capitolo 17

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Quella sera Camila si era trattenuta in casa discografica più del solito, aveva bisogno di liberare la mente da ciò che era successo la sera precedente, così pensò di rimanere in sala registrazioni finchè Dinah non si sarebbe ricordata della loro serara, il suono del cellulare la distrasse, dentro di lei sperava fosse Lauren, odiava il modo in cui si erano lasciate la sera prima e sentiva il bisogno di avere un qualunque contatto con lei, si sentì sollevata nel vedere che la sua speranza non era stata vana, ma la sorprese il fatto di ricevere una email, era la prima volta che succedeva, un senso di agitazione pervase Camila, che dopo qualche istante aprì il messaggio, l'espressione del suo volto si fece sempre più seria, man mano che col dito faceva scorrere il messaggio, parola dopo parola, sentiva il caos aumentarle nella testa, quelle parole facevano male, erano parole scritte con calma, ragionate, sofferte, Lauren stava confermando ciò che aveva detto la sera precedente, ciò che Camila credeva fosse stato detto solo per rabbia, frase dopo frase, si sentiva sempre più schiacciata dal peso di anni di errori e di incomprensioni e poi, eccola li, quella spiegazione che si era sempre rifiutata di sentire, leggere del tradimento fu come ricevere una fucilata in pieno petto, Lucy aveva dato a Lauren ciò di cui aveva bisogno, come accidenti aveva fatto quella donna a farle provare quelle sensazioni che erano sempre appartenute a lei, Camila chiuse gli occhi per un istante, alzò la testa verso l'alto e fece un sospiro, con le dita si asciugò le lacrime che iniziavano a farsi strada sul suo volto e continuò a leggere, più andava avanti e più ciò che leggeva le faceva male, Lauren era davvero cambiata, le stava dicendo che era pronta ad andare avanti, cosa voleva dire quel 'Ho chiuso il cerchio e ora posso andare avanti? ' Camila si sentì mancare l'aria, posò il cellulare sul tavolo e rimase immobile per qualche minuto a fissare un punto indefinito della stanza, mentre i suoi occhi liberarono quelle lacrime che necessitavano di uscire, quelle quattro mura si stavano facendo troppo strette, così decise di uscire da li e di andare ad aspettare Dinah al bar, durante il tragitto, le parole della mail le rimbombavano nella testa, il bar di era affollato e mai prima di allora, la presenza di tutte quelle persone la infastidiva, si sentiva mancare l'aria, ma decise comunque di provare a riprendere il controllo del proprio corpo, aveva bisogno di riordinare i pensieri, così, dopo essersi guardata intorno, si diresse al bancone e si sedette su uno sgabello

"Ciao, che ti porto? Birra? Tequila?"

"Ciao un thè"

Fra le mani aveva ancora il cellulare con il display ancora aperto sulla pagina dell'email, che stava rileggendo per l'ennesima volta nella speranza di cogliere qualche sfumatura che le era sfuggita.

"Camila"

La mora voltò leggermente il capo, avendo purtroppo già capito a chi appartenesse quella voce

"Ruby, cosa vuoi?"

"Nulla, ti ho visto tutta sola e volevo solo salutarti"

"Senti, lasciami in pace, non sono sola e non voglio il tuo saluto"

"A me sembri sola invece"

Dopo tutto quello che era successo nelle ultime ore, la presenza di quella donna era davvero l'ultima cosa che Camila avrebbe tentato di tollerare, si alzò dallo sgabello e si trovò a pochi centimetri da Ruby, la quale, sostenne lo sguardo arrabbiato della cubana

"Lasciami in pace, vattene da qui"

"Non vado da nessuna parte, dovresti averlo capito che il tuo modo di fare non mi intimorisce affatto"

Camila fece un grosso respiro per cercare di calmarsi e di non mettere le mani addosso a quella donna

"Senti, perchè non te ne vai ad offrire da bere a una di queste donne" disse indicando gli altri clienti del locale

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