Capitolo 42 ✈️

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Bussano alla porta della camera, mi affretto ad asciugarmi le lacrime e a chiudere la valigia.
"Nataly, dobbiamo andare o perderai il volo" dice mia madre affacciandosi alla porta.
Annuisco perché in questo momento non riuscire a parlare e prima di seguirla al piano terra controllo di aver preso tutto l'occorrente.
Prendo i trucchi e mi avvio al bagno per darmi un tocco di colore roseo sulle guance, appena un po' di mascara e un leggero rossetto rosa per poi nascondere le occhiaie formatesi per via della stanchezza. I capelli sono acconciati in un uno chignon e indosso uno dei completi che mi aveva fornito Damian quando mi aveva ospitato a casa sua.
Sono pronta, forse.
"Sei sicura di voler partire ?" Mi chiede dolcemente mia madre mentre mi aiuta a portare la valigia e il borsone con le scarpe all'interno.
"Se devo essere sincera no, ho paura possa succede qualcosa a me o al bambino" dico accarezzandomi il ventre.
"Non devi agitarti, so che é la prima volta che prendi l'aereo da sola, poi per così tante ore..."
"Grazie mamma, in questo modo mi stai proprio tranquillizzando" intervengo.
Mi sorride poi si avvicina e mi abbraccia.
"Susu, sei una ragazza coraggiosa non fermarti, non farti sconfiggere dalla paura, vivi, vai oltre e non avere rimpianti"
"Ti voglio bene"
"Ti voglio bene anche io bambina mia, ora va, saluta i tuoi fratelli io ti aspetto qui" dice lei prima di salire in macchina.
Quando entro in casa Will sta guardando la TV, é così carino quando sta fermo.
"Ehi ranocchietto, vieni a salutarmi" dico restando vicino alla porta. Lui mi corre in contro e mi abbraccia, si toglie il dito dalla bocca e mette il broncio.
"Vai sempre via e con noi non ci stai mai" pronuncia con quella sua vocina lieve.
"Hai ragione Will e mi dispiace però ti prometto che un giorno ritorneremo a stare tuuuutti insieme" dico sorridendogli.
"Siii, ora puoi andare dal tuo fidanzato nuovo" afferma nascondendo una risata.
Scoppio a ridere e lo prendo in braccio.
"Non é il mio fidanzato, é solo un'amico" rispondo.
"Sisi" dice lui quasi prendendomi in giro.
Ma guarda questo, sta prendendo le ombre del fratello, brutto segno.
Rido insieme a lui che mi stringe forte per poi posarlo a terra e lasciarlo.
Travis sa che me ne sto andando ma é così arrabbiato o meglio deluso che non viene nemmeno a salutarmi ed io sicuramente non andrò da lui così sorpasso la soglia di casa e vado a scoprire un nuovo capitolo della mia vita.


Una volta esserci salutate mi ritrovo da sola alla stazione aerea, mi guardo intorno per capire da che parte andare fino a che un signore che avrà all'incirca sui 40/45 anni, vestito tutto per bene si avvicina di fretta.
"È lei la signorina Rose" mi chiede il tizio.
"Ehm si, chi lo vuole sapere?" Chiedo un po' spaurita.
"La prego mi segua e non faccia domande" dice lui mettendosi in cammino verso l'uscita della stazione.
Che faccio adesso? Lo seguo, rimango qui ?! Chi diavolo è questo uomo, meglio non fidarsi.
Non mi sposto di una virgola e quando si accorge che non lo sto seguendo si volta guardandomi con aria confusa.
"Non c'è tempo da perdere, il signorino Damian la sta aspettando" dice lui facendomi segno con le mani di avvicinarmi.
"Oh, arrivo subito" dico prendendo la valigia e con fatica il borsone.
"Mi scusi tanto, lasci pure, lei non deve affaticarsi visto le sue condizioni" dice lui addolcendosi venendomi in contro.
Lo ringrazio e riprendiamo a camminare.
Ma dove stiamo andando,così perderò l'aereo. Attraversiamo di corsa le strisce pedonali poi svoltiamo l'angolo, rimango incredula quando scruto un aereo privato al centro della strada.
"La prego, si sbrighi" dice l'uomo salendo per poi darmi la mano che afferro subito.
Non capisco mah... che diavolo sta succedendo.
"Con questo in poche ore saremo arrivati, tieni prendi questo e accomodati pure laggiù, non verrà affatto disturbata così può stare tranquilla e prepararsi con comodo.
"Prepararmi per cosa ?" Chiedo confusa.
"Non lo sa? Oggi è il compleanno di Damian, la sua famiglia dopo tanto tempo si è riunita per festeggiare" dice lui facendo segno al pilota di prendere il volo.
Oh mio Dio, conoscerò la sua famiglia ? È il suo compleanno?! Perfetto, non gli ho fatto così ne il regalo di natale ne quello del compleanno, poteva avvertirmi.
Ecco che arriva un flash, quella sera quando siamo tornati a casa, George il maggiordomo aveva lasciato a Damian una busta, era un invito, alla sua festa di compleanno ora mi è tutto più chiaro.
Apro la scatola curiosa trovando all'interno un meraviglio vestito, è lungo e stretto con lo scollo a cuore di un colore blu notte con spalline che si appoggiano sotto alle spalle permettendo ad esse di restare nude, trasparenti di un leggero colorito azzurro e cosparse di brillantini argento. Il tutto abbinato con guanti che coprono fino al gomito dello stesso colore del vestito, e dei tacchi con un cinturino che si lega alla caviglia anch'essi cosparsi di brillanti argento.
Wow.
"Tra meno di mezz'ora siamo arrivati" comunica il pilota.
Cavolo devo sbrigarmi.

Hearts that beat as one  2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora