Capitolo 9. 💧

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La mattinata sembra non finire più e siamo solo all'inizio,a peggiorare la situazione è l'entrata di Adeline alla seconda ora,deve aver fatto tardi ieri sera.
"Dov'eri finita ?" Mi chiede riferendosi alla serata mentre si siede velocemente.
Non sembra interessargli la risposta,continua a parlare di come si è divertita ma di ascoltarla non ho proprio voglia.
"Vengo da te oggi" afferma.
Riporto l'attenzione su di lei che da circa 10min avevo distolto.
"Va bene capo" rispondo scocciata.
Questo suo atteggiamento da comandante non mi sta bene.
"Porto anche un amico,quello che hai conosciuto"
Ah si, quello a cui hai detto che non sono fidanzata.
"Non porti proprio nessuno"
Devo ancora capire per quale motivo gli ha detto una bugia,forse quel ragazzo ha una cotta per lei e voleva essere lasciata in pace accollandomelo oppure voleva farmi litigare con Dylan ma può averlo detto anche perché pensa che lui non mi merita.
No impossibile, non lo conosce e non mi conosce.
"Perché?" Dice lagnosa.
Non rispondo e lei evita di continuare la conversazione.
Damian mi passa davanti per andare a buttare qualcosa nel cestino e mentre cammina non fa altro che rivolgere i suoi accecanti occhi nella mia direzione.
Inizio a stancarmi. Cosa avrà da guardare?!
Portarmi a casa ieri sera è stato molto carino da parte sua ma quando provo a rivolgergli un sorriso o un saluto, lui ovviamente non ricambia.
Non lo capisco.
Le prossime ore passano velocemente, mi affretto a raggiungere Damian che riesco a prendere per mano facendolo voltare.
Ci teniamo la mano per vari secondi mentre spostiamo lo sguardo da esse al nostro viso con espressione quasi spaventata per quel tocco che mi ha provocato qualcosa anche se non so bene cosa e credo che anche lui abbia provato lo stesso.
Sposto velocemente la mano.
Mi guarda.
"Perché fai così ?"
Inarca le sopracciglia mentre si accarezza il labbro inferiore con la lingua.
Non si aspettava questa domanda.
"Perché prima fai un gesto carino nei miei confronti e poi fai finta di non conoscermi ?" continuo mentre lui si avvicina accorciando la nostra distanza.
"Perché mi guardi e  mantieni fisso lo sguardo quando ti accorgi che ti ho visto?"
Chiedo con espressione confusa.
Devo dire che una cosa di questo ragazzo l'ho capita, non parla molto ma nonostante questo trasmette tanto.
Allunga una sua mano in direzione del mio labbro ed io d'istinto porto la mia per nasconderlo.
Quelle poche volte che riesco ad acquistare più sicurezza in me c'è sempre qualcosa che mi fa crollare tutto, dovevo immaginare che era per quello, d'altronde ho sempre avuto addosso gli sguardi di tutti, cosa che mi hanno sempre portato a nascondermi, non devo stupirmi.
I miei occhi iniziano a riempirsi di lacrime che solo quando inizio a correre si disperdono nell'aria, senza accorgermene finisco addosso a Dylan che mi tiene stretta per entrambi i polsi guardandomi preoccupato senza capire.
"Amore che succede"
Scuoto la testa.
Non ne voglio parlare,sopratutto con lui.
Si affretta ad asciugarmi le lacrime.
Ho bisogno di pensare ad altro,ho bisogno di lui, lo  prendo per la maglietta e lo strascino nella prima stanza che vedo.
"Cosa hai intenzione di fare ?" Sussurra divertito.
"Lo sai benissimo" rispondo accennandogli un sorriso malizioso.
Inizio a togliermi la maglietta, subito mi segue e con quel modo perfetto si sfila la sua prendendola da dietro e tirandola avanti.
Lo guardo avvicinarsi con passo sicuro mentre osservo i suoi addominali, mi prende per i fianchi e mi fa sedere sulla cattedra, mi sposto all'indietro con il suo peso addosso così da distenderci.
Inizia a baciarmi ovunque, i nostri respiri sono accelerati come i nostri cuori.
La porta della classe si spalanca interrompendoci, ci accorgiamo che nella stanza c'è qualcuno e quando si accendono le luci ci alziamo subito.
Dylan si posiziona davanti a me nascondendomi.
Per l'imbarazzo divento rossa in viso.
Dylan trattiene una risata e quando lo colpisco da dietro si ricompone.
"Ragazzi non potete fare queste cose qui" dice tranquillo quello che dai vestiti che porta potrebbe essere un bidello.
"Scusaci schizzo c'è ne andiamo subito"
Risponde Dylan.
Si volta verso di me, mi passa la maglietta e si avvicina.
"Continuiamo più tardi" sussurra.
Dopo esserci rivestiti ci avviamo alla porta e quando passiamo davanti all'uomo abbasso lo sguardo per la vergogna.
"Prenderanno dei provvedimenti per questo" dico preoccupata.
"Lo conosco,non dirà nulla" mi rassicura sorridendomi.
Gli accarezzo il viso.
"Mi piace questa tua parte selvaggia" dice ridendo.
Scoppio a ridere anche io.
Mi avvicino di più e mi bacia.
"Ci vediamo dopo bellezza"
Annuisco sorridendo.
È incredibile come da un pianto riesce a farmi sorride in così poco tempo.
Lo amo soprattutto per questo.
Cammino sorridente persa tra le immagine sfuocate di Dylan che mi guarda con quel sorriso da togliere il fiato stampato sempre in viso ma vengo interrotta da una voce.
"Nataly aspetta"
Riconosco appena la sua voce e così accelero il passo ma riesce a superarmi e a piazzarsi davanti a me.
"Mi dispiace per prima, non volevo hai frainteso"
"Non credo, ho capito perfettamente" dico scocciata ricominciando a camminare.
Mi segue cercando di stare al passo.
Sbuffo.
"Devi credermi"
Continuo per la mia strada senza rivolgergli la parola fino a quando arriviamo alla porta di uscita e mi prende per la vita.
"Lasciami stare" dico infuriata.
"No"
Non glie mai importato nulla di avere un rapporto normale di amicizia con me e adesso fa così?!
Sto per tirargli uno schiaffo ma lui mi ferma la mano in tempo.
"Non farlo"
Oh lo faccio eccome.
"Lasciami stare allora" dico alzando il volume.
"Dammi la possibilità di spiegarmi, incontriamoci oggi pomeriggio al parco"
"Assolutamente no" dico tra una risata.
Mi guarda dritto negli occhi.
Sbuffo di nuovo.
"Va bene."
Mi arrendo, sono curiosa di sapere come vuole giustificarsi.
"Ma hai solo 10 minuti per farlo, non di più" continuo.
Mi sorride.
Non mi ero resa conto di quando fosse carino, forse perché non mi ha mai sorriso.
"Perfetto" risponde soddisfatto.
"Alle 16:00 al parco vicino al centro"
Continua.
Annuisco e subito dopo esco.
Con la coda dell'occhio noto che mi sta guardando andare via.
Valeri mi sta aspettando alla macchina e mi affretto ad entrare.
"Come mai hai fatto così tardi?" Mi chiede.
"Sono rimasta a parlare con un amico" rispondo.
Cavolo cosa dirò a Dylan ?
"Ci dobbiamo incontrare oggi ma non so come fare con Dylan, non voglio mentirgli ma non ho neanche intenzione di farlo arrabbiare"
Le sto raccontando questo con la speranza che mi dia un aiuto senza che faccia troppe domande.
"Che problema c'è, siete solo amici"
"Si lo so ma... non voglio che pensi qualcosa di totalmente errato"
"Nataly ti fai troppi problemi" dice concentrata sulla strada.
"Mi metto nei suoi panni, io non vorrei"
"Non siete la stessa persona"
Si sbaglia, lo siamo dal primo giorno che ci siamo conosciuti.

Hearts that beat as one  2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora