I Slept With Justin Bieber - Italian Translation

Capitolo 7

| Nel capitolo precedente |

"E se non mi credi te lo dimostrerò e-"

"Okay" sospirò.

"Cosa?"

"Ho detto okay, possiamo ricominciare da capo" ridacchiò.

"Okay, bene" sorrisi. "Sono Justin Bieber" le porsi la mano.

"Io sono Ariana Grande, piacere di conoscerti" rise e mi strinse la mano.

Secondo mese di gravidanza
| 10 settimane |

| Justin |

"Che ne dici di uscire da qui? Questo posto fa schifo" mi guardai attorno nello strano locale. Tutti erano vestiti in modo molto decorato, ma non appariscente, sembravano snob.

"Okay" accettò Ariana e si alzò con la borsa in mano.

Lasciai i soldi sul tavolo e mi incamminai verso l'uscita. Prima che uscissimo i paparazzi stavano impazzendo. La porta era di vetro, così loro riuscivano a vederci chiaramente. Potevamo sentirli urlare.

"Ricorda, tieni la testa bassa, non rispondere a nessuna domanda e non lasciare che ti colpiscano" dissi ad Ariana. Lei annuì e mi stette vicina. La strinsi a me per essere sicuro che sembrassimo una vera coppia. Aprii la porta e fui immediatamente sommerso dalle grida di fan e paparazzi. Ce n'erano moltissimi.

"Ariana! Justin! Qui!"

"Come ci si sente ad essere la coppia più hot di Hollywood?"

"Come sta il bambino?"

"Ariana! Cosa ne pensi di quando Justin è stato arrestato?"

"Justin!" sentii i fan urlare. Stavo per entrare in macchina che il parcheggiatore aveva tirato fuori quando Ariana mi tirò verso di lei.

"Vai a salutarli" mi disse indicando i fan che stavano urlando e alcuni addirittura piangendo. "Ti aspetto in macchina" mi rivolse un piccolo sorriso. La guardai mentre entrava in macchina e si sedeva sul sedile del passeggero. Mi coprii la faccia ed andai dai miei fan.

"Ciao ragazzi" sorrisi.

"Ciao Justin" strillarono facendomi ridere.

"Dov'è Ariana?" chiese una di loro.

"È in macchina" portai le mie braccia dietro alla testa.

"Come sta il bambino?" chiese qualcun altro.

Sinceramente non lo so...

"Il bambino sta bene" sorrisi. "Ragazzi, volete fare delle foto?" cambiai argomento per evitare qualsiasi domanda su mio figlio a cui ovviamente non sapevo rispondere.

"Sì" urlarono. Scattai una foto con ciascuno e ognuno* di loro più veloce che potevo e li salutai. "Ciao ragazzi" feci un cenno e mi avviai verso il lato dell'autista della macchina. Entrai e vidi Ariana messaggiare con qualcuno sul suo telefono. Appena mi sedetti alzò lo sguardo.

"Quindi dove stiamo andando?" chiese, allontanandosi dal finestrino appena vide un paparazzo scattarle una foto attraverso il vetro. "Lo fanno ogni volta?" mormorò.

"Sì, purtroppo" accesi la macchina e aspettai finché non fu sicuro guidare e andare via. Una volta uscito dal parcheggio cominciai a pensare ai possibili posti in cui andare.