6. IL TERZO OCCHIO

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Domenica, 29 marzo 1931 – ore 08:41

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Domenica, 29 marzo 1931 – ore 08:41

Credo di aver aperto un punto di comunicazione con Charles, il mio coinquilino. Dopo averlo aiutato in biblioteca, ha completamente cambiato atteggiamento nei miei confronti. In questi giorni abbiamo parlato molto delle nostre vite, prima di arrivare al Rosemary Asylum. Mi ha rivelato di aver ucciso sua madre. Non ha avuto altra scelta. Suppongo sia stato sbattuto qui dentro a causa del suo temperamento violento, nonostante chiunque lo incontri stenti a credere possa fare del male persino ad una mosca.

E' qui da molto tempo. Non mi ha raccontato molto altro sul suo passato, ed io non ho voluto indagare oltre. Con me si comporta bene, e questo mi basta. Non è poi così male avere un amico qui dentro, dopotutto.

Questa mattina, mentre andavo a fare colazione, ho incrociato nel corridoio principale una ragazza, presumo sia la nuova infermiera. Finalmente si aggiunge una donna tra il personale. Ha una corporatura minuta ma proporzionata, ed una chioma di capelli dorati che le arrivano alle spalle. Peccato che le lacrime deturpassero il suo grazioso viso.

A quanto pare i suoi genitori l'hanno portata qui contro la sua volontà. Il suo volto esprimeva chiaramente la sua contrarietà a voler lavorare all'interno del Manicomio Rosemary. Vederla in quello stato mi ha preoccupato molto.

Si chiama Sarah. Sarah Lawson. Ho cercato di origliare la conversazione tra il padre della povera ragazza e il buon vecchio Direttore, il Dr. Kilgate. Era evidente che vi fosse un accordo tra i due uomini affinché restasse nell'istituto, ma non sono riuscito a scoprire oltre. Charles era alle mie spalle.

Mi ha invitato ad unirmi a lui per fare un giro nei dintorni, così da rendermi partecipe di ciò che accade qui dentro. L'ho aggiornato riguardo all'arrivo di Sarah. Sembrava molto interessato e preoccupato per la nuova ragazza. Speriamo non le accada nulla di grave.


Ore 15:38

Ho scoperto che Charles è rinchiuso in questo posto da sessant'anni. Sessanta. Com'è possibile? Come ha fatto a resistere qui dentro per tutto questo tempo? Me lo sono chiesto durante l'intero tragitto per arrivare alla biblioteca. Charles mi ci ha portato per mostrarmi una cosa.

Facendo pressione con le unghie sulla pietra, il mio compagno di cella ha estratto un mattone dalla parete. Era un nascondiglio segreto. Suppongo capiti di scoprire cose del genere, quando si è costretti a restare rinchiusi in manicomio per sessant'anni. O potrebbe averlo ideato lui stesso. Tolto il mattone, ha inserito una mano nella fessura, rovistando tra i vecchi calcinacci che odoravano di amianto.

«Volevi delle risposte? Qui troverai tutto ciò che cerchi...»

Dopo aver riposto il mattone all'interno della parete, Charles mi ha passato il misterioso oggetto che teneva nascosto tra le mura del Rosemary. Era un piccolo diario rilegato in pelle, placcato con della vernice color oro visibilmente usurata dal tempo. Era il suo diario.

Le Origini Del Male (A Stanley Prequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora