11.

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Anne guardò ansiosamente il figlio dal suo lato del tavolo. Non sembrava star bene. Le maniche della maglia coprivano le bende attorno ai polsi, ma naturalmente lei sapeva che erano lì, e lui sembrava un po' femminile con le maniche che gli coprivano le mani di modo che solo la punta delle sue dita fosse visibile. Non sembrava stanco, affamato o ansioso, come lo aveva trovato durante le sue ultime visite; i suoi capelli erano immacolati, ogni sorriso raggiungeva i suoi occhi e la toccava con un calore genuino, e non era più stravaccato sulla sedia come se avesse paura di essere notato. In realtà, lei sarebbe stata completamente soddisfatta del suo comportamento se solo non fosse stato così ridicolmente distratto.

Concentrarsi sulla loro conversazione sembrava quasi impossibile; lui ascoltava attentamente, ma nonostante ciò quando ogni tanto sua madre faceva riferimento a cose dette pochi minuti prima, la sua fronte si corrucciava in confusione. Era apparentemente incapace di ricordare ciò di cui avevano parlato un quarto d'ora prima, e questo la preoccupava immensamente – come la preoccupava il fatto che lui continuasse a guardarsi intorno, come se aspettasse di vedere qualcuno.

Liam stava passando di lì per la quarta volta quando notò Harry scrutare la stanza invece che ascoltare cosa gli stava dicendo sua madre, e lui virò deliberatamente la sua rotta, interrompendo la sua tranquilla camminata per passare davanti al tavolo di Harry. Mentre passava accanto al ragazzo riccio e la madre preoccupata, mormorò sottovoce.

"Non so perché tu stia continuando a cercarlo, Harry; lo sai che è il suo giorno libero."

Deglutendo, Harry annuì e tornò rapidamente a prestare attenzione a Anne, mentre arrossiva vistosamente e fingeva di non aver sentito nulla. Scrutando curiosa suo figlio, lo analizzò con un'espressione di disagio per qualche istante, cercando di comprendere il significato della sua reazione. Harry era sempre stato facile da interpretare e Anne si vantava di essere un'esperta nel decifrare le sue emozioni tramite anche il più piccolo dei movimenti. Eppure, mentre osservava il viso arrossato di Harry e la sua aria imbarazzata, dovette ammettere la sconfitta.

"Chi stai cercando, tesoro?"

"Nessuno." mormorò Harry.

Anne alzò un sopracciglio. "Nessuno, eh?"

"Esatto," disse fermamente Harry. "Nessuno."

"E questo 'nessuno' è per caso un nessuno attraente?"

Harry evitò velocemente il suo sguardo, e Anne lo interpretò come un sì.

"Vai avanti, allora. Che tipo è?"

Ignorandola con determinazione, Harry disse ad alta voce "Come sta Gemma?"

Di solito, Anne si sarebbe tuffata in pieno nell'opportunità di enunciare con orgoglio i risultati della figlia a chiunque volesse ascoltare – diverse persone non avrebbero voluto, se avesse dato loro l'opportunità di obiettare – ma era incuriosita dal comportamento di Harry.

"Dai. Chi è?" Lei sorrise.

"Mi potrebbe piacere? E' un bel ragazzo?"

Harry si agitò. "Mamma."

"Non ho intenzione di stare zitta. Voglio sapere."

"Non ne parleremo, mamma."

"Allora continuerò a metterti in imbarazzo finchè non me lo dirai."

"Fallo allora."

Anne arricciò il naso. "Sei così cattivo con la tua vecchia mamma."

Imprisoned In My Heart - Larry Stylinson (BOOK 1)  // ITALIAN TRANSLATIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora