VI CAPITOLO

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Venni premiata come la ragazza più brava e più bella del camp.
Fu una grande soddisfazione.
Eravamo arrivati alla 4 settimana e il camp stava per finire,ma,nel momento in cui pensavo che non sarebbe successo più niente arrivò la chiamata che tanto attesi:"Susanna puoi venire un attimo? Ti devo parlare." Disse l'allenatore. Io senza dire niente andai e lui mi disse :"Una squadra di pallavolo abbastanza importante vorrebbe che andassi con loro perché in te hanno visto delle capacitá". Rimasi li ferma, muta,ma dentro di me stava per splodermi il cuore.
Una volta tornata a casa raccontai tutto ai miei genitori, sono sempre stati un punto di riferimento importante di me;mi dissero che il luogo in cui mi avevano chiamato era molto distante da casa nostra, ma, grazie a qualche aiuto da parte dei miei nonni forse sarei potuta andare o almeno provare ad andare.
Passó l'estate e dopo aver fatto alcune prove con la società che mi attendeva mi iscrissi e diventai loro "proprietà"; si comporta tutti in una maniera squisita e i miglioramenti si videro a colpo d'occhio.
Arrivai all'etá di 13 anni e la societa decise di farmi giocare in tre campionati uno dei quali per fortuna era per le ragazze della mia etá.
Feci il mio primo esordio nella seconda divisione nella quale giocavano ragazze molto più grandi di me.
Arrivó la prima partita del campionato e giuro che mai e poi mai ero stata così tesa.
Anche se da un lato potevo stare tranquilla perché sarebbe stato ovvio che non mi avrebbe fatto giocare ma...

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