Capitolo 47

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Mia madre è seduta di fronte a me sul divano, ha la testa tra le mani e continua a piangere. "Mamma per chi sono i vestiti nella camera da letto di sopra?" In risposta lei continua a piangere. "Rispondimi." Urlo arrabbiata. Harry cerca di trattenermi ma strattono il mio braccio dalla sua presa e continuo a guardare mia madre arrabbiata. "Lei è stata qui vero?" Dico più calma. Mia madre annuisce semplicemente rispondendo così anche alla mia domanda precedente. Frustrata da tutto ciò prendo la mia roba e mi dirigo alla porta. Quando la apro trovo mio padre sulla soglia che stava per entrare. "Tesoro che ci fai qui?" Rispondo con un semplice "Fottiti." Ed esco seguito da Harry che saluta cordialmente mio padre. "Amore fermati un attimo." Mi richiama Harry prima di entrare in macchina. "Stasera andiamo a dormire in un hotel fantastico e ti porto fuori a cena, che ne dici?" Mi chiede abbracciandomi forte. "Non ho voglia di andare a cena fuori.." dico tenendo la faccia appoggiata al suo petto. "Allora sarà la cena a venire da noi."
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L'hotel è qualcosa di fantastico. 5 stelle, lussuoso, il personale è davvero gentile. Harry ha prenotato una suite all'ultimo piano, è davvero indescrivibile. "Harry non dovevi fare tutto questo, mi andava bene anche dormire in macchina." Dico  stupefatta guardandomi intorno. "Per te questo ed altro amore mio." Dice prendendomi in braccio e facendomi girare, provocando una mia leggera risata. Mi mette giù e mi lascia un piccolo bacio sulle labbra e mi accarezza i capelli compiaciuto. "Faccio una doccia calda." Dico baciandolo nuovamente sulle labbra. Faccio una doccia per quasi un'ora, rilassandomi e liberando la mente da tutta questa situazione di merda. Appena esco avvolgo il mio corpo in un'asciugamano e pettino i capelli che lascio bagnati sulle spalle. Ritorno nella camera e Harry è disteso sul divano solo con le mutande e una t-shirt. È davvero una bellissima giornata, c'è il sole, fa caldo, sono le ultime giornate d'estate e di questo mi dispiace. Mi affaccio alla grande vetrata che mi separa dalla grande finestra e guardo il panorama. Sussulto nel momento in cui due possenti mani mi cingono i fianchi e delle labbra soffici lasciano dei baci leggeri sulla mia pelle ancora calda. "Mi fai impazzire." Dice Harry sulla mia pelle. Mi giro e inizio a baciarlo con foga e pian piano lo spingo sul letto, finendo sopra di lui.
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Siamo nudi distesi su questo grande letto, Harry mi da dei baci sulla spalla e mi accarezza la schiena. Io sono sdraiata a pancia in giù. "Dovresti lasciare i tuoi capelli più spesso come sono, sei stupenda così." Ho i capelli ricci, diciamo più ondulati al punto giusto da non sembrare un barboncino. Mi sembra il momento più adatto per dire ad Harry dell'Università, magari posso chiedergli quale potrebbe essere la migliore soluzione per entrambi. I miei pensieri vengono interrotte da due sue parole pronunciate guardandomi negli occhi. "Ti amo." Dice continuando ad accarezzarmi i capelli. Dopo quelle parole mi pietrifico e mi sento così tanto in colpa. La verità è che anche io lo amo, tantissimo. Non pensavo che in così poco tempo potesse farmi innamorare così tanto di lui. "Ti amo anche io." Dico lasciandogli un bacio a stampo. "Scusami se ne parlo, ma sappi che qualunque cosa ti serva per Charlotte lo sai che puoi rivolgerti a me." Sorrido leggermente perché si preoccupa sempre così tanto per me. "Scappiamo via, non torniamo in azienda. Cambiamo nome e ci trasferiamo in un'altra città." Dico sognante di poter evadere da tutto questo. Con la sue mano possente mi attira a sé e sentire il contatto delle nostre pelli calde mi fa rabbrividire. "Possiamo andare dove vuoi, basta che resti con me." Annuisco cercando di non piangere.
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Ormai è mattina e credo di dover tornare in azienda per iniziare ad organizzare per bene il ballo che tra meno di un mese si terrà presso la mia azienda. Innanzitutto devo scegliere un vestito e poi devo trasformare l'auditorium in una sala dove poter ballare, mangiare e ascoltare buona musica. Devo anche assicurarmi che il gruppo musicale scelto sia costituito da persone oneste che non hanno nulla a che fare con gli SHARKS. Caleb si sta occupando delle locandine, il ballo si terrà il 28 settembre e siamo al 4 settembre. Spero vada tutto bene. Oggi sono particolarmente preoccupata perché Alexia si è infiltrata nel covo degli SHARKS per avere notizie e ho paura che possa succederle qualcosa. Lei è la migliore nei travestimenti e nelle investigazioni però in quel covo di matti bisogna stare sempre in allerta. Niall l'ha accompagnata, non l'avrebbe mai lasciata da sola. Io mi sto occupando del buffet e quindi di mettermi in contatto con un ristorante qui vicino e sto spedendo via email gli inviti. Harry invece indaga sui ragazzi che verrano a suonare, sembrano avere nulla di strano ma a volte l'apparenza inganna; infatti Harry si sta occupando di verificare che i loro documenti siano veri e fino ad adesso sembra essere tutto a posto.  Saranno presenti i capi di tutte le aziende presenti negli Stati Uniti e il presidente dell'FBI John Snow, con la sua famiglia e la sua scorta. Se ci penso ho già l'ansia perché non voglio che in questa impresa folle qualcuno si faccia male o addirittura muoia. Non so se i miei genitori verranno, a loro non ho spedito l'invito ma mio padre, essendo presidente dell'assemblea già sa cosa deve fare e cosa facciamo. Mentre aggiorno la mia posta elettronica ripenso a Charlotte, chissà dov'è. Io voglio aiutarla, voglio stare con lei, voglio recuperare il tempo perso ma dopo tutto quello che ha fatto, deduco che per lei non è lo stesso. Di questo mi dispiace, è mia sorella, la mia gemella per giunta, una cosa che ho sempre desiderato. Poiché non so come mettermi in contatto con lei, decido di tornare in quel parco e di lasciare una lettera vicino all'altalena dove di solito io e quella che credevo fosse la mia amica immaginaria giocavamo.

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