<< Devi dirglielo, non puoi mentirle. Lo scoprirà. >> non seppi riconoscere di chi fosse la voce. Non riuscivo a vedere niente, i miei occhi rifiutavano di aprirsi, sentivo solo delle voci in lontananza.
<< Lo so, hai ragione, ma non so se si riprenderà... >>
Volevo svegliarmi, aprire gli occhi e vedere cosa stesse succedendo, ma il mio corpo non era d'accordo, preferiva a riposo. E, sinceramente, non mi dispiaceva affatto, mi avrebbe fatto soltanto del bene, ma quelle voci mi sembravamo preoccupate, e dovevo saperne il motivo.
E poi volevo sapere come stava il bambino, poteva essergli successo di tutto per colpa di qualunque cosa mi fosse successa. Il problema era che non ricordavo gli avvenimenti accaduti, perciò poteva essere di tutto: ansia, stress, una brutta caduta, il troppo sole, una botta in testa, un calo di zuccheri...Ok, mi stavo mettendo ansia da sola, per lo più mentre ero incosciente!
5 mesi prima
<< Mutazione Genetica, giusto? >>
Spalancai gli occhi, incredula di quello che le mie orecchie sentirono in quel momento. Charles, invece, decise di nascondere il suo stupore e annuì solamente, mentre Hank si pulì gli occhiali, decisamente non a suo agio.
<< Era presente quando esposi la mia tesi? >> domandò soltanto, osservando ogni suo movimento. Stark sorrise.
<< No, per mia sfortuna. >> si alzò in piedi e si avvicino alla libreria, leggendo distrattamente alcuni titoli dei libri << Ma me la fatta leggere un mio amico, devo dire che é davvero fantastica. >>
Dalle mie labbra scappò un sospiro di sollievo, e ci rilassammo tutti quanti.
<< La ringrazio. >> rispose Charles, felice che Howard non sapesse niente. Come noi, dopotutto.
<< Devo dire una cosa importante. >> annunciai. Tutti gli sguardi si puntarono su di me, facendomi sentire in soggezione, ma almeno avrei deviato il discorso. Feci un respiro profono, decidendo che era meglio in quel momento che dopo. << Sono incinta. >>
Trattenni il respiro.
Successe tutto in fretta: mia zia mi stava stritolando fino a farmi mancare il fiati in uno dei suoi abbracci, Howard continuava a stringere la mano a Charles, dandogli qualche pacca sulla spalla. Gli unici in disparte erano Hank e Jarvis, il primo con un sorriso sul volto.<< É meraviglioso! >> continuavano a dire << Congratulazioni! >>
Dentro di me la mia coscienza continuava ad urlare: Perché? Adesso ti tartassano fino allo sfinimento!
Aveva ragione, ma preferivo subire una cosa del genere che, invece, venissero a sapere che siamo mutanti.
Continuavano a parlare, ma io non sentivo nulla, ero immersa nei miei pensieri, cosa che non succedeva da un po'.
Forse solo in quel momento mi resi realmente conto a cosa andavo incontro: se non fossi stata una buona madre? Persi la mia quando ero davvero piccola, non ho mai avuto un modello. Charles sarebbe stato un padre fantastico, su questo non c'erano dubbi, ma io? Un ondata di paura mi invase, e se ne accorsero.
Tutti si allontanarono preoccupati, Charles mi prese il viso tra le mani, cercando i miei occhi con lo sguardo, ma erano troppo occupati a vagare nella stanza, in preda ad un attacco di panico.<< Hey, Rachael, che ti prende? >> era preoccupato, poi mi chiese sottovoce, in modo che potessi sentirlo solo io e nessun altro << Non farmi usare la telepatia. >>
<< Non ti preoccupare, non é niente. >> ma mi tradii da sola, perché la mia voce non era tutt'altro che rassicurante, e ad un certo punto svenni.
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Un Mare Di Pensieri (X-MEN)
Fanfiction"STORIA SOSPESA" Dal Capitolo 2: Charles tolse la mano e mi guardò, sperando in qualche mia reazione. > > mormorai. Non ne ero convinta, l'uomo ha paura di ciò che non conosce. Semmai avessimo fermato Shaw questo non voleva dire che non avremmo più...