Storia di un Ghoul

Incontrarsi, scontrarsi (1)

I frigoriferi erano quasi completamente vuoti: rimanevano una libbra di carne, mezzo litro di sangue, un mucchietto di ossa ridotte in polvere per essere mischiate al caffè a mo' di finto zucchero, un paio d'occhi e una manciata di unghie, alcune smaltate.
"Dove le avrà prese, queste?"
Iram non era mai andato a caccia con suo padre: se per caso gli chiedeva di lasciarlo venire, lui gli ricordava che era ancora incapace di estrarre il kagune, e se lo pregava di insegnargli a farlo gli arruffava i capelli e gli rispondeva immancabilmente: << Sei troppo piccolo! >>
Aveva appena compiuto diciott'anni. Non avrebbe più avuto scuse, se solo fosse tornato...
Ricordò i colpi alla porta, un bussare secco e fastidioso che gli impediva di studiare i kanji; suo padre gli aveva detto di non rispondere, se avessero suonato, perché avrebbero potuto essere cacciatori di ghoul, ma se avesse lasciato continuare il rumore i vicini si sarebbero insospettiti: l'avevano visto tornare dal liceo, perché allora non apriva?
<< Buongiorno, cosa desiderate? >>
Gli uomini in divisa avevano chiesto di entrare, togliendosi i berretti.
"Ucciso da un ghoul", gli avevano detto.
Lui aveva riso e scosso la testa, no, suo padre era un ghoul, aveva un "ukaku", qualsiasi cosa significasse quel termine, era sveglio, intelligente, nessuno avrebbe potuto tenergli testa... o sì?
<< Crediamo si sia trattato di un rinkaku di grado A, non troppo difficile da catturare. Verranno allertati gli investigatori, e presto la bestia sarà presa e giustiziata: suo padre sarà vendicato, non abbia timori al riguardo >>.
Si era fatto serio.
Non sapeva cosa volevano dire quelle parole, ma sentiva che avrebbe dovuto saperlo meglio di quei semplici agenti, che era stato uno stupido a non aver chiesto di più a suo padre, a non averlo costretto a dirgli di più, e ora... Ora non avrebbe più potuto farlo.
<< Un grado A è pericoloso...? >>
<< E' il livello più basso alla Coclea, quindi un investigatore di prima classe è più che sufficiente ad occuparsene. Forse ne abbiamo già uno in zona, ma a noi non è dato saperlo. Se ne occuperà chi di dovere >>.
L'agente aveva alzato le spalle, porgendogli la mano.
Iram l'aveva stretta, e tutto era finito lì.
Era maggiorenne. Non aveva bisogno di essere aiutato a capire cosa fosse una coclea, che aspetto avesse un rinkaku o cosa dovesse fare per rendersi utile: doveva continuare l'eterna recita, studiare, mangiare cibo umano quando gli era impossibile farne a meno, mantenere un basso profilo e farsi notare il meno possibile, in qualsiasi caso.
Era ironico che, pur non essendo mai andato a caccia, fosse un assassino... Si era nutrito di sua sorella per sopravvivere, l'aveva mangiata mentre erano stretti nell'utero, e dopo aver finito con lei, forse, aveva persino aggredito sua madre dall'interno, diventando concausa della sua morte prematura.
Chi l'avrebbe punito per quel duplice crimine?
Si gettò senza fiato sul letto matrimoniale, aggrappandosi alle coperte sfatte che ancora odoravano di casa, piangendo fino a che non si addormentò, sfinito.