Capitolo 41

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AUDREY'S POV
Ho appena finito di asciugarmi, mi sono vestita e scendo giù. Harry non c'è in casa ma inizialmente non mi preoccupo. Vedo il suo cellulare sul comodino quindi credo non si sia allontanato molto. Ormai è ora di pranzo e cerco di continuare quello che Harry ha iniziato a cucinare, cioè delle cotolette e delle patatine fritte. All'improvviso il suo cellulare squilla ma non gli do peso. Gli arrivano circa 5 chiamate così lo prendo e vedo cosa succede. Sul suo schermo appaiono 4 chiamate perse da Zayn è un messaggio sempre da Zayn "Che c'è hai paura di presentarti, pivello?" In quel momento vado in ansia e corro da Caleb affinché possa identificare la posizione del telefono che ha mandato il messaggio. In circa 10 minuti Caleb trova la posizione. Sono in un edificio abbandonato piuttosto distante da qui. Corro alla macchina e cerco di guidare il più velocemente possibile molto preoccupata per quell'incosciente di Harry. Appena arrivo parcheggio è noto diversi suv probabilmente di mio padre perché non mi hanno sparato. Vedo dall'esterno Zayn girato di spalle e Harry di fronte a lui nell'atrio di questo edificio. Non entro dall'entrata principale ma entro per un'entrata secondaria e mi trovo sul pianerottolo delle scale prima di farmi vedere noto se c'è qualcun altro nella sala. Non vedo nessuno. Siamo soli forse. Invece di scendere dalle scale mi arrampico in modo da scendere più lentamente al piano terra e mi dirigo silenziosamente dietro a Zayn. Gli tiro i capelli e gli metto un coltello alla gola. "Bambolona." Dice Zayn sorridente. "Audrey vattene." Dice Harry arrabbiato. " sono nascosta dietro a Zayn e continuo a tirargli i capelli e affondo leggermente il coltello nel suo collo. "Vai via, qui fuori è pieno di agenti." Gli sussurro affinché Harry non mi senta. Lui si libera in maniera brusca dalla mia presa e inizia a ridere. "Che razza di uomo sei se ti fai salvare dalla una ragazza?" Inizia a ridere in faccia ad Harry mentre continua a camminare. Harry però gli si butta addosso e inizia a picchiarlo. È seduto a cavalcioni su Zayn e gli prende a pugni il viso ininterrottamente. Prendo Harry per le spalle e cerco di staccarlo da Zayn. Harry si alza furioso e Zayn con il viso pieno di lividi di graffi e di sangue si alza e scappa via. Guardo male Harry e ci dirigiamo fuori, il resto degli SHARKS era rimasto nascosto e appena Zayn è uscito sono scappati tutti via. Torno verso la mia macchina notando mio padre in uno dei SUV. Corro verso quel suv arrabbiata e apro lo sportello. "Mi hai nascosto che eri vivo per un anno, adesso mi nascondi anche che stai rischiando la vita una seconda volta? Mi avevi promesso di restare a New York e mi avevi rassicurato di essere protetto." Urlo come una pazza per poi andare verso la mia macchina. Sento che mio padre urla il mio nome ma continuo a camminare. Chiudo con forza lo sportello e parto. Accelero perché so che mi seguiranno. Guido senza avere una meta. Mentre guido in una strada che non conosco ammiro la città. Sto guidando lungo la costa; il sole splende, fa caldo, così decido di aprire il finestrino e lasciare che il vento di fine estate scompigli i miei capelli. Mi sento così libera e viva che non voglio più tornare alla mia solita vita asettica è preoccupante. Ormai sono via da due ore, Harry mi chiama insistentemente ma io chiudo ogni chiamata. All'improvviso però mi chiama Alexia.
"Che fine hai fatto?" Urla arrabbiata e io sorrido perché almeno lei è sinceramente preoccupata della mia assenza. "Sto guidando e sto ammirando un po' il panorama e sto riflettendo." Dico sorridente e sospirando. "Tanto sai che se vado da Caleb trovo la tua posizione e ti raggiungo. Quindi torna presto. Ti voglio bene." Dice prima di attaccare il telefono. Fermo l'auto in una piazzola di sosta e scendo ad ammirare il mare. Respiro un po' di questa libertà che non mi è mai stata concessa ed è in questo momento che decido di voler partire e frequentare l'università altrove. Ho bisogno di staccarmi da questa città e da tutti i problemi che mi vincolano quotidianamente. Al diavolo Harry, l'amore, le relazioni a distanza, ho bisogno di pensare a me stessa e voglio dedicare del tempo alla mia vita staccando così un po' la spina. Realizzo di non aver mangiato niente così mi dirigo in un ristorante vicino alla piazzola e ordino una semplice insalata e una fetta di carne arrostita. Mi sono seduta vicino alla vetrata in modo da ammirare ancora quel paesaggio che a me sembra sempre così lontano. Pago il conto e torno a malincuore in azienda. Nell'atrio incontro Alexia che mi abbraccia e io mi sento così bene con lei. "Ho deciso di accettare la domanda della Yale. Vado a studiare lì." All'inizio resta un po' delusa perché da molto tempo sognavamo di frequentare il college insieme e lei aveva già programmato di andare alla University of Miami. "Sono felice per te." Dice solo Alexia sorridendo leggermente. "Alexia vieni con me" dico facendola girare di nuovo verso di me. "Audrey, tra un anno mi sposo, come faccio a conciliare il matrimonio e il college se vado via da qui?" Sorrido di nuovo. "Hai ragione, ma come tu stai pensando a costruire la tua vita, voglio farlo anche io, scoprendo nuovi posti, nuove persone. Spero capirai." Dico andando verso il mio appartamento. Harry è seduto sul divano e appena sente la porta aprirsi balza in piedi e con passi veloci mi sbatte contro il muro e mi bacia. Cerco di divincolarmi dalla sua stretta ma poi mi lascio andare. È questo il problema, voglio andare via ma nel momento in cui lo vedo e mi tocca non capisco più niente. Mi sembra di stare in un universo parallelo in cui ci siamo solo io e lui. Continua a baciarmi con foga e a tirarmi i capelli leggermente. Quando si stacca da me mi abbraccia forte e io non posso che essere colpita da questo suo comportamento. Quando scioglie l'abbraccio inizio a parlare: "Sono ancora molto arrabbiata con te, non avevi nessun obbligo a rischiare la tua vita per ordine di mio padre. Da oggi in poi non obbedirgli più. Ha i suoi dipendenti per le sue missioni suicida. E poi riesco a difendermi meglio da sola." Dico leggermente infastidita per il fatto che Harry viva con me solo per ordini di mio padre e non per pure interesse personale. "Queste affermazioni le puoi anche evitare visto che io mi preoccupo davvero per te, ho paura di perderti perché oltre all'attrazione fisica che c'è e non puoi negarlo, c'è ben altro nei tuoi confronti solo che tu sei così tanto egoista da non accorgertene. Abbiamo organizzato tutto per mettere fine a questo calvario che stai vivendo da un anno e io voglio proteggerti. Per questo io voglio che tu diventi mia a tutti gli effetti e che non mi dica di sì solo perché ti sei confrontata con la tua migliore amica." Urla arrabbiato. Anzi è furioso, piuttosto rosso in viso e con gli occhi sbarrati. Lo guardo senza nessuna espressione. Non l'ho mai visto così.

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