Tutti noi abbiamo una vita che alla fine è sempre destinata a terminare.
La vita di un coraggioso Samurai ebbe fine ed esso si ritrovò nell'aldilà, destinato al paradiso.
Arrivato lì il Samurai chiese, per la sua troppa curiosità, di avere una possibilità per visitare anche l'inferno; e un'angelo accontentò la sua richiesta.
Dopo la richiesta il samurai si trovò in un salone vastissimo dove al centro vi fu una tavola piena di pietanze inimmaginabili, dove attorno vi erano i commensali; erano tutti smunti, pallidi, lividi e scheletriti da far pietà.
Il samurai incitava parole come "Come è possibile?" o "Con tutto quel ben di Dio davanti!" o "Ci sono posate per mangiare, solo che sono lunghe più di un metro e devono essere rigorosamente impugnate all'estremità. Solo così possono portarsi il cibo alla bocca."
Il coraggioso samurai rabbrividì alla scena che le parava davanti, così chiese di essere riportato in paradiso.Ed è qui che scoprì che il paradiso era un salone identico a quello dell'inferno. Dentro alla stanze c'era un'infinita tavolata di persone sedute davanti all'identico tavolo che il samurai aveva visto all'inferno.
Anche qui la situazione era la stessa: i commensali seduti attorno al tavolo con in mano le stesse posate lunghe più di un metro da impugnare all'estremità; ma qui una cosa la differenziava dall'inferno: I volti.Qui le persone erano felici, allegre, ben pasciuta e sprizzante di gioia.
Il samurai, stupito, chiese "Ma come è possibile?"
L'angelo, che era vicino a lui, sorrise e disse "All'inferno ognuno si affanna il cibo e portarlo alla propria bocca, perchè così si sono sempre comportati nella loro precedente vita. Qui al contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di imboccare il proprio vicino."Questo ci insegna che ormai sta a noi stessi decidere se, dopo la morte, la nostra casa sarà il paradiso o l'inferno.
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Leggende Giapponesi
ParanormalCon leggende intendo sia romantiche che horror, ma credo mi concentrerò sopratutto sull'horror. Invito le persone di età giovanile, o non abituati al genere, sensibili di non leggere codesta storia