XVII CAPOTOLO

100 7 0
                                    

"Ey Susy, non è che domani vorresti fare una partita di beachvolley* con me?" Non era questa la domanda che mi aspettavo e fui più che felice di non dovermi sentire chiedere di mettermi con lui...io gli volevo un mondo di bene anche se a dirla tutta un po' mi piaceva: " si certo che voglio!!" Risposi e lo salutai.
Il giorno dopo, finito l'allenamento, andai in piscina e vidi Ale giocare.
Mi avvicinai.
Lui mi guardò.
Mi fece una smorfia e mi voltò le spalle, alzò una mano e la pose sul viso di una ragazza vicino a lui, con l'altra mano le scostò i capelli e la baciò.
Si girò verso di me e mi salutò. Andai da lui.
:"C-ciao A-Ale, come va? D-dobbiamo giocare!"
:"Dobbiamo giocare? Ah scusami tanto ma ho trovato una sostituta, preferirei giocare con lei" si girò verso la ragazza che aveva appena baciato.
Mi girai e me ne andai.
Non gli avrei più parlato, il camp era quasi finito e non avevo intenzione di perdonarlo. Mi aveva ferita, non riuscivo a capire, perché? Perché si era comportato in quel modo?
Non sapevo rispondere a quelle domande ma non avevo né intenzione di perdonarlo né voglia di dare risposta a quelle domande.

L'ultimo giorno di camp mi prese per un braccio mentre me ne stavo andando,in quel momento arrivò la ragazza, lui staccò la presa dal mio braccio e iniziò a baciare la ragazza.
La baciava, ma guardava me, alzò un sopracciglio, io presi e me ne andai.

Passarono settimane e Ale non si fece più sentire.
Non mi importava più nulla di lui, niente di niente.
Ecco come rovinare un rapporto di amicizia, arrivò agosto e fu pieno di sorprese.

 VITA "storie di volley"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora