Butterfly (2)

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<< Ah, eccoci! >>

Inorridito, Iram fissò i cancelli del cimitero, immaginando carne putrida e membra in decomposizione: quale ghoul avrebbe voluto cibo del genere?

<< Rilassati, non vengo qui tutti i giorni: soltanto quando le epigrafi annunciano morti fresche e deliziose! >>

Avanzando baldanzoso, Shiro non si voltò nemmeno a controllare se l'espressione disgustata di Iram fosse cambiata. Per la cronaca: non lo era affatto.

L'attacco, dunque, lo colse di sorpresa, ma non tanto da ferirlo troppo gravemente: la prima piuma-proiettile gli si era conficcata nell'anca, le altre l'avevano mancato, andando ad infiggersi in alcune lapidi.

<< Sei impazzito?? Sai quanto ci metteremmo, se dovessimo raccogliere tutte le piume delle tue dannate ali? Non dobbiamo lasciare tracce, qui! >>

Realizzando l'indignazione dipinta in viso a Iram, Shiro sospirò, guardandolo con gli occhi ancora accesi:

<< Sono soltanto cadaveri, ragazzino. Non sentono cosa viene fatto loro, sono morti, riesci a capirlo? >>

No, non ci riusciva.

Le successive piume costellarono il kagune di Shiro, che sembrava essersi mosso volontariamente per intercettarle e raccoglierle: Iram continuò ad attaccare, imperterrito, immaginando la tomba di sua madre profanata da qualche cacciatore simile a Shiro, non sopportando il pensiero eppure sentendosi risuonare nella testa, come da una distanza siderale, le frasi che il ghoul gli urlava contro:

<< Sono corpi svuotati dalla vita! Non servono più a nessuno, Kuroyuuki, tranne che a quelli come noi! Preferiresti che mi cibassi di gente viva e vegeta? Di bambini, di ragazze? Piantala con queste assurdità da moralista, dannato ragazzino! >>

Di colpo, Iram sentì di aver terminato le piume da cui era in grado di separarsi: tentando di proiettare in avanti le ali, scoprì che l'ukaku si era ridimensionato da entrambi i lati, perdendo la cristallizzazione. Agitò con rabbia i moncherini, per poi convincersi a ritirarli: gli riusciva facile, ora, controllare il kagune, ma ne aveva anche scoperto i limiti...

Grondante di sangue, il tentacolo coccigeo di Shiro venne ripulito dai pugnali di cellule RC, mentre Iram perlustrava il terreno alla ricerca delle piume che avevano mancato il bersaglio.

Maledicendosi, guardò l'altro ghoul ritirare faticosamente la coda squamata e dirigersi verso il loculo che quella mattina stessa aveva visto riempire di un cadavere.

<< Mangiatelo da solo >>, mormorò, sentendosi tuttavia debole e stanco, come se fosse stato ferito ancora.

Guardandosi il fianco, scoprì che il taglio provocatogli dal bikaku di Shiro si era invece completamente rimarginato, senza lasciare alcuna cicatrice. Allora, cosa...?

<< Ho perso il conto delle lezioni, ragazzino, ma fa' un po' di attenzione a questa: anche se sei superiore a me per agilità, velocità e via dicendo, in un combattimento duraturo risulti in svantaggio. Chi è in grado di ingaggiare una lotta a lungo termine avrà il sopravvento su di te, quindi vedi di imparare qualcosa in fretta >>.

La lastra di marmo venne accuratamente appoggiata a terra, mentre Shiro trasse la bara dalla tomba, rompendone i sigilli.

<< Era un uomo di sessant'anni, viveva solo. Credo avesse un cancro in fase terminale da qualche parte nel cervello, per cui non mangerò la sua testa. Non ho un frigorifero dove riporre la carne in disavanzo, perciò la cedo a te. Ho portato della carta di giornale in cui avvolgerla... Ma non la posso tagliare con il kagune, malridotto com'è, purtroppo. Per fortuna ho portato questa... Divertiti, perché ti assicuro che non ti darò una mano! >>

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