Airashi (1)

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Aveva saltato un altro giorno di lezione, ma non poteva certo presentarsi in classe con una voragine al posto dello stomaco, affamato oltre misura e sporco come un cane randagio.

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I compiti, i compiti... Quella ragazza era troppo solerte, e pensare che le loro medie non differivano nemmeno troppo!

Ciao!

Mi è dispiaciuto non vederti in classe, oggi; ho preso gli appunti meglio che ho potuto, ma te li scannerizzerò un'altra volta.

Volevo scriverti per avvisarti di un progresso nelle indagini che ti potrebbe interessare... Ti prego, non volerne a mio padre, ma ieri ha accennato al fatto che potrebbe essere utile un'autopsia più approfondita sul corpo della vittima...

Mi dispiace, saranno necessari dei permessi firmati da te per riesumare il corpo, papà mi aveva consigliato di non parlartene ma ho pensato che... lui ti avrebbe chiesto di siglare i documenti senza spiegarti a cosa servissero... E io volevo che lo sapessi, invece, non è giusto tenerti all'oscuro di qualcosa di così importante, Iram...

So che non vuoi che mi preoccupi per te, ma non riesco a farne a meno.

Perdonami,
Airashi.

Autopsia.
Non parlarne al potenziale ghoul.

Iram spense il computer, finì di riempire i sacchi della spazzatura con i trucioli di legno e i frammenti dei mobili distrutti, gettò nel bidone dell'umido delle bucce di frutta per ingannare chi raccoglieva la differenziata e cercò una camicia di suo padre, un capo di flanella quasi identico a quello lacerato dalla kakuja.

"Sono corpi morti. Non se ne fanno più nulla delle gambe o delle braccia, Iram. Non cammineranno, non abbracceranno più anima viva, né il dolore li raggiungerà ancora..."

"Ai vivi non serve il corpo dei morti: servono i ricordi dei momenti felici passati insieme, tanto che alcuni nemmeno riescono a dare un ultimo saluto ai cari distesi nella bara. Non sono più persone, solo arti e organi che si disperderanno e prima o poi verranno restituiti alla terra, dalla quale il legno e il cemento li tengono lontani. Ai vivi, in fondo, non serve nemmeno un pezzo di pietra da venerare: tutto quello di cui hanno bisogno è all'interno del loro cuore, ma non se ne rendono conto..."

Iram seppe immediatamente cosa doveva fare.

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