Capitolo 16

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Narratore:
Peter sentì il sudore, la pioggia ed il sangue ghiacciarsi sulla schiena, stringeva la pistola, ma non era più lui, era fuori dal suo corpo, vedeva tutto da un altra direzione, e l'unica cosa che vedeva era un malato che premeva una pistola contro la fronte di Lali, e lei spaventata che lo guardava, lo supplicava con lo sguardo di fare qualcosa. Sentiva, Nico che gli gridava dietro di lui, ma non riusciva a capire cosa diceva. -La polizia sta arrivando, sei spacciato- disse Agustin. -Tappategli la bocca, per favore- disse Six, ed uno dei suoi scagnozzi mise una benda sulla bocca di Agustin, impedendogli di parlare. -Ed allora Peter, cosa farai? Guardala sta pensando "Mio eroe, amore mio, salvami, l'amore è più forte del male, è più forte della morte"- disse, imitando una voce stridula ed egocentrica, ben lontana dalla vera voce di Lali. Poi si girò verso di lei, stringendo più forte il manico della pistola, aveva la mano sudata. -Vogliamo vedere se l'amore è più forte della morte, Lali? Dimmi, ci credi veramente? Non mi costa nulla provare! Ha ragione il tuo amico sono spacciato, sta arrivando la polizia, finirò in prigione e sai di chi è la colpa? è tutta tua e del tuo stupido amore, ed io ho tutto il tempo di uccidervi tutti- disse. Lali tremava, tratteneva a stento le lacrime, ormai era tutti singhiozzi e tremori. -Parla!- le ordinò Six. Lei alzò leggermente lo sguardo verso di lui, per guardarlo negli occhi. -Io credo nell'amore- disse. Lui rise -Illusa- e stava per premere il grilletto, ma Peter reagì e lo premette prima di lui. Dalla canna partì un proiettile, che provocò un forte rumore, un rumore che mise paura a tutti lì, perfino agli scagnozzi tutti muscoli. Il proiettile colpì Six all'addome, che si accasciò a terra, stringendo ancora in mano la pistola, puntata ancora verso Lali, e sparò, le colpì la spalla sinistra, molto vicino al cuore. Le ragazze gridarono, mentre il rumore delle sirene della polizia e delle ambulanze riempiva il luogo, facendo scomparire il silenzio. Peter corse verso Lali, buttando a terra la pistola e quasi cadendo sul corpo di Six che non si muoveva. Scuotette Lali, che aprì gli occhi. -Peter, lasciami dormire, sono così stanca, è stata una notte così lunga- disse lei, con la voce incrinata e bassa, chiudendo di nuovo gli occhi. Lui scosse la testa -Lali, per favore non addormentarti- disse -tieni gli occhi aperti, guardami, parlami- la implorò. Nel frattempo i poliziotti erano entrati, ammanettando tutti gli scagnozzi e liberando i prigionieri. Degli infermieri si avvicinarono al corpo di Six, e lo stavano alzando sulla barella, quando Peter lì fermò. -Per favore, a lui non serve, già è perso, ma Lali è viva, prendete lei- lì supplicò, i due infermieri misero Lali sulla barella e la trasportarono fino all'ambulanza. -Io chiamo i genitori- disse Pablo. -Io posso salire sull'ambulanza? Per favore- chiese. I medici lo guardarono, gli occhi limpidi pieni di lacrime, le innumerevoli ferite riportate sul corpo ed in viso, e l'immenso dolore e la colpa che gli opprimeva il petto, fecero cenno di si con la testa. Peter salì sull'ambulanza, e prese la mano di Lali e le sussurrò, la pregò -Amore mio, non te ne andare!-

(Si avvicina il finale, ora vi lascio con un po' di suspanse, che non fa mai male e vi prometto che domandi vi carico tutti quanti i capitoli mancanti, più epilogo. A domani)

Laliter La paura d'amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora