Capitolo 10

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Narra Peter:
Guardai Lali, sembrava più piccola e più fragile sulla porta, quasi che se la toccavi con un dito avevi la paura che si rompesse diventando cenere. Amarla era stato il delitto più grave che avrei mai potuto commettere, perché l'avevo fatta entrare nella mia vita, una vita rischiosa e pericolosa, dove vince solo il più forte, e lei non sembrava tanto forte e sicura di se. Era fragile, timida, insicura ed io l'amavo troppo per saperla in pericolo. "Amare vuol dire avere il possesso su una persona, anche se tu non lo vuoi avere", ed ora io possedevo Lali, così come lei possedeva me, io ero entrato nel suo mondo perfetto, fatto di rosa, di vestiti e problemi coi genitori, e lei era entrata nel mio mondo, nero, fatto di droga e problemi con la legge. Il mio buio stava spegnendo la sua luce, e la sua luce stava inondando il mio abisso di speranze, una cosa che non avevo mai posseduto, e così in un solo attimo tutte le speranze erano state spazzate via da una sola conclusione: se l'avevo nel mio mondo la mettevo in pericolo, ma non potevo cacciarla via perché non volevo ed il mio cuore ormai apparteneva a lei, lei sola poteva decidere se andarsene o rimanere. Salutai Nicolas e portai via Lali da lì, come per arrivare in ospedale, fino a casa guidai come un pazzo, credendo che saremmo stati al sicuro lì, per lo meno lontani da orecchie o occhi indiscreti. -Ascoltami attentamente Lali- le dissi, appena fummo entrati nel suo appartamento. -Mi ami?- le domandai di botto. Lei mi guardò sbalordita di quella domanda e rimase a fissarmi per un po' prima di rispondermi -Non lo so, non ti conosco da molto, non so cosa risponderti- balbettò. -Mi serve una risposta- la pressai. -Perché? Peter che succede? Cos'è successo a Nico? Chi è Six? E perché credi che potrebbe farmi del male?- mi domandò. Troppe domande, troppo difficili da rispondere se non sapevo la risposa. -Sediamoci- le dissi e ci sedemmo sul divano, mi chiesi se dopo che le avessi raccontato tutto lei si sarebbe ancora seduta così vicino a me. -Io e Nico per guadagnare facciamo dei traffici di droga, ora lo so che è illegale e che fa male, ma ormai ci siamo dentro. Six è uno dei nostri migliori clienti, della tua classe sociale, molto festaiolo, una metà del tempo o è ubriaco o è drogato, oppure entrambi, sperpera i soldi del padre in droga, feste ed alcol, noi lo consideriamo un ragazzo troppo sciocco per far del male a qualcuno, ma ci siamo sbagliati. Oggi ha chiesto a Nico di andare con lui in uno strip club e lo ha attaccato. Ora, dato che tu mi sei vicino potrebbe accaderti qualcosa, ed ho paura di questo, io ti amo Lali, di questo ne sono sicuro, ma sono disposto a lasciarti andare se significa saperti al sicuro, se invece mi ami anche tu, allora ho abbastanza soldi per scappare insieme, io te e Nico, da qualche parte che a te piaccia, nel mondo- aspettai una sua reazione disgustata o spaventata, che si alzasse e scappasse da me, o chiamasse la polizia, che urlasse o mi ridesse in faccia perché avevo pensato che una ragazza come lei potesse amare uno come me, ma invece mi abbracciò e rimanemmo così, abraciati in silenzio per un po', forse per più di mezz'ora, quando si staccò dall'abbraccio mi sorrise e mi disse -Ti amo anche io e sono disposta a seguirti in qualunque parte del mondo tu decida di andare- e mi baciò. Lì ero sicuro di una cosa, ero completo, amavo ed ero amato, le cose migliori della vita ed io le possedevo.  

Laliter La paura d'amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora