Caro Angelo,
son qui, ora, come sempre
a parlarti di nascosto
in attesa di una risposta
che non arriverà mai.
Come è cominciato tutto questo
non saprei spiegarlo.
Sei arrivato nel momento del bisogno
e mi sono ritrovata immersa
in qualcosa più grande di me
che come turbine
ha risucchiato la mia attenzione.
Proprio tu, incognito lettore,
Maestro e Salvatore,
mi hai fatto rinascere.
La bellezza interiore
l'hai fatta rifiorire.
Sono rinata a partire
dalle lacrime che fino a poco tempo fa
versavo nella speranza di incontrarti.
Adesso esisti
e riempi la mia mente
che cerca di immaginare
gli infiniti spazi
e le infinite situazioni
nelle quali
invece di farti scappare
ti bloccavo per sempre
con un bacio.
E tu restavi incatenato alla mie labbra.
Non serviva ossigeno
e non servivano parole
Perché i movimenti spiegavano tutto
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Narciso
Poetry«Oggi siamo uomini fatti di ferro e meccanica, siamo motori a vapore e turbìne: eri davvero così ingenuo da credere che avremmo scorto l'eternità in un Narciso?» Il nome "narciso" deriva dalla parola greca narkào (stordisco) in riferimento al suo od...