nero semplice è coperto dalla pelliccia rosa, le calze a rete nere coprono le mie gambe e ai piedi indosso delle adidas bianche consumate.
Esco dall'appartamento,chiudo la porta a chiave ed entro in macchina. Brent ha lo sguardo fisso su di me e io lo guardo con un sorriso furbo e un sopracciglio alzato. Quasi come uno sguardo di sfida.
"Credevo non la indossassi." Dice riferendosi alla pelliccia rosa. "Non hai risposto al mio messaggio." Spiega.
"Se non l'avessi fatto?" Domando sfidandolo ancora.
"E tutto questo coraggio?" Chiede malizioso. Alzo le spalle,sorridendo ingenuamente.
"Mh..." fa un verso fingendo di pensare. "Mi piace." Afferma prima di prendermi il volto e baciarmi. Si stacca e partiamo.
Dopo 10 minuti arriviamo al parcheggio e già ci sono tutti gli altri.
"Ce l'hanno fatta." Scherza Blake.
"Non rompere le palle." Afferma Brent.
"Nervosetto." Lo prende in giro Mike. E così iniziano a scherzare tra loro.
"Mèl vieni qui." Brittany mi chiama e io la raggiungo. Con lei c'è Melanie che fuma.
"Allora piccola Mèl,che ci racconti?" Apre il discorso Brittany. Alzo le spalle.
"Sempre la solita storia." Rispondo.
E va avanti così per un quarto d'ora,io e le ragazze che parlavamo del più e del meno e i ragazzi che si prendevano in giro.
Improvvisamente i ragazzi vengono verso di noi con dei carrelli della spesa.
"Vi va di divertirci un po'?" Propone Blake. E tutte annuiamo. I carrelli sono tre. Io entro nel carrello guidato da Brent, Brittany in quello di Blake e Melanie in quello di Mike.
Ci mettiamo tutti allineato e al tre partiamo. Iniziamo a correre verso il lampione in mezzo al parcheggio. Poi i ragazzi iniziano a scontrarsi e a sbandare,facendo ridere noi ragazze. Alla fine la gara non continua e giriamo nei carrelli senza meta. Appena scendiamo, Mike urla. "Andiamo nella fabbrica." E tutti iniziamo a correre verso l'entrata. Nella fabbrica ci sono un divano rosso rattoppato e uno verde, alcune poltrone mal ridotte,mensole e armadi manomessi. Le finestre sono rotte e le pareti grigie sporche.
Mesi fa io e i ragazzi ripulimmo la fabbrica dalla polvere e pezzi di vetro sparsi, aggiustammo qualche mensola e il divano e portammo anche un tavolo. Divenne il nostro nascondiglio. La corsa verso l'entrata è una tradizione,l'ultimo che arriva si siede sulla poltrona più rotta.
Brent arriva per primo e si butta sul divano,dopo di lui arriva Mike e in seguito io,Brittany e Blake. Brent mi prende per un braccio e mi butta su di lui,prima che Blake si sedesse. Urlo il suo nome fra le risate.
"Fanculo amico,non vale." Urla Blake.
Lui e Brittany si siedono sull'altro divano verde. Infine arriva Melanie. E a quest'ultima tocca la poltrona.
"Fanculo,tocca di nuovo a me." Si lamenta Melanie.
"Sei troppo lenta bambola." Dice Mike mandandole un bacio e lei in risposta le mostra il dito medio.
Brent lancia una sguardo d'intesa a Mike e Blake e questi si alzano dal divano e vanno a fumare una sigaretta,trascinando con loro Brittany e Melanie.
Immagino mi voglia parlare.
"Allora..." inizia e già non mi piace.
"Come sei tornata ieri a casa? So per certo che Blake e Mike non ti hanno accompagnata." Quasi vado in panico,non so se dirgli la verità o mentirgli. Ma credo sia meglio la prima.
"Mi ha accompagnata Shawn." Dico diretta.
"Il novellino?" Chiede stringendo gli occhi. Annuisco.
"Ti sta troppo addosso,non mi piace."
"È solo stato gentile." Lo difendo alzando la voce.
"Non alzare la voce con me!" Esclama stringendo il mio braccio.
"E poi perché ti alteri?" Dice premendo ancora di più la presa. Mi sto agitando.
"Ti interessa?" Dice alzando un sopracciglio e con un sorriso sarcastico.
"Brent... ovvio che non mi interessa." Dico cercando di calmarlo. Allenta la presa sul braccio.
"Meglio così." Mi avvicino a lui,gli accarezzo il volto e lo bacio.
Lascia il mio braccio e poggia le sue mani sul mio volto,intensificando il bacio.
Il suo petto si rilassa e poi si stacca da me.
Gli sorrido notando che si sia calmato.
Mi accarezza il volto e apre la bocca per parlare.
"Non voglio più vedervi insieme."
STAI LEGGENDO
Better
Fanfiction"So che non è lui che vuoi, lo capisco da come mi guardi" Sussura. Si avvicina al mio volto e mi accarezza la guancia destra. "Dimmi che mi vuoi." La mia mente è su di giri "Io..." farfuglio piano. Mi incita con lo sguardo. Non riesco a parlare. Vo...