29 - Fault.

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Ci sono cose che non ti aspetti.

Alcune persone pensano alle probabilità che ci sono riguardo ad una cosa, alle conseguenze delle proprie azioni e a quello che potrebbe accadere se una persona facesse una cosa.

«Muoviti!»

Poi ci sono altre persone che invece vivono la vita al momento, non preoccupandosi di niente e di nessuno. Loro non se ne fottono di nulla e fanno quello che ritengono giusto in quel momento.

«Più veloce, cazzo!»

Michael apparteneva alla prima categoria, sotto ogni punto di vista.

«Dio, Calum, guidi come mia nonna!»

«Le strade sono bagnate, Luke, vuoi fare un incidente anche tu?! Stai calmo, porca puttana!»

Spesso, però, le emozioni riuscivano a prendere il sopravvento e Michael veniva totalmente trasportato da esse.

«Per favore... solo... voglio vedere che sta bene.»

Michael non stava bene, per niente.

Lui era morto dentro.

Una scaglia di ghiaccio che Luke aveva perso dai suoi occhi gli aveva trapassato il cuore e adesso non poteva far altro che aspettare di morire.

«Non puoi sapere se sta bene, Luke.»

Infondo l'aveva sempre voluto, non provare emozioni e avere il cuore di ghiaccio. Voleva essere apatico, desiderava essere privo di qualsiasi debolezza, perché sì, i sentimenti sono debolezze.

«Non dirlo, cazzo! Lui sta bene, lui deve stare bene!»

L'amore è una debolezza che può distruggerti.

-

Calum e Luke arrivarono nel luogo dove i poliziotti avevano trovato la macchina del tinto, scesero dall'auto e corsero verso gli uomini in divisa.

La tempesta si era placata, c'era solo una leggera pioggerella e del vento freddo.

Il ciuffo color grano del ragazzo dagli occhi azzurri si scompigliava, mentre lui si guardava intorno con aria smarrita.

«Dov'è? Dove cazzo è Michael?!», gridò contro un poliziotto di mezz'età.

L'uomo guardò Luke per qualche secondo, poi abbassò lo sguardo e non parlò.

«Mi risponda! Mi dica che sta bene, la prego!», urlò il biondo mentre copiose lacrime gli scorrevano sul viso. Prese l'uomo per la divisa e lo scrollò con aria disperata.

«Luke! Lascialo, lui non ti ha fatto nulla!», Calum corse in soccorso dell'uomo, che non appena fu rilasciato se ne andò con aria sconsolata.

«Non mi ha detto dov'è Michael! Calum, lasciami! Ti prego!», strillò il più piccolo.

«Luke, Michael è morto!»

Un secondo di silenzio.

Un minuto di silenzio.

storm ❅ mukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora