12. AMARA LIBERTA'

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Libero. Sono finalmente libero. Non credevo sarei stato così felice di rivedere l'enorme cancello del Rosemary Asylum. Eppure lo sono. Questa volta per uscire.

Il Dr. Irwin si è scusato personalmente per l'oltraggioso errore compiuto dal Dipartimento di Polizia e da parte dell'intero personale del Manicomio Rosemary. Avrei potuto far causa ad entrambi, ma ho deciso di evitare. Niente più drammi. Da oggi si ricomincia.

Sono libero. Solo con i miei pensieri. Sento mancare il terreno sotto ai piedi, devo sedermi. I gradini di marmo che portano al Rosemary sono gelidi come il ghiaccio. Inspiro. Espiro. Che buon odore. Odore di aria fresca. Odore di libertà. Sono pronto ad iniziare questa nuova fase della mia vita.

Sento delle voci provenire a pochi passi dall'istituto. Sembra sia in corso una discussione piuttosto animata. Vedo dei bagliori proiettati sulle pareti che precedono il vicolo. Sarà una fiera di paese? O magari i cittadini hanno organizzato una festa per il mio ritorno. Si, dev'essere così.

«MOSLACK E' LIBERO! IL GRANDE MOSLACK E' TORNATO!»

Il Grande Moslack è tornato. Non si sono dimenticati di me! Che gioia! Non credo alle mie orecchie. Mi acclamano! I miei concittadini mi acclamano! Sono pronti a riammettermi nella società! Sono commosso. Non merito tutto questo riconoscimento! Sarà meglio andare da loro...

«ECCOLO! E' LUI! E' MOSLACK!»

«Grazie! Grazie mille per essere venuti a festeggiare con me questo grande giorno! Vi ringrazio di cuore!»

Sono in estasi. Osservo attentamente i loro volti. Sono fieri di me. Fieri? Tutt'altro. Sguardi arcigni. Severi. Disgustati. Cosa succede? Perché puntano tutti il dito contro di me? Perché si avvicinano con fare rabbioso?

«Eccoti! Schifoso pezzo di merda! Che cosa hai fatto per convincerli a liberarti, eh?»

«ASSASSINO! SEI SOLO UN LURIDO ASSASSINO!»

No. NO! Che cosa succede? Perché mi attaccano in questo barbaro modo? Assassino? IO NON SONO UN ASSASSINO! Ho lottato per dodici lunghi anni affinché i miei diritti di onesto cittadino venissero rispettati! E' questo il riconoscimento che ne ricavo? Non sono venuti ad acclamarmi. Questa è una rivolta.

Una rivolta contro di me. Contro la mia persona. Contro il sistema giuridico che ancora una volta ha fallito e mi ha permesso di uscire dal manicomio. Mi credono matto. Ancora una volta, mi credono matto. Credono sia un assassino.

«Vi prego, adesso basta! Non sono un assassino! Sono innocente! Mi hanno incastrato! Non ho ucciso mia moglie!»

Cercare di spiegare a questi trogloditi le mie ragioni non è servito a nulla. Anzi, è servito a farli inferocire ancora di più. Due energumeni dall'aspetto particolarmente minaccioso hanno raccolto due enormi pietre dal terreno. Si avvicinano a me. Che cosa vorranno farmi?

Le Origini Del Male (A Stanley Prequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora