6.

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Louis non soffriva più d'insonnia da quando era bambino. Era sempre stato così attivo e energetico che il sonno gli sembrava una perdita di tempo – perché preoccuparsi di chiudere gli occhi quando c'erano così tante altre cose molto più interessanti da fare? Si vive una volta sola. Così, mentre tutti stavano sprecando il loro tempo dormendo, Louis era sveglio per fare cose divertenti. Era diventata un'abitudine; anche quando era stanco, i suoi occhi non volevano chiudersi, e finiva per stare sdraiato a fissare il soffitto per ore. Il sonno sembrava non arrivare mai.

Il problema era stato risolto anni fa, ma quella notte mentre era a letto, l'unica cosa che riusciva a fare era pensare, e il sonno continuava a stargli alla larga. Era frustrante essere sveglio quando l'unica cosa che voleva fare era dormire e scappare dalla realtà per qualche ora. La testa gli ronzava di confusione e i suoi occhi non volevano rimanere chiusi. Alla fine, ricorse ai rimedi estremi e andò a cercare un po' di paracetamolo, e alla fine, drogato fino ai bulbi oculari dalla medicina della quale non aveva bisogno, si addormentò.

Quando stava guidando come un pazzo alle 10:55 la mattina dopo, combattendo contro il traffico e facendo fatica a mettere a fuoco attraverso il velo di stanchezza e di postumi della medicina, decise che la prossima volta che avrebbe avuto una sessione di psicologia di gruppo con i detenuti, avrebbe somministrato loro una lunga e noiosa lezione sull'abuso di droghe. Quella medicina era talmente forte da non farti sentire la sveglia! E chi lo sapeva?

Mentre barcollava entrando nell'edificio, un paio di persone lo guardarono, e gli parve di sentire qualche persona borbottare, ma non era in vena di ascoltare. Era solo il suo terzo giorno e aveva già fatto piangere qualcuno, fatto morire la pianta nel suo ufficio ed entrato con tre ore di ritardo. Beh, era sicuramente un buon inizio.

"Louis!"

Louis ringhiò e non si guardò intorno. Non era in vena di chiacchierare con Liam oggi.

"Louis! Puoi aspettare un secondo? Ho bisogno di parlarti!"

"Sono in ritardo di tre ore, nel caso non lo avessi notato. Non ho proprio tempo per una chiacchierata."

"Ci vorrà solo un secondo."

Louis, ostinato, non si voltò. "Sono in ritardo per tutti i miei appuntamenti, ho dei documenti da organizzare e la mia pianta è morta, quindi scusa se non voglio fermarmi a parlare con te!"

La parte centrale della bocca di Liam si contrasse, ma si sforzò di mantenere una faccia seria. "Louis, ho davvero bisogno di chiederti una cosa."

Louis si voltò di scatto. "Cosa?" sbottò. "Ho dormito troppo! Mi dispiace, ok?"

"Oh, no, non è quello. È capitato a tutti ad un certo punto." Liam scosse la testa e sorrise. "Più di una volta. Non ha niente a che vedere con questo."

"Oh." Tutto d'un tratto Louis si sentì stupido, e in colpa per essere stato scortese. "Scusa."

"Non preoccuparti. Si tratta di Harry."

Louis sentì le viscere congelarsi dalla preoccupazione. "Harry Styles?" chiese con indifferenza.

Il suo tentativo di noncuranza fece alzare gli occhi al cielo a Liam. "Conosci qualche altro Harry?"

"Uhm ... no, credo di no. Cosa c'entra Harry?"

"Si sta comportando in modo strano da quando ha parlato con te ieri; mi chiedevo se tu ne sapessi qualcosa."

"Io? No. Non ne so niente." Louis sapeva che il suo tono di voce non era convincente e non avrebbe abbindolato Liam.

"Hai visto il ragazzo; non mostra mai i suoi sentimenti. Lui ... sta lì seduto. Sorride e si comporta come se nulla lo spaventasse. Per lui far vedere alla gente che è giù di morale ... deve essere qualcosa di serio."

Imprisoned In My Heart - Larry Stylinson (BOOK 1)  // ITALIAN TRANSLATIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora