XIX CAPITOLO

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Iniziò la scuola e la pallavolo, quest'anno avrei fatto la serie D, ed ero la ragazza più felice del mondo perché da un lato mi metteva sicurezza dall'altro insicurezza e paura di non essere all'altezza; le superiori non erano poi così spaventose, anzi, erano meglio di tutte le scuole precedenti!!
I mesi passavano e tutto filava liscio, fino a quando alcune cose dentro casa iniziarono ad andare male...notavo che erano ricominciate le litigate tra mia madre e suo marito; era tanto che non litigavano più in quel modo, però pensai che comunque una volta ogni tanto era normale accadesse come in tutti i rapporti di coppia, quindi non diedi tanto peso alla cosa.
Passarono alcuni mesi.

Arrivò ottobre, era sera e come tutte le sere ero appena tornata da allenamento; ero a casa di mio padre è da poco ci eravamo trasferiti in una casa che apparteneva alla nonna della ragazza di mio padre, una casa vecchissima, quando camminavi tremava tutto il pavimento e al passaggio delle macchine i vetri tremavano.
Come tutte le sere, finito allenamento, finito di cenare, mi misi sul letto, chiusi gli occhi e caddi in un sonno profondo.
23.57 una quindicina di minuti dopo che mi addormentai mi svegliai di soprassalto, impaurita, terrorizzata e non capivo più nulla, sentivo urlare ed erano tutti spaventati: mio padre e mio fratello correvano verso la porta, ma non vidi silvia.
Sentii in boato.
I vetri tremavano, sotto di me il letto si stava spostando, scesi immediatamente, realizzai di cosa si trattava...andai subito a cercare Silvia, era buio non si vedeva niente, e nel buio sbattei il ginocchio, ma non mi fermai.
Non era nel letto ne in bagno, non c'era più nessuno dentro quella casa dell'orrore che ormai tremava da una quindicina di secondi; la scossa si fece più forte, così zoppicando mi affrettai verso la porta e uscii, corsi su per le scale che portavano in una stradina(la casa era infossata e per arrivare alla strada bisognava salire le scale) nella macchina vidi tutti: mio padre, mio fratello e Silvia.
Sconvolta salii in macchina e ci andammo a fare un giro..

Il terremoto aveva colpito ancora nelle zone centrali dell'Italia, distruggendo case, ferendo persone, uccidendole anche; tutto questo però a mio parere non accadeva a causa di questo spaventosissimo fenomeno naturale, ma dipendeva in gran parte dallo stato, che aveva mai fatto fare sopralluoghi o ristrutturazioni per mettere case a norma di legge anti sismica, a loro basta incassare soldi su soldi, senza mai preoccuparsi di noi cittadini, alla fine a loro che importa se qualcuno di noi muore a per colpa loro? Nulla, l'importante è che stanno bene loro.
Tralasciando questo discorso....il terreno nei giorni successivi ovviamente ha continuato a tremare, poi però era tornato tutto normale.

Il giorno dopo la sera del terremoto tornai a casa di mia madre, e le cose lì erano rimaste come le avevo lasciate, forse c'era stato qualche peggioramento.
Appena entrai in casa, percepii subito un aria tesa, ma lascai perdere e non ci passai molto sopra.

Qualche settimana dopo il terremoto, la squadra della Lube Civitanova Marche* organizzò uno special set con i campioni di pallavolo tra cui:
Osmany Juantorena (campione olimpionico)
Micah Cristenson (campione olimpionico USA)
Jenia grebennikov (libero più bravo al mondo)*
In questo special set si sarebbe giocato 100vs100 io e la mia "gemellina" Elena ovviamente ci saremmo andate.
Successe una cosa che nessuno si sarebbe mai immaginato...




*la lube è una squadra di pallavolo maschile importantissima in Italia.
*il libero è un ruolo molto importante nella pallavolo

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