Capitolo 6

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AUDREY'S POV
Ritorno in ufficio, tolgo i tacchi, mi accascio a terra e inizio a piangere, non per quello che mi ha detto Harry, perché è una cosa effimera ma perché ripenso a quella notte in cui ho perso metà del mio cuore. Piango ininterrottamente, ho tutto il trucco sciolto e non ho la forza di alzarmi. La vita è stata davvero ingiusta con me. Cerco di andare avanti, di essere forte ma non è poi così semplice avere 19 anni e non poter confidarti o ricevere consigli da qualcuno che ha avuto certe esperienze o che possa confortarti nei momenti tristi o possa ricordarti che sei migliore e che devi sempre continuare così. Per fortuna ho i miei amici, i miei nonni che vedo raramente ma non basta per colmare quel vuoto che mi porto dentro da quasi un anno.
Facendomi forza entro in casa, mi spoglio e mi metto a letto lentamente anche perché il dolore della ferita si fa sentire. Mi addormento velocemente.
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Mi sveglio a causa della luce che entra nella mia stanza, mi alzo con fatica e decido di andare immediatamente dal dottore perché la mia ferita ha perso molto sangue questa notte. Non ho dormito molto e non ho dormito nemmeno bene. Mi vesto lentamente (come la foto sopra) e scendo in infermeria. Sono tutti molto indaffarati come sempre. Il dottore è molto gentile con me, medica la ferita e mi da due creme da applicare mattina e sera. Lo ringrazio e torno di sopra. Incontro Louis e Niall nell'atrio.
"Hei come stai?" Mi chiede Louis. Non riesco a rispondere perché sono distratta da una donna fin troppo coperta per luglio. Le vado incontro.
"Scusa stai cercando qualcosa o qualcuno?" Le chiedo. Appena mi vede sussulta.
"Senti Amanda, vai via, evita queste figure da quattro soldi, i camuffamenti non sono il tuo forte. Ah e dì a Zayn che lo saluto calorosamente." Le dico sorridendole falsamente.
"Brutta stronza, Zayn si riprenderà presto e te la farà pagare. Vedo che tu già stai bene, allora il mio sparo non ha funzionato." Stringo i pugni, vorrei ucciderla.
"Esci di qui, adesso.. o ti ammazzo con le mie stesse mani." Le dico, lei non risponde ma cerca di colpirmi all'addome con il ginocchio ma per fortuna ho dei riflessi molto pronti. Afferro la sua gamba e senza neanche darle il tempo di pensare la faccio cadere a terra, premendo il mio ginocchio sulla sua tempia, costringendola ad avere il viso schiacciato al pavimento, facendo immobilizzare tutti quelli intorno a noi.
"Ora o esci o ti uccido." Le sussurro per poi alzarmi. In men che non si dica lei si alza e scappa via. La lascio andare, tanto ritornerà. Non è stata una buona idea fare questi movimenti, sento un dolore lancinante alla ferita.
"Fantastica quella mossa! Come hai fatto a riconoscerla?" Mi chiede Louis eccitato raggiungendomi.
"Dalla ballerina tatuata sulla caviglia." Gli rispondo sorridente. Al lato opposto dell'atrio vedo Harry.
"Aiuta Harry con certi documenti che già conosci." Ordino a Louis severamente. Louis annuisce e si dirige nella direzione di Harry che continua a guardarmi. Ma cosa vorrà da me? Certo che la gente è proprio strana. Penso mentre esco fuori dall'edificio per fare un po' jogging, nonostante il medico mi abbia raccomandato di stare a riposo.

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