Persistenza (2)

43 10 0
                                    

Aveva sempre detestato quella felpa con il cappuccio grigio, perché gli stava larga e perché priva di tasche. Tuttavia, se voleva almeno in parte nascondere il proprio viso, l'abbondanza di tessuto faceva al caso suo... E se per caso si fosse trovato nella necessità di doverla rompere per spiegare le ali, allora non sarebbe stato un problema doverla buttare.

<< A noi, ventiquattresimo! >>

Con un balzo, scese nel tombino aperto al centro del cantiere: stavano cercando una perdita d'acqua,  ma i lavori procedevano a rilento perché alcune tubature non erano state contrassegnate in maniera abbastanza evidente da essere distinte a colpo d'occhio da quelle del gasdotto, con tutte le problematiche che questo comportava.

Un topo squittì, tentando di mordergli una caviglia: dopo essersi ridotto in pezzi gli incisivi, fuggì veloce come il lampo, sparendo in qualche sudicia tana.

Cosa non era sudicio, lì sotto? Il muschio si aggrappava alle pareti fino a raggiungere il soffitto della galleria, da cui pendevano ragnatele e gocciolavano liquidi dall'ignota composizione chimica, probabilmente ricca di composti organici.

Niente poteva far pensare che quello fosse il rifugio di temibili ghoul cannibali...

<< Dannazione. >>

Iram vide altri piccoli, fastidiosissimi occhi rossi sgusciare via dal rigagnolo fognario che scorreva al centro della galleria, sguardi di grossi ratti che non facevano altro che allarmarlo inutilmente, accendendosi come micce nel buio.

L'ukaku emerse dalla sua schiena, arma troppo potente rispetto ai denti famelici di quegli stupidi roditori, eppure efficace: i corpi esanimi dei pestiferi animali si accumularono ai piedi di Iram, che ansimante si guardò intorno, deciso a ritornare nel mondo superiore...

<< I mattoni... Si muovono? >>

Alcuni colpi rabbiosi dell'ukaku si erano fatti strada nelle pareti della galleria sotterranea, incidendole trasversalmente: lentamente, il foro praticato per sbaglio dal ragazzo si stava ricucendo, mentre tentacoli viscidi si protendevano dalle estremità slabbrate per riunirsi al centro, ricompattandosi.

<< Un muro vivente... >>

Pur senza immaginare che la parete fosse composta di cellule RC secrete dai kakuja, riavendosi dalla sorpresa Iram falciò nuovamente lo stesso punto, allargando il taglio verticale e passandovi attraverso.

Era entrato nel ventiquattresimo distretto.

Storia di un GhoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora