34-Altri tempi.

328 39 1
                                    

Bussò tre volte sul vecchio legno dipinto in bianco, e poi fece un passo indietro, nell'attesa che qualcosa di bello accadesse. Si sentiva un po' ansioso, ma la felicità era il sentimento che predominava nel suo cuore. Era riuscito a trovare una vecchia giacca nera d'altri tempi, ed aveva strappato qualche fiore colorato, per regalarli alla ragazza che attendeva, anche lei, impaziente.

Ogni tanto tutti hanno bisogno di un po' di semplice normalità. Raccogliere la calma e sputarla nel momento in cui la tempesta più feroce avrebbe deciso di raggiungerti.

Passò solo qualche secondo prima che la maniglia si calasse e la porta rivelasse un essere d'imparagonabile bellezza e semplicità. Che davvero, nessuna stella e nessun cielo, nessun panorama e nessun mondo, sarebbe stato in grado di mostrargli qualcosa di più bello. Harry si sarebbe perso a guardare la sua pelle chiara, il suo viso vergine di un mondo perverso, si sarebbe perso tra le sfumature dei suoi occhi che sembravano voler rivelare la forza dell'oceano e la fragilità di un cielo azzurro, un po' spaventato di essere presto coperto dalle nubi scure di un temporale in arrivo. Aveva già visto scendere acquazzoni da quegli occhi, ma nonostante ciò aveva visto le lacrime del cielo asciugarsi e le nuvole nere allontanarsi. Quanta forza possedeva? Quanto amore c'aveva negli occhi quando la guardava? Fu sorpreso di chiederselo, e fu ancora più sorpreso di tale bellezza ed un'altra sorpresa superò la precedente quando la ragazza gli si avvicinò e gli lasciò un bacio sulla guancia liscia, appena rasata da peli da uomo non ancora ben sviluppati.

«Buona sera, ragazzo normale» lo salutò Cassia, sorridente.

Che poi la sorpresa è l'origine della scoperta di qualcosa di meraviglioso.

«Buona sera, mia bellissima ragazza» e le porse i fiori, come un ragazzo d'altri tempi. Lei li prese e li ammirò, poi si allontanò per posarli sul piccolo tavolo del suo appartamento. Il lungo vestito color pesca svolazzò nell'aria, per adagiarsi successivamente lungo il corpo della ragazza. I lunghi capelli rossi, ricadevano sulle sue spalle in dolci onde per niente perfette, ma che creavano un'armonia di sfumature rossastre tutte d'ammirare.

«Sei pronta ad andare?» Harry varcò la soglia della porta ed ammirò l'appartamento identico al suo, ma che possedeva un altro profumo.

«Certo» disse. «Grazie per essere passato a prendermi» e rise. Harry la contemplò, il sorriso bianco e gli occhi stretti, poi rise anche lui e per un attimo pensò di essere fortunato. Si ci mise accanto e la guardò sorridendo. Le avvicinò il gomito ed attese che la piccola mano di Cassia lo stringesse. Così successe e finalmente lo crebbe davvero, di essere fortunato. Poteva sembrare sciocco come qualcosa di così banale potesse far saltare il suo umore alle stelle. Eppure era sbocciata una nuova speranza. Una dolce speranza che profumava di puro equilibrio, ma per quanto tempo sarebbe rimasta in bilico tra il bello ed il brutto, nessuno poteva saperlo.

Insieme si incamminarono verso nuove strade di una terra mai calpestata. Lasciarono i loro passati chiusi nelle loro camere e nei loro vecchi vestiti sporchi, per prendere scelte che sarebbero potute essere sbagliate, ma che avrebbero creato una felicità momentanea.

Chiacchierarono per tutto il tempo in cui camminarono a braccetto, e quanti sorrisi e risate crebbero dai loro cuori solitari.

Quando Cassia udì il rumore lontano della festa alla piazza principale allontanarsi, si stranì. Non era quella la direzione in cui si stavano inoltrando, eppure Harry le aveva detto che sarebbero stati alla festa per il ben tornato a Max. Ma presto, Harry, le rispose a tutte le domande.

«Ho preferito averti tutta per me, se non ti dispiace.»

Cassia lo guardò, non capendo cosa sarebbe quindi successo. Harry la prese per mano e la trascinò per qualche altro metro, finchè davanti non vi si presentò un albero. Ed esso non appariva come qualunque altro albero lì presente, ma era abbellito da luci bianche che accentuavano il colore verde acceso delle foglie. Ma fu ciò che vi era sotto i suoi rami che stupì la ragazza. Un piccolo tavolo dal tovagliato chiaro era perfettamente apparecchiato, protetto dalla chioma folta di un albero qualunque ma che pareva più vivo degli altri. Le candele accese ed un mazzo di fiori che rendevano l'atmosfera fin troppo romantica. Posate, piatti e bicchieri in vetro trasparente non mancavano. La ragazza non potè non sorridere a tale vista, ma senza fiatare, accompagnata da quel ragazzo, non potè evitare di domandarsi perché si ostinasse tanto a fare tutto ciò per lei. Lei che gli aveva esplicitamente confermato di non volere una relazione.

Cassia |h.s.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora