10. The death

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Chapter 10

Le sue parole sono davvero pungenti, ricche di odio, crudeltà e gelosia. Sono parole che mi arrivano in fondo, dritte al cuore tanto che l'unica  cosa che riesco a percepire non è un dolore apparente. A dire il vero quelle parole mi graffiano l'anima, perché mi fanno ripensare a tutto il mio percorso fatto con Zayn in passato. Mi fanno riflettere su ciò che sto facendo: mi sto fidando di lui, di nuovo. E anche se non vorrei ammetterlo sono sicura che ció non porterà ad una strada migliore. È come se mi sentissi che un qualcosa di brutto, brutto veramente potesse accadere, così per caso. Non so cosa, ma una sensazione davvero davvero brutta persiste dentro me.

Il mio sguardo viene indirizzato verso Zayn, mi avvicino prendendo posto accanto a lui e vedo i suoi occhi insospettabili scrutarmi  profondamente, grandi come due pozzi neri. Resto immobile con il mio sguardo pendente verso il basso, sento la presenza di Zayn incombere su di me. Si avvicina pian piano lasciandomi racchiudere fra le sue braccia.

"Non ascoltarlo piccola! Non lo ascoltare."
Mi carezza la testa con la sua mano, mi stringo forte a lui iniziando a singhiozzare e di conseguenza bagnandogli la maglietta, alla mia stretta lo sento gemere e mi scosto da lui.

"Ops! Scusami." Dico mortificata portando una mano a coprire le mie labbra e lo osservo da capo a fondo.
Mi sorride sussurrando un lieve 'tranquilla'.
Asciugo quelle umide lacrime sovrastanti sino alle mie gote e prendo i bordi della maglietta di Zayn fra le mie di mani.

"Posso?" Il mio sguardo chiede consenso al suo, ed essi insieme non demordono, si rincorrono, si imbattono ma non si spostano.

"Si." Annuisce e morde  il suo labbro fortemente guardandomi da capo a piedi. Sento le mie guance divampare perciò faccio di tutto per non alzare lo sguardo.
Sono sempre stata convinta che il corpo è una tela bianca che deve essere riempita, una tela bianca è una tela vuota. I tatuaggi, i piercing, i li, i succhiotti, le vene, il sangue, dipingono la tela come un quadro astratto, anche i lividi. Ma questi che mi ritrovo sotto lo sguardo sono talmente tanti da smontare questa mia prospettiva.
Racconti sulla pelle, racconti profondi incisi sulla pelle.
E a vederlo coi lividi, lì in quel letto mi riempivo di tanti brividi.

"Zayn" Lo guardo con uno sguardo smarrito.

"Piccola non è nulla." Afferra la maglietta dalle mie mani tirandola verso il basso.

"Zay.." La mia frase resta in sospeso a causa di Louis che  fa irruzione in camera. La porta viene aperte debolmente e i nostri sguardi si indirizzano prontamente verso di essa.

"Ragazzi tutto apposto? È salito un ragazzo, diceva di stare con te.." Il castano poggia un braccio sulla spalle di Zayn è indirizza lo sguardo su di me. Sono tentata nello scuotere la testa e dire tutto a Louis ma lo sguardo di Zayn mi impedisce di proferire parola.
No, cazzo. No che non è tutto apposto.

"Stai tranquillo Lou! I-io Stavo per andare a casa comunque. Il tempo di dire un'ultima cosa a Zayn.." Sospiro, il mio animo è turbato, Louis se ne accorge e si alza in piedi lasciandoci soli. Incrocio le braccia al petto e prima di parlare aspetto di sentire il fastidioso rumore della chiusura della porta.
Non appena restiamo soli mi avvicino al moro rivolgendomi in modo pacato.

"Come ti stai riducendo?" Domando, mentre lui è intento a scambiare qualche messaggio qua e là e a non guardarmi attentamente.

"In nessun modo."

"Ma ti sei visto? Sembri uscito da sotto una macchina. Zayn! Cazzo sei tutto ammaccato. Pieno di lividi, ferite, cicatrici. Perché? Cosa ti ha spinto a comportarti così?" Domando, quasi urlo datosi il mio tono di voce abbastanza elevato. Mi guarda, non reagisce. Si limita solamente ad abbassare semplicemente la testa.

"Tu.." Dice con rancore, resto impassibile. Non so cosa dire. So che da una parte ha ragione, può essere che la maggior parte della colpa è mia. L'ho lasciato, però fatto sta che tutto ciò è successo per colpa sua. Solo sua.
Il panico si impossessa di me.

"Io... io mi dispiace devo andare.." Corro al piano di sotto scendendo le innumerevoli scale.
Corro sorpassando Louis ed Harry che, preoccupati si alzano in piedi.
Dalle scale sento una voce, la sua voce. Roca e calda che pronuncia il mio nome implorando di fermarmi, ma ciò non succede. Esco fuori da quella casa stabilizzando il passo.
Mentre Zayn, come può, continua a correre verso di me.

"Dalya, aspettami ti prego!" Corre verso di me sempre più, restando ad un tratto immobile al centro della strada. Il pomeriggio sembra essere arrivato e il cielo sparso di nuvole grigie copre tutto.

"Zayn va via! Hai ragione! La colpa è mia. Non dobbiamo più vederci. Intesi? È meglio per entrambi. Non ti voglio distruggere e non voglio distruggere neanche me. Preferisco vederti felice e bene piuttosto che vederti con quella faccia." Giro i tacchi senza lasciarlo rispondere. Ammetto, quelle parole mi hanno fatto riflettere e aprire gli occhi. Ho sbagliato a fare un passo avanti verso Zayn. Ho proprio sbagliato.

"Senza di te non è possibile andare avanti. Non per me. Ti prego piccola." Mi supplica, una delle poche volte in cui lotta per qualcosa che vuole veramente.

"Allora non andrai avanti! Mi dispiace davvero! Stammi bene Zayn." Sussurro abbassando lo sguardo.

"Ti amo piccola mia, lo farò sempre." Grida alla mie spalle mentre io proseguo la mia strada allontanandomi definitivamente da lui. Non riesco a captare il concetto delle sue parole. Odio dover ammettere a me stessa di avere appena litigato con lui. Un'altra volta. Forse definitivamente l'ultima.
Ma so che ormai noi siamo fatti così: troppo orgogliosi per amarci, e troppo codardi per lasciarci.
L'unica cosa che mi lascia perplessa erano le sue parole: ciò detto da lui così sfacciatamente non me lo sarei mai aspettato anche se, inevitabilmente un sorriso si estende sul mio viso. Mi volto per l'ultima volta verso di lui, mantenendo a malincuore la mia scelta.
-
In quel momento sento un lieve rumore. Si tratta del mio cuore che ha appena fatto 'crack' e si è rotto in mille pezzi, talmente piccoli da essere microscopici. Non mi sento il respiro in gola, le mie gambe, la mia voce, le mie labbra
tremano e i miei occhi, i miei occhi in una mossa sono colmi di amare, strazianti, laceranti lacrime.
La scena davanti agli occhi mi devasta. Ho cercato di fermalo. Ho cercato di gridare il suo nome ma ciò era ormai troppo tardi. Non riesco a stare in piedi, ma con la poca forza che mi ritrovo corro velocemente verso quel corpo inerte gelido sulla strada fredda.
Urlo, i miei occhi urlano quello che la mia voce non è in grado neppure di sussurrare. Finalmente Harry e Louis corrono verso di me, chiamando velocemente un'ambulanza che non tarda ad arrivare, trovandosi nei passaggi.

"Zaynnn!" Continuo ad urlare toccando la sua mano gelida. Il mio cuore chiede pietà, non posso vedere una scena così straziante. Mi sento morire. Harry mi prende in braccio allontanandomi dal suo corpo, per facilitare il trasporto in ambulanza.
Sento le forze venir meno, la vista annebbiarsi e la mia fronte imperlarsi di sudore freddo, l'agitazione sembra prendere tutto il mio autocontrollo. Mi pongo mille domande e mi autocommisero pensando che la colpa è mia. La testa mi gira incessantemente finché non perdo i sensi.
A quel punto tutti i pensieri si annullano,
ed i miei occhi cominciano a farsi pesanti, pesanti ricordordando l'immagine di Zayn, coperto di sangue, inerte in quella strada gelida con i suoi meravigliosi occhi chiusi.
Dormire, per poi non svegliarsi più. In questo momento solo questo vorrei fare.

Kiss me, you fool 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora