Epilogue - That fucking day.

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Qualcuno è morto, chi sarà? O.O

Spesso le cose non vanno come avevi predetto.

Pensi e ripensi, ma alla fine non trovi una risposta alle tue domande.

Tutto quello in cui credevi... spazzato via, come se un'enorme tempesta decidesse di investire il mondo; tutto al vento, addio Terra.

Quel giorno erano tutti vestiti di nero.

La gente uscì dalla chiesa dopo la cerimonia, lacrime scorrevano sui loro volti, fazzoletti stretti nei pugni e labbra tremolanti.

Il discorso del prete era stato stupido, patetico e scontato. Quattro fottute parole prese da internet, un finto dispiacere da parte di molte persone e un grande rimorso.

Era strana la vita, chi se lo sarebbe mai aspettato?

Karen camminava a testa bassa, lacrime amare, lacrime arrabbiate, scorrevano sul suo viso, mentre il suo trucco si sbavava.

Juliet, accanto alla madre, le teneva la mano, mentre un vestitino nero decorato da un cinturino di pelle del medesimo colore le cingeva la vita.

«Mamma?», sussurrò la bambina, strattonando leggermente la mano di sua madre.

La donna, prima di abbassare lo sguardo, si passò velocemente la mano sul viso, tentando invano di cancellare ogni lacrima di tristezza.

Doveva essere forte per Juliet.

«Dimmi tesoro?», mormorò, volgendo gli occhi verso la biondina.

La piccola trascinò la madre fino ad una panchina, si sedette sopra le gambe di Karen e la fissò negli occhi.

Sollevò le sue piccole manine e le appoggiò con delicatezza sul viso della donna, asciugando i residui di trucco rimasti sul suo viso.

«Basta essere forti, mamma», disse.

E Karen pianse, tanto, sulla spalla minuta di sua figlia ormai undicenne, abbassando le barriere e crollando, potendoselo permettere quel fottuto giorno.

Cheryl usciva dalla chiesa in quel momento, sorreggendosi al braccio del suo fidanzato, Jhon.

Strano ma vero, anche il suo cuore che si credeva essere gelido mostrò una parte morbida, una parte sensibile.

Una lacrima solcò il suo viso.

Non c'era trucco sul suo volto, non aveva avuto la forza di truccarsi. Già, Cheryl era uscita di casa senza preoccuparsi troppo dell'aspetto fisico.

«Cher, amore», la richiamò Jhon. Prese il suo viso tra le mani e le baciò dolcemente le labbra. «Dall'altra parte è sicuramente più bello, stai tranquilla.»

Si abbracciarono, mentre anche Cheryl crollò, quel fottuto giorno, sulla spalla di Jhon.

-

«Pensi che sia stata una buona idea cremarlo, invece che seppellirlo?»

Il ragazzo sospirò.

Non sapeva se era stata una buona idea, non sapeva neanche cosa fosse una buona idea. D'altronde lui non aveva mai avuto buone idee, solo idee che non facevano altro che portare casini.

Però quel fottuto giorno ci fu qualcosa che gli fece cambiare opinione.

Forse era stato il venticello che c'era su quella collina, forse era stato l'orizzonte colorato di rosa e di arancione, forse era stato solo un brivido, ma c'era stato quel qualcosa che gli fece dire: «Sì, è stata una buona idea.»

storm ❅ mukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora