Aspettando le sei

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Ero ancora nella radura ma era mattina dovevo aver dormito li, mi girai intorno e mi accorsi che Andre non c'era <Andre sei qui?> dissi con voce calma ma si sentiva chiaramente la mia ansia, <Andre?> dissi con voce un po piu forte, perché mi aveva lasciata sola,o e se fosse stata lultima volta che lo avrei rivisto se avesse cambiato idea. Mi sedetti al centro del prato e ricordai tutta la serata il nostro primo incontro la rivelazioe di quello che ero le sue ali e le scintille di fuoco no lui non poteva lasciarmi sola non adesso che e diventato parte della mia vita non in questo modo, sentii un fruscio che proveniva dal bosco e vidi un paio di ali che si allontanavano, l'immagine era piccola ma lo riconobbi <Andre!> urlai, ma dubitavo che da quell'altezza mi sentisse ma non sapevo che fare per raggiungerlo, di colpo mi sentii leggera come se la gravita si fosse arrestata, guardai inbasso ed ero ad un metro sopra la terra e poi diventarono due poi tre e riuscii a breve ad superare le querce piu alte, tentai di muovermi ma persi la concentrazione e caddi <ci sara mai un momento in cui non rischi di morire spiaccicata?> come mai di colpo Andre era comparso ad prendermi al volo, era troppo lontano <a quanto pare non riesco a farne a meno>, mi guardo intensamente negli occhi <ma come hai fatto ad...> mi mise un dito sulle labra <non ce bisogno di spiegaziono io ti proteggero...> avvinino il suo viso al mio cosi tanto che le nostre labbra si potevano toccare <persempre> i suoi occhi avevano preso fuoco, chiusi dolcemente gli occhi e mi svegliai di colpo. Mi trovavo nellla mia stanza ma qualcosa era diverso mi guardai intorno il mio letto stava volando, come facevo ad scendere, chiusi gli occhi e mi concentrai <giu!> gridai e il mio letto cadde con un tonfo, ero tutta dolorante per la caduta <Ahia!> mi faceva male la schiena ma notai qualcosa sul mio comodino era un biglietto piegato in tre, lo presi e lo aprii
"Cara Greta siccome ti eri addormentata avevo deciso di acconpagnarti a casa, sei cosi carina quando dormi" arrossii leggermente e continuai a leggere "non ti preoccupare per i tuoi genitori ho fatto un incantesimo, adesso credono che tu sei ritornata alle dieci totalmente sana di mente.
PS: ci vediamo di nuovo alla radura alle sei
Spero di sognarti di nuovo Andre"
in quel momento i miei dolori erano svaniti non vedevo l'ora di rincontrare Andre gia mi immaginavo lui seduto accanto all'albero ad aspettarmi
il cuore mi batteva per l'emozione, arrossii di colpo era possibile che era bastata una nottata per cambiare in questo modo. Mi calmai e diedi un occhiata alla mia stanza tutto era in disordine i libri che dovevano stare sulla mensola vicino alla porta bianca stavano a terra la carta rimasta accumulata nel mio cestino rosa pallido sotto la scrivania rosa fuoriusciva e il mio armadio bianco e spazzioso alla desta del mio letto con una trapunta lilla aveva le ante aperte e i vestiti a terra, era un disastro mi chiesi come avrei fatto ad riordinare tutto, i miei poteri potevano provocare tutto questo, sospirai mi misi le mie ciabatte e andai in cucina. Essendo domenica i miei genitori erano gia usciti per andare al mercato della domenica nella piazzetta davanti alla mia scuola infatti loro non c'erano, mi preparai una tazza di cereali e mentre li mangiavo ascoltai il vento che batteva contro la finestra la casa era molto tranquilla probabilmente Valerio non si era ancora svegliato ed era ancora in camera sua a dormire. Finii i cereali e decisi di andare a vedere come stava, camminai piano nel corridoio per non poter far rumore salii le scale ed entrai in camera sua, la porta si aprii con un leggero cigolio ma non abbastanza forte per poterlo svegliare, rimasi appoggiata alla porta e vidi mio fratello coricato su un lato e mi dava le spalle, tutto era immobile a parte il suo respiro regolare, era molto buio ma scorgevo le pareti rosso chiaro e il suo piccolo biliardo che gli avevamo regalato per il suo compleanno all'angolo della stanza , i suoi giocattoli sulla scrivania e la televisione accanto al armadio di legno scuro, Valerio dormiva in un sonno profondo ma mi chiedevo se un giorno sarabbe toccato anche a lui ad diventare come me un cacciatore di demoni, chiusi la porta ed andai ad riordinare la mia stanza. Cominciai da i vestiti li presi uno a uno e pensai a diverse occasioni in cui li ho indossati: un uscita al campeggio, il compleanno di una mia compagna di classe, il barbecue con i miei zii, una volta finiti cominciai con i libri, di solito li mettevo in ordine di preferenza quindi era molto difficile scegliere quale era il piu bello ma a me tutto questo piaceva, finito di mettere a posto i libri presi il mio cestino e andai ad buttare la carta, mi guardai allo specchio vicino  a l'armadio, notai che ero ancora ero vestita e quindi uscii subito, appena fuori l'aria gelida mi gelo il viso ed rabbrividii, tutto era cosi diverso dalla notte precedente, alzai lo sguardo le nuvole erano molto spesse e non facevano filtrare nemmeno un raggio di sole e l'aria era molto umida capii subito che stava per piovere e decisi di sbigarmi, gettai la carta nel cassoneto a pochi passi da casa mia e ritornai a casa giusto in tempo perché di colpo comincio a piovere. Mi era sempre piaciuta la pioggia sin da bambina mi ricordo che quando la pioggia era lieve mi piaceva giocare sotto la pioggia ma con il passare del tempo pensavo che variava dalle mie emozioni infatti quando c'era la pioggia io ero triste e che la cosa era opposta con il sole ma per tutto questo tempo pensavo fosse una stupidaggine frutto della mia ampia immaginazione ma addeso so che non e vero. Salii le scale e andai in camera mia e guardando i miei libi riordinati sullo scaffale decisi di leggerne uno ne scelsi uno a caso e mi immersi nella lettura. Sentii una porta che si apriva e con un leggero cigolio si richiudeva <siamo tornai!> era la voce di mia madre probabilmente seguita da mio padre, ero cosi concentrata che non mi ero accorta che erano passate ore da quando avevo cominciato a leggere, uscii dalla mia camera e scesi le scale, andai a salutare i miei genitori  all'uscita inpegnati ad togliersi le scarpe e i loro giubbotti <ciao mamma ciao papa> erano vestiti in un modo un pò elegante ma allo stesso tempo semplice mia mamma indossava un vestitino corto e aderente rosa pallido ed un giacchetto nero piuttosto pesante che arrivava alla vita mentre mio padre aveva una giacca celeste e una chamicia a cuadri beige e panna <ciao Greta> disse mia madre mentre si avviava in cucina per preparare il pranzo <ciao Greta dormito bene?> disse mio padre assecondandola <si grazie... ma non dovevamo andare da nonna a mangiare?> <nonna non si sentiva molto bene> disse mio padre sedendosi sul divano <quindi oggi non andiamo> concluse mia mamma mentre metteva l'acqua sul fuoco <quindi che faremo per il resto della giornata?> dissi con voce malincolica dispiaciuta per mia nonna sperando che guarisca presto <niente per ora tu invece hai impegni?> rispose mia  madre mentre preparava il sugo <penso che verso le sei usciro con Marika per fare una passeggiata>, dovrebbe essere una scusa raginevole per giustificare il fatto che in quel momento saro con Andre. Mia mamma non aggiunse altro probabilmente l'avevo convinta, fortunatamente sono brava a mentire, andai in camera mia e mi buttai sul letto e fissai il vuoto chiedendomi se un giorno i miei genitori mi diranno mai la verità o mi terranno tutto nascosto compresi i miei poteri. Rimasi un po' a guardare il soffitto quando sentii un leggero profumo di pasta al sugo e capii che a breve dovevo scendere ad apparecchiare la tavola così andai in cucina ed aprii il cassetto vicino a i fornelli per prendere la tovaglia, la stesi sul tavolo e dopo presi le posate, i bicchieri e a seguire con i piatti <Greta potresti..!?>
<Ah!Hai già apparecchiato> probabilmente mia mamma non si era accorta che lo avevo già fatto <come mai non c'è stato bisogno che io ti chiamassi?> disse con aria perplessa <non avevo altro da fare> dissi con tono indifferente <puoi andare ad chiamare gli altri?> disse mia madre mentre metteva la pasta fumante su i piatti <va bene> andai in camera di mio fratello e quando aprii la porta lo vidi guardare i cartoni <Valerio la pasta è pronta> <si scendo subito> disse senza staccare gli occhi dallo schermo, chiusi la porta e mi diressi in soggiorno dove mio padre era ancora seduto sul divano ad usare il computer <papà è pronto devi venire a mangiare> si girò e appoggiò il computer sul tavolino <va bene> e si diresse in cucina e io feci lo stesso, Valerio fu l'ultimo ad sedersi a tavola cosa che succedeva molto spesso visto il suo scarso appetito <sempre l'ultimo sei> dissi con tono sarcastico e diedi una forchetata al mio piatto di spaghetti. Restammo in silenzio per tutto il pranzo finché  non finii il mio piatto, mi alzai ed andai in camera mia, mi buttai sul letto e non avendo niente de fare mi addormentai. Fu un sonno leggero e senza sogni. Quando mi svegliai guardai l'orologio, erano le cinque e mezza, era molto tardi ed era meglio se cominciavo a prepararmi. Mantenni la calma per non farmi scoprire ma dentro di me stavo dando i numeri non vedevo l'ora, mi preparai senza fare rumore perché a quell'ora i miei genitori stavano dormendo, andai in cucina e scrissi un biglietto "mamma non ti preoccupare se non sono a casa sono con Marika. Baci Greta" ed uscii. Ero vestita in maniera abbastanza semplice, indossavo una felpa nera con il cappuccio, dei jeans strappati e delle scarpe de corsa, salii sulla mia moto e partii.

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