Quando arrivò la polizia per indagare, cominciò subito ad interrogarmi su tutto in quanto all'accaduto, ma io non risposi, rimanendo là in silenzio, tutti pensavano perché ho assistito all'assassinio di una banda di alcolisti quindi mi diedero un po' di tempo per riordinarmi le idee, ma non era questo il motivo per cui non parlavo, almeno non del tutto. I miei genitori mi accolsero in lacrime, mio fratello invece si era chiuso subito in, non uscendone più da quando lo ha saputo udendo i miei genitori mentre parlavano con la polizia al telefono. Quando tornai a casa ero ancora sporca di sangue e i miei occhi erano vuoti, spenti. Mi feci una doccia per lavare i segni "superficiali" della giornata, ma non bastava solo un po' di acqua bollente per poter lavare via quelli permanenti. Come la sensazione di essere stata toccata. Le urla di quel ragazzo che veniva sgozzato. La vergogna di essermi arresa quasi subito e il rumore del mio cuore che si spezzava un'altra volta. Non riuscivo a credere che, proprio Andre, l'artefice del male più grande di tutti, adesso cominciavo a dubitare seriamente che lui non fosse Andre. Uscii dal bagno in pigiama e ,non so come, sentii un singhiozzo, come se qualcuno stesse piangendo, ma era appena percettibile e anche se ero stanca di sentire rumori tentai di capire almeno da dove provenisse, mi avvicinai, veniva dalla camera di... No non può essere! Aprii la porta della stanza di mio fratello, si era girato di scatto, quando ero entrata, sull'attenti, aveva gli occhi rossissimi <Vincent> dissi con voce tremante, <Vincent> ripetei avvicinandomi. Oh Dio, cosa avevo fatto! Mi portai le mani alla bocca mentre le lacrime scendevano dal mio volto, corsi a abbracciare mio fratello minore, lo strinsi forte come per proteggerlo da tutto e da tutti, ho fatto piangere mio fratello <ho avuto tanta paura> disse lui con voce strozzata <paura di perderti> <shh, stra tranquillo Vincent, sono qui, va tutto bene> l'ho fatto preoccupare tantissimo, è distrutto, ancora più di me, si capiva benissimo <ora ci sono qui io, farò tutto ciò che è in mio potere per fare in modo che tu resti sereno sempre, mi dispiace tanto! Perdonami!> stavamo piangendo entrambi <ma quella che sta soffrendo sei tu> disse lui <soffro di più sapendo che tu soffri per colpa mia, non importa cosa mi sia successo poco fa, il dolore che ho provato è nullo rispetto a quando hai sofferto> mi abbracciò ancora più forte, come se stessi per svanire <ho avuto tanta paura Greta> <pure io Vincent, pure io>. Quella notte dormimmo insieme, e proprio in quella notte promisi a mestessa che non lo avrei fatto più soffrire, che saremmo stati sempre insieme, sempre
***
Quando mi svegliai erano le cinque del mattino, non riuscivo a dormire, avevo bisogno di andare da qualche parte, ma non volevo lasciare mio fratello da solo, certo c'erano anche i miei genitori nell'altra stanza, ma non volevo comunque, ma avevo bisogno di un posto dove sfogarmi, e se lo facessi davanti a lui ne soffrirebbe, quindi la cosa era una, avrei nascosto i miei pianti anche a lui, perché devo essere la sua ancora di salvezza, un punto di forza, devo essere più forte, per lui, lui e nessun'altro. Mi misi le prime cose che mi capitavano a tiro e senza fare rumore presi la moto e partii dove le mie lacrime mi portavano, cioè verso la foresta. Parchegiai all'inizio di un sentiero ma non lo seguii, non era là il mio posto. Arrivai in una radura che finiva con un precipizio e proprio là vicino c'era un albero troppo familiare, con troppi ricordi nascosti e io con troppa paura di sapere il perché di tutto, ma adesso, ero pronta, mi avvicinai all'albero e più mi avvicinavo più ricondavo di scatto come dei flash; la festa, il sogno, i miei poteri, la camminata nella foresta. Ora mai ero davanti all'albero ed attaccato ad un ramo c'era la mia collana che risplendeva alla luce della luna che stava tramontando lasciando il posto all'alba alle mie spalle. La presi e ricordai: la caduta dal precipizio, la spiaggia, il campanello ed infine me la misi e l'ultimo tassello del puzzle che erano i miei ricordi venne ritrovato e inserito. Forse dovevo sentirmi completa, ma in realtà mi sentivo ancora più vuota, <non era la prima volta che rinunci a me> pensai a voce alta <per paura di farmi male immagino, ma non capivi che così mi hai fatto ancora più male Andre, e tu questo lo sapevi vero?! La mia vita non era normale nenache all'inizio, prima di scoprire tutto questo, anzi tu l'hai resa più felice. Perché quando il mondo intorno a te è "anormale" tu ti senti "normale". Smettila di fuggire da me, da noi. Ricordi la promessa che mi facesti tempo fa? Hai detto che avresti fatto di tutto per non allontanarti> feci una pausa <quindi smettila di nasconderti e a guardarmi dietro a quei cespugli e salvami da questo dolore Andre!>. Si sentì un fruscio e lui uscì fuori, là immobile, fissandomi, non si avvicinò, non si mosse <smettila mi mantenere le distanze! Io sono qua!> urlai e lui finalmente si mosse, neanche un secondo ed era davanti a me con la stessa velocità con cui se ne è andato <sono venuto a salutarti un'ultima volta> <perché? Ti ho già detto che non voglio che tu te ne vada, non dopo che-> <loro stanno venendo a prendermi> disse in tono freddo <loro chi?> chiesi preoccupata <i cacciatori di demoni, hanno capito che sono un pericolo per gli altri, e come tutti gli assassini merito di essere chiuso in cella, la cella dell'inferno> <ma mi hai salvato> <potevo salvarti senza ucciderli, ma avevo perso la testa, non potevo sopportare che qualcuno potesse farti del male, non lo permetterò mai> <e io invece non permetterò che ti prendano> <no! Devo pagare la legge del contrappasso!> <Che intendi dire?! Non capisco> <sono pericoloso, lo sono persino per te> <non è vero!> Risposi sul colmo delle lacrime, Andre mi spostò la frangia per vedere la cicatrice <come te la sei fatta?> dal tono di voce sembra dire "lo sai come te la sei fatta?" <Sono caduta cercandoti> risposi,poi spostò la mano sulla mia guancia per asciugarmi le lacrime, non smetteva di guardarmi, i suoi occhi erano rossi come rubini e mi fissavano con intensità <sono stato io invece, quel giorno in spiaggia, quando mi hai visto preoccupato, in quel momento ti avevo ferita> <e la perdita di memoria?> chiesi tra i singhiozzi<Perché-> non completò la frase perché due persone stavano venendo da lui <vivrai meglio senza di me, ne sono sicuro, innamorati di un cacciatore, vivi una vita felice e dimenticami ancora una volta> disse per poi baciarmi in modo breve ma intenso, ricambiai il caldo bacio interrotto dopo qualche istante <ti amo Greta> mi disse per poi andare verso i due che, presumevo, fossero i cacciatori, uno prese fiato e disse in tono solenne <Andre Gray sei accusato di-> <certo, certo lo so. Andiamo?> Chiese lui in modo arrogante,<Andre aspetta!> gridai attirando l'attenzione anche dei cacciatori <so che non vuoi lottare per salvare testesso! Ma almeno se davvero mi ami non ti arrendere adesso! Non pensare che io non ti abbia pensato giorno e notte, che io non sentissi la tua presenza, la tua mancanza! Quindi lotta! Lotta perché può fare la differenza!> Detto questo potei vedere la tristezza e la paura nei suoi occhi <non credo che le convenga mettersi contro i cacciatori Greta, perché sappi che la punizione è molto severa> rispose uno dei due con i capelli rasati, vestito di nero con voce roca, portava al collo una collana simile alla mia, ma rettangolare con un diamante incastonato e all'interno della collana dell'ossidiana <queste sono le vostre regole, la vostra battaglia!> <e tra poco diventerà anche la tua, manca poco che anche lei venga chiamata ricordalo> ringhiò l'altro, largo di spalle e con il ciuffo biondo platino che invece portava una collana ovale con dell'onice. Chiamata? Che intendeva dire?<non dimenticare la tua natura> continuò il biondo per poi voltarsi e incamminarsi seguito dagli altri, io non sapendo che fare, e con la testa piena di domande sulla "chiamata" che aveva accennato il cacciatore, gli andai in contro ma una volta entrati nella foresta sembravano svaniti nel nulla. Allora la mia collana si illuminò di luce viola e gialla e bianca accecante che mi costrinse a coprirmi gli occhi con le braccia, quando la luce si affievolì controllai la collana e notai al suo interno -oltre al campanello- un pezzo di carta ripiegato grande quanto un a moneta, lo aprii e notai che, nonostante era piegato in dimensioni molto piccole, era grande quanto un foglio normale e sopra vi era scritto, con una elegante calligrafia
Gentile signorina Greta Herrera
Ci era giusto porle l'avviso attraverso il suo engelsrufer che Lei è stata chiamata dal Consiglio per svolgere l'onorevole attività che è l'essere cacciatrice di demoni. Per questo è pregata di dirigersi entro due settimane all'Istitutum vevandi più vicino a Lei per poter essere addestrata a dovere per compiere gli incarichi che Le porremmo in futuro.
Cordiali saluti.
Il Consigliere Assoluto
Abraham Evengarden.
Dopo aver letto la lettera solo poche domande avevano trovato risposta per poi insinuarsene ancora di più nella mia testa.
STAI LEGGENDO
Il mio demone
FantasyChe cosa succederebbe se la tua vita fosse totalmente "normale" ad un certo punto la ritrovassi tutta sottosopra e il tuo modo di vedere le cose in modo totalmente "paranormale"? Beh, lo stai per scoprire