8. ELETTROSHOCK

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Sabato, 10 ottobre 1931 – ore 05:16

Grazie al Cielo ho il mio diario. Senza di te, a quest'ora sarei definitivamente impazzito. Questa mattina l'infermiere Barrett mi ha svegliato alle prime luci dell'alba. Anzi, probabilmente il sole non era ancora sorto. Erano le quattro del mattino. Mi ha schiaffeggiato ripetutamente per assicurarsi che fossi sveglio, e mi ha costretto ad ingerire delle pillole diverse dal solito. Una grande quantità di pillole.

Mi sono svegliato poco fa in stato confusionale. Non riuscivo a capire dove mi trovassi, era come se tutti i ricordi delle ultime settimane fossero stati spazzati via dalla mia mente. Devono essere state quelle pillole. Fortunatamente ho appuntato tutto sul mio diario. E' grazie a queste pagine che ricordo cosa è accaduto ieri sera. Probabilmente, se Barrett si fosse accorto del diario, lo avrebbe fatto sparire.

Dove è finito Charles? E' vivo? E' morto? L'ho davvero visto morire dissanguato sul pavimento della mensa la scorsa notte? Sono davvero riuscito a creare un legame mentale con lui? Non ricordo quasi nulla. Sono ancora confuso. Troppo confuso. Proverò a vomitare. Forse in questo modo l'effetto delle pillole svanirà più in fretta. Devo provarci.

Ore 11:07

Nulla da fare. Non trovo Charles da nessuna parte. Il personale del Rosemary mi sta col fiato sul collo. Questa mattina il Dr. Kilgate ha voluto ricevermi nel suo ufficio per assicurarsi che le pillole avessero sortito l'effetto sperato. Ho finto sia stato così. E' più facile arrivare alla verità attraverso qualche piccola bugia.

Non ho la certezza che l'abbia bevuta. Gli ho chiesto come mai Charles non fosse nella sua branda questa mattina. Mi ha risposto che è impegnato a testare una nuova terapia che potrebbe fargli tornare la lucidità. Molto strano, considerando il fatto che Barrett ha invece cercato di farmi credere che Charles non sia mai esistito.

C'è qualcosa che non va. Il personale del Rosemary non è in sé. C'è un luccichio negli occhi di Kilgate che mi incute timore. Più delle altre volte. Sembra quasi che sappia che io so, ma che finga – proprio come faccio io – che tutto vada bene. Perché lo fa? Dove tiene nascosto Charles? Perché continua a comportarsi come se non fosse accaduto nulla? Che cos'ha in mente?

Se solo riuscissi a trovare un indizio su dove possa essere. Mi basterebbe sapere che sta bene. Anche se ne dubito, dopo la brutta ferita inflittagli da Kilgate. Pian piano la memoria inizia a tornare. Tanti ricordi riaffiorano nella mia mente. Come le parole che mi ha ripetuto Charles poco prima di affidarmi il suo diario.

"Volevi delle risposte? Qui troverai tutto ciò che cerchi."

«Il diario!»

Quelle parole si sono dimostrate utili ancora una volta. Non per avere chiarezza sul suo passato. No. Questa volta devono aiutarmi a predire il futuro. Non sarà difficile riuscirci. Approfitterò del caos dell'ora di pranzo. A quell'ora tutto il personale è occupato. Non si accorgeranno della mia assenza.

Le Origini Del Male (A Stanley Prequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora