Capitolo 47 🏥

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Dopo essersi aperto con me e avermi quindi permesso di conoscere meglio lui e la sua storia mi sono sentita togliere un peso dal petto, avevo bisogno di questo e di lui.
Abbiamo rifatto l'amore, ci siamo toccati, ci siamo accarezzati, ho preso il comando posizionandomi sopra mentre lui mi osservava muovermi sul suo corpo, mi baciava e giocava con i miei capezzoli dandogli qualche morso e provocandomi una scarica elettrica poi con un movimento veloce mi sono ritrovata sotto di lui, abbiamo continuato a darci piaceri per tutta la notte. È stata una di quelle notti in cui ho provato un miliardo di emozioni e sensazioni, eravamo una tempesta in piena che piano piano andava calmandosi. Ho provato dolore per quello che ha dovuto sopportare, rabbia perché cosa ingiusta e maligna, connessione perché raccontandosi mi ha legato a lui e amore perché mi ha fatto stare bene.

Mi sveglio e Damian non è qui con me, controllo l'ora e mi rendo conto che è tardissimo sono le due del pomeriggio. Mi faccio una rapida doccia, mi sistemo per avere almeno un aspetto decente e mi dirigo al piano terra passando davanti alla stanza di Damian che proprio in quel momento sta aprendo la porta ancora assonnato e li capisco che non è rimasto a dormire con me.
"Non sei..."
"No, avevo bisogno di restare solo, dovevo riflettere" dice lui iniziando a camminare lasciandomi come una perfetta idiota di fronte quella porta.
Merda lo sapevo.
Improvvisamente una fitta alla pancia mi provoca un dolore tremendo e istintivamente grido dal male portandomi le mani al grembo,mi appoggio alla parete per poi sedermi sul freddo pavimento.
Damian che mi ha sentito corre subito verso di me.
"Aiutami, mi fa male" sussurro tra le lacrime.
Che diavolo sta succedendo.
"Melany" chiama Damian urlando.
La sorella si precipita e nel vedermi in quelle condizioni rimane bloccata.
"Chiama subito l'ambulanza" dice di fretta Damian con tono spaventato.
"Ti prego dimmi che non sta succedendo nulla al mio bambino" pronuncio tra le lacrime mentre inizio a vedere sempre meno il suo volto, è come se tutta la stanza stesse girando senza fermarsi un secondo.
"Stai tranquilla, andrà tutto bene stiamo per andare in ospedale, non mi allontanerò da te nemmeno per un attimo" dice lui mentre percepisco il tocco delle sue dita che mi asciugano le lacrime perdute...

Non so come ma mi sveglio distesa in un letto d'ospedale con Damian appisolato sopra una di quelle scomode poltrone.
"Ehi dice lui" svegliandosi e avvicinandosi al letto.
"Cos'è successo?" Chiedo turbata.
Proprio in quell'istante entra il dottore nella camera, so già cosa sta per comunicarmi e non voglio sentirmelo dire.
"Signorina Rose, piacere io sono il dottor Clark, come si sente?" Mi chiede gentilmente.
Bella domanda.
"Un po' stordita e... preoccupata, non so cosa mi sia successo e l'unica cosa che mi interessa sapere adesso è se il mio bambino sta bene" rispondo cercando di rimanere calma.
"Le abbiamo fatto alcuni accertamenti, ha bisogno di riposo e tranquillità" dice lui evitando di rispondere alla mia richiesta.
Sto per mettermi a piangere.
"A breve arriverà la dottoressa per visitarla e sarà messa a conoscenza di quello che è successo al suo bambino" continua lui lasciandomi senza parole, mi accenna un sorriso e poi si allontana ed esce dalla stanza.
Una lacrima mi bagna la guancia, sono così sconvolta e confusa che mi sembra di vivere un incubo infinito, nella mia mente rimbomba ripetutamente la stessa frase, ho perso il mio bambino.
"Non ci posso credere, non ci voglio credere" sussurro a mala pena.
Damian si siede sul letto e mi stringe in un abbraccio nel quale ho potuto rifugiarmi e piangere sfogando tutta la mia rabbia senza preoccuparmi di fargli del male, l'ho stretto forte e l'ho picchiato ingiustamente mentre lui continuava a racchiudermi facendomi comunque sentire protetta.
Me lo merito, sono stata egoista non ho pensato a lui e ora non potrò più prendermene cura, sarei dovuta rimanere a casa ma egoisticamente ho pensato a me.
"Vorrei andare a casa, voglio la mia mamma." pronuncio tra i singhiozzi.
"Nataly, stai avendo pensieri troppo affrettati, è possibile che il tuo bambino stia bene" dice lui cercando di convincermi ma io continuo a non sentirlo, non si muove.
Pochi minuti dopo entra nella stanza una bellissima donna,la dottoressa, mi ricompongo, velocemente mi asciugo le lacrime mentre Damian invece rimane lì com'è.
"Signorino Damian, che bello rivederla" dice lei avvicinandosi sorpresa di vederlo.
Noto che si irrigidisce ma poi si alza per stringerle la mano e sussurrarle qualcosa all'orecchio dopo di che lei si presenta come la dottoressa Margaret Mins, si avvicina ancora di più sorridendomi mentre io invece mi sento presa in giro e vorrei lanciarle una sedia addosso.
"Come sta?" Chiede lei.
Ma perché tutti questa domanda, come dovrei stare?

Hearts that beat as one  2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora