Capitolo 27

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AUDREY'S POV
Sono le otto del mattino e mi sveglio per prepararmi. Alle 10:30 prenderò l'aereo e spero che Harry sia felice della mia sorpresa. Questa mattina ho trovato un suo messaggio con scritto "mi manchi" e ho sorriso. Non gli ho risposto proprio per rendere migliore la sorpresa. Sistemo la valigia e Vado a piedi in aeroporto, poiché è vicino all'albergo. Il mio jet è lì che mi aspetta e io sono impaziente di tornare.
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Sono le 12:00 e sono appena arrivata a Miami, Tyler è lì ad aspettarmi e sono felice di rivedere facce familiari. "Buongiorno Signorina, andato bene il viaggio?" Mi dice aprendomi lo sportello. "Si, grazie Tyler. Tu come stai?" Mi risponde che sta bene e mi parla di tante cose belle che gli sono successe in questi ultimi periodo. E io non posso essere altro che felice per lui, è un'ottima persona! Ordino a Tyler di fermarsi da Starbucks per prendere due frappuccini. Dopo circa mezz'ora  sono in azienda e sono felicissima. Trovo Louis nell'atrio molto nervoso. "Audrey ma non dovevi tornare tra due giorni?" "No, volevo farvi una sorpresa." Dico andando a passo svelto verso casa mia. Louis mi corre dietro e si mette davanti a me. "Ehm....Audrey ho delle cose da farti vedere." "Le vedo dopo, scusami." Lo sorpasso ma lui mi blocca il braccio. "Louis LASCIAMI." Gli ordino, sciogliendo la sua presa. Apro ansiosa la porta di casa e ciò che vedo mi fa cadere sul pavimento i frappuccini.
"Papà..." dico con un filo di voce e con le lacrime agli occhi alla sua vista.
Mio padre è vivo, non è morto. Ho sofferto così tanto inutilmente. Ho fatto tantissimo sacrifici inutilmente. Nella stanza con lui ci sono Harry, Niall, Alexia e poco dopo arriva anche Louis.
Mio padre mi viene incontro ma mi allontano arrabbiata. Cerco di trattenere le lacrime, la rabbia è tanta.
"Per favore Audrey, lasciami spiegare." Dice mio padre. Sembra tutto surreale, mio padre è qui che mi sta parlando mentre io un anno fa l'ho visto morire davanti ai miei occhi. La cosa peggiore è che per un anno queste cinque persone mi hanno mentito ogni giorno, pur sapendo quanto io stessi male. "Uscite tutti da casa mia." Dico lanciando la valigia da qualche parte, provocando un grande tonfo.
"Audrey ti prego ascolta.." dice Alexia prendendomi il braccio. Ma io reagisco prendendo la mia pistola, puntandola sulla fronte di colei che credevo fosse la mia migliore amica. "Uscite tutti fiori di qui. Altrimenti sarò capace di uccidervi con le mie stesse mani." Dico con rabbia. Nessuno si muove, sono intenzionati a restare. "Bene, allora andrò io via da qui." Harry si posiziona davanti la porta con le braccia incrociate. Lo guardo con odio, come ha potuto farmi questo. "AUDREY, SIEDITI E ASCOLTA." Urla mio padre alle mie spalle, facendomi sussultare. Stringo i pugni e mi giro guardandolo negli occhi. "Ti credevo morto! A 18 anni sono stata costretta a studiare e a mandare avanti tutto questo! Ho pianto per un anno intero ogni santo giorno e non puoi presentarti qui, da vivo, come se niente fosse. Inoltre, riguardo a tutti, mi fate veramente schifo." Abbassano tutti lo sguardo. Mio padre sembra ignorare la mia rabbia e mi abbraccia. A quell'abbraccio mi lascio andare, sento di nuovo quel profumo e quella protezione che non sentivo da tempo. Scoppio a piangere e non riesco a smettere. Tutti gli altri sono usciti, ci hanno lasciato un po' da soli. Non li perdonerò mai per quello che hanno fatto, neanche se hanno un motivo valido. Mio padre si stacca da me e mi fa sedere sul divano. Harry non è andato via e non capisco perché, non voglio vederlo. "Audrey allora voglio che tu sappia che né io né la mamma siamo morti quella notte. Riuscimmo a capire quello che stava per succedere è così indossammo dei giubbotti antiproiettile. Sapevamo che se fossimo sopravvissuti la situazione non si sarebbe calmata per te! Zayn era un traditore e se non fossimo spariti ti avrebbero uccisa per darci un duro colpo. Louis e Niall conoscevano il piano fin dall'inizio, per questo appena io e la mamma fummo feriti ti portarono via. Io e la mamma rimanemmo sul suolo per un'ora immobili, visto che gli SHARKS non abbandonavano il luogo. Louis poi chiamò Zayn con un telefono prepagato e le truppe andarono via. Appena il territorio fu sgomberato Tyler venne a prenderci e ci portò all'aeroporto. Siamo stati un anno in Inghilterra sotto protezione della Scotland Yard e adesso siamo tornati perché il consiglio, a cui tu hai partecipato ci ha garantito massima protezione per noi, ma soprattutto per te. Ho sempre seguito ogni tuo movimento è appena ho saputo che Harry ha preso il posto di Zayn mi è sembrato il momento opportuno per avere più informazioni su di te e, in un certo senso, per esserti più vicino. Appena poi ho saputo che si era ferito ho fatto in modo che egli venisse a vivere qui, in modo che tu non stessi da sola. E lui ha sempre fatto di tutto per proteggerti, soprattutto prendersi quella pallottola che era indirizzata a te. Spero tu possa capire, figlia mia. Sei davvero bellissima, io e la mamma siamo orgogliosi di te. Adesso vi lascio da soli, credo dobbiate chiarire delle cose." Così dice per poi salire in camera sua. "Non ho nulla da chiarire con te, è finita anche prima che potesse cominciare." Dico andando in cucina per prendere un straccio, per pulire il pavimento. Harry esce dall'appartamento sbattendo la porta.

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