Capitolo 1

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Camila continuava a fissare la porta del bus, come se si aspettasse di vedere Lauren entrare da un momento all'altro con in mano il solito sacchetto del sushi che le portava ogni volta che aveva qualcosa da farsi perdonare. Quelle sere in cui Camila, sentendo il rumore della porta, metteva quel broncio che non riusciva a tenere più di tanto perchè la voglia di correre verso la sua ragazza per abbracciarla aveva sempre la meglio.

Non riusciva a pensare ad altro, continuava a fissare quella porta e cercava di rassegnarsi all'idea che tutto questo non sarebbe più successo. Era incredula e scossa, alcuni giorni prima, nel buio delle loro cuccette, avevano fatto l'amore, le aveva trasmesso tutte le certezze che in quel momento poteva offrirle. Aveva cercato di farle capire con i suoi tocchi che prima o poi le cose sarebbero cambiate, magari non subito, ma con il tempo e facendo un passo alla volta, avrebbero potuto amarsi alla luce del sole. Aveva cercato di farle capire, mentre la stringeva forte a se, che amava tutto di lei, dalla sua capacità di far innamorare chiunque solo spostandosi il ciuffo, al modo in cui si mordeva il labbro mentre si scambiavano sguardi silenziosi. Amava il suo sorriso ma amava soprattutto il fatto che quello fosse la prima cosa che vedeva ogni mattina appena sveglia.

Quegli ultimi mesi erano stati tra i più difficili della loro storia, ma nonostante questo aveva capito che l'unica cosa che le serviva per essere felice e di cui non avrebbe mai potuto fare a meno era proprio la sua Lolo. Invece, ancora una volta, Lauren aveva deciso per lei. Voleva sentirsi libera, non costretta a vivere un amore segreto, ci aveva provato ma non era più in grado di farlo, non voleva più continuare ad amare Camila così tanto da dover soffrire, aveva deciso che voleva mettersi al primo posto, voleva sentirsi libera ed era convinta che avrebbero potuto avere molto di più di quello che avevano ora. Avrebbero continuato a vedersi ma il loro sarebbe stato solo un rapporto strettamente professionale.

Camila si riprese dai suoi pensieri e distolse lo sguardo dalla porta, prima di dirigersi verso la cucina per prendere un paio di birre. Aveva perso un pezzo di se e ancora una volta avrebbe dovuto ripartire da capo e, per quella sera, voleva solo concedersi il lusso di bere e piangere finchè non avesse eraurito le lacrime. Non aveva la forza di farsi domande, ne tantomeno di darsi risposte per cercare di capire quello che le stava succedendo, non riusciva a crederci, le sembrava tutto così irreale che più di una volta aveva pensato di vivere un incubo.

Dopo aver finito di bere, camminò verso la sua cuccetta, si sedette sul letto e si infilò sotto le coperte che fino ad un paio di notti prima avevano avvolto anche Lauren, chiuse gli occhi per cancellare quell'immagine, fino a quando non sentì i muscoli del suo corpo rilassarsi prima di cadere in un sonno profondo.

Il mattino seguente era in piedi davanti al lavandino del bagno e fissava la sua immagine riflessa allo specchio, gli occhi erano gonfi e arrossati per le troppe lascrime versate, il viso era segnato dal dolore provato la sera prima,
quell'immagine non le piaceva, odiava sentirsi così, sapeva che prima o poi avrebbe dovuto trovare la forza per reagire.

Aprì il rubinetto, abbassò il capo e si lavò il viso come se quel gesto fosse la soluzione per destarla da quel suo stato di smarrimento e confusione.

"Voglio sentirmi libera di amare, cercare continuamente di trovare questa libertà tra di noi è qualcosa che mi sta uccidendo lentamente e non voglio più farlo"

Lo aveva rifatto. Ancora una volta aveva deciso per entrambe e ancora una volta, Camila, si ritrovava impotente a subire le conseguenze delle sue decisioni.

Si sentiva come se fosse stata spinta giù da un auto in corsa, Lauren l'aveva spinta giù e stava continuando il suo viaggio da sola. Lei sapeva farlo, era forte, coraggiosa e niente e nessuno sarebbe stato in grado di fermarla. E Camila? Bella domanda. Lei si sentiva come se non avevesse più niente a parte il resto del gruppo, non aveva più la sua Lauren e questo la terrorizzava, le faceva mancare il respiro, non pensava fosse possibile che la sua vita sarebbe dovuta proseguire senza di lei. Lei che fino a qualche ora prima era stata sua, lo era sempre stata o forse no, forse non era mai stata completamente sua, era anche di Lucy, il terzo componente del loro rapporto di coppia, la "migliore amica" della mora per il mondo.

Camila non riusciva ad accettare quel loro legame così forte ma, nonostante questo, aveva imparato a conviverci, lo aveva fatto perchè amava Lauren e sapeva che non avrebbe mai rinunciato a Lucy, così, la cubana aveva trovato il modo di riuscire ad accettarla.

Ora però si sentiva come se non avesse più nulla da perdere. Aveva già perso. Aveva perso se stessa e quella era stata per lei la sua più grande sconfitta. Ecco come si sentiva in quel momento, sola e sconfitta.

"Ho capito che mi sarei sentita soffocare. In queste settimane con Lucy ho riso di più, ho fatto più cose, mi sono divertita molto di più, ho capito che con lei posso avere ciò che voglio davvero e voglio che anche tu abbia molto di più Camz"

Hai riso, hai fatto, ti sei divertita, sempre tu Lauren al primo posto. Voleva che Camila avesse di più ma la minore sapeva che ora, Lauren, non aveva più il diritto di dirle ciò che desiderava o meno per lei. Questa era una cosa che Camila non sopportava, il fatto che Lauren decidesse sempre per entrambe mettendo sempre in primo piano quelle che erano le sue esigenze.

La cubana aveva cercato più volte di parlarle ma non veniva mai ascoltata, anzi, Lauren esprimeva la sua opinione e poi andava via lasciandola li, immersa nei suoi dubbi. La minore la credeva quando le diceva di amarla, era un sentimento reciproco e forse il problema più grande nella loro storia era proprio quello, si amavano troppo.

Camila in quel momento però provava solo rancore, doveva essere arrabbiata, sentiva che era l'unico modo per lei di andare avanti. Aveva bisogno di provare questi sentimenti negativi perchè continuare solo ad amare la maggiore la stava consumando. Doveva andare avanti e doveva rialzarsi solo con le sue forze, doveva farlo per se stessa.

Il punto ora era un altro, non era che Lauren non fosse più la sua "Lolo" il punto era che la cubana non sarebbe più stata la sua "Camz".

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