7. L'INFERMIERA

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Martedì, 22 settembre 1931 – ore 07:33

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Martedì, 22 settembre 1931 – ore 07:33

Adoro fare colazione e tornare a letto subito dopo. Oggi è una giornata particolarmente fredda. L'autunno è alle porte. Per fortuna Barrett non si è ancora visto nei paraggi. Il tempo in questo posto sembra essersi bloccato. Sono qui da "soli" otto mesi. Allora perché sembra siano passati anni?

La cosa buona è che non mancano i nuovi arrivi. Un paio di mesi fa si è aggiunto un terzo infermiere al personale del "Settore M", l'infermiere Lee. E' definito da molti "faccia d'angelo", probabilmente per via dei suoi occhioni azzurri e i dorati capelli da cherubino.

Dice di aver sempre avuto una vocazione alla santità. I suoi genitori speravano diventasse Prete, eppure eccolo qui a prendersi cura di un branco di matti. Dopotutto non vi è molta differenza tra i due ruoli. Come mai non lo è diventato?

Charles afferma che Lee emani delle cattive vibrazioni. Il "buon Lee col Demonio negli occhi", così lo chiama Charles. Dice che farei meglio a non stringere legami con lui. Crede sia pericoloso. Personalmente non ho notato nulla che non vada in lui. Per ora. Sì, è brusco coi pazienti, ma non più di quanto non lo siano Barrett e il Dr. Kilgate.

Durante i suoi primi giorni al Rosemary, tra Lee e Barrett non scorreva buon sangue. Entrambi erano in competizione per dimostrare al Dr. Kilgate chi tra i due fosse l'infermiere migliore. Nel giro di un paio di settimane sono diventati inseparabili. Strano come le interazioni umane cambino in così poco tempo.

Da quando i due hanno fatto fronte comune, i problemi dell'infermiera Lawson non hanno fatto che peggiorare. Essendo l'unica donna del personale, è costretta a subire perennemente battute fuori luogo e angherie varie da parte dei due infermieri, per non parlare del Dr. Kilgate. Mi chiedo come abbia fatto questo posto a finire nelle mani di un individuo simile. Non c'è giustizia al mondo.

L'infermiera Lawson è una donna di buon cuore, proprio come lo era la mia Joyce. La vedo spesso nei corridoi a recitare delle poesie che lei stessa ha scritto. Ogni sera, prima di andare a dormire, la vedo uscire dalla lavanderia con una cesta di panni profumati e piegati a regola d'arte, pronti per essere indossati il giorno seguente.

Deve provenire da una buona famiglia. Almeno per quanto riguarda il lato economico. La verità dietro al discorso al quale assistetti il giorno del suo arrivo è peggiore di quanto immaginassi. Da quando è qui, Sarah ha legato molto con Charles. Afferma sia l'unico a comprenderla. Per quanto possa sembrare assurdo, l'unica persona con la quale Sarah riesce a confidarsi è il paziente di un manicomio. Uno dei suoi pazienti.

Secondo quanto evinto dalle lunghe chiacchierate tra Sarah e Charles, è stato suo padre a portarla qui contro la sua volontà. Più precisamente, il suo patrigno. Benjamin Lawson ha sposato la madre di Sarah appena 8 mesi dopo che la donna diventò vedova. Suo marito morì a causa di una grave forma di polmonite, lasciando lei e sua figlia nella povertà più assoluta.

Le Origini Del Male (A Stanley Prequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora