~capitolo 4~

11 0 0
                                    


Ho vinto, ho vinto la gara, ho vinto 10.000 $.

Io e Nate stavamo andando nel parcheggio, quando udì uno sparo, mi girai e vidi uno dei Dark sparare in aria, segno che ci stavano per iniziare a sparare versi di noi, cazzo...cazzo...

"Piccola dietro quella macchina veloce!" esclamò preoccupato.

Ci siamo nascosti dietro la macchina di un tizio, mentre Nate tira fuori dai jeans una pistola io chiamo gli altri in cerca d'aiuto.

*inizio chiamata*

K(Kat): ehi angelo

Io: Kat, io e Nate siamo nel parcheggio,dietro ad un'auto, i Dark ci stanno sparando, Nate ne ha già colpito uno alla spalla, ma sono troppi per noi.

K: arriviamo subito angelo.
Hai ancora la tua pistola?

Io: ovvio, vado.

K: arriviamo.

*Fine chiamata*

"Arrivano" avviso Nate

"Va bene" mi risponde intento a sparare.

Vi siete contro i Rebels, ora tornerete a casa con degli uomini in meno, sappiatelo.

I Rebels, sia chiaro, uccidono solo sotto attacco.

Prendo la mia pistola, che porto sempre con me e inizio a sparare verso di loro, ne prendo uno alla spalla destra, un altro alla coscia e un altro alla spalla sinistra.

"Brava piccola"

"Grazie amore mio"

"Ragazzi" urlano i nostri amici.

"Nascondetevi dietro alle auto" li informa Nate.

"Okey" .

La sparatoria è finita, per fortuna nessuno dei nostri è ferito gravemente, solo qualche graffio.

"Andiamo ragazzi dobbiamo informare Rob di quello che è appena accaduto" affermo.

"Andiamo"

Sto camminando quando sento Nate urlare:" piccola spostati" vengo spinta e mi si mette davanti Nate e viene colpito da un colpo di pistola, di Albert, il capo dei Dark che è il fratellastro di Nate.

La colpito al petto. Cadde a terra con il sangue che si propagava sulla sua maglietta azzurra. No. No. Non lui. Non la mia salvezza. Non la mia vita. Non il mio principe azzurro. Non l'amore della mia vita. Non lui. Il mondo mi cadde addosso.

"Brutto bastardo! Non dovevi toccarlo" urlai nera mentre tiravo fuori la mia pistola e ho sparato contro quel bastardo di Albert, ho mirato al cuore, deve pagare per quello che ha fatto a Nate.

"Amore mio mi senti?" dico o meglio supplico accasciandomi a terra vicino al suo corpo, provo a sentire il suo battito, c'è ma è debole.

"Amore so che mi senti. Ti prego apri gli occhi e guardami, guardami e dimmi che mi ami, dimmi che mi sposerai, dimmi che avremo dei figli insieme, dimmi che sarà per sempre, dimmi che non te ne andrai, dimmi che resterai, dimmi che aprirai quei occhi. Ti prego dimmi tutte queste cose." esclamò mentre delle lacrime scendono sulle mie guance.

"P-piccola" balbetta

"S-si?"balbetto a mia volta

"Io no ce la faccio, ma voglio che tu gi  una vita, voglio che ti sposerai, avrai dei figli, li amerai, era i tuo marito e voglio che tuo marito sia Lui, e tu sai di chi sto parlando. Perché io su questo mondo non avrò mai un'anima gemella perché se me ne sto andando, vuol dire che non c'è l'ho, però tu c'è l'hai, ma non sono io."

"No, no. Sei tu!" singhiozzo.

Mattia, devi solo perdonarlo, lo so che non è facile, ma almeno provaci, per me. Ti amo. Ricordalo sempre, ma tu vivi. Addio piccola. Addio amore mio grande."

No.
 

Sono diversa. Sono sbagliataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora