13. Everything like before?

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Chapter 13

Abbiamo confidenza con i demoni interiori, sappiamo che al momento giusto poi saltano fuori.

La paura prevaleva in me, ed era proprio quella sensazione di ripudio, di dolore che provocava in me quel sentimento così atroce. La stanza di Zayn era avvolta in due pareti d'un bianco sporco ed un letto del medesimo colore al centro d'essa. Qualche passo mi divideva da lui, inerte in quel letto. Non mi guardava, ma riuscivo a percepire il suo sguardo. Oh se lo percepivo: così lacerante da lasciarti spezzata in due.

"Ciao." Poso il mio sguardo su di lui, facendo man mano piccoli passi sino ad arrivare in quel letto.

"Ciao."

Si volta osservandomi da capo a piedi. Il suo viso è sciupato ed il suo sguardo assente. Istintivamente mi avvicino a lui, e senza pensare alle conseguenze mi adagio al suo petto abbracciandolo forte, ma al contempo in modo delicato. Inizialmente è spiazzato, non ricambia l'abbraccio ma poi si butta e si lascia andare.
In quel momento mi sentivo bene, in quel momento pensavo a quelle frasi scavate nei blog di Tumblr. È proprio vero quando si dice che un abbraccio ti aggiusta più di mille parole. È proprio vero che un abbraccio ti trasmette tanta di quella forza da rimetterti in sesto. È proprio vero che un abbraccio è in grado di farti mettere una pietra sopra tutto il trascorso.

"Oh Zayn..."

Afferro il suo viso fra le mie mani e ne carezzo dolcemente una  guancia guardandolo con un sorriso da ebete.

"Come stai?" Domando allontanandomi da lui e guardandolo con fare affranto.

"Insomma, non mi sento le gambe e mi sento molto debole." Sospira.

"Scusami..."

Abbasso la mia testa cercando di non far vedere il mio sguardo distrutto, in quel momento però sento il suo su di me.
Sento un peso innalzarsi e perciò guardo Zayn: l'immagine che mi appare è lui che intento a sfilarsi tutte le flebo cerca di  raggiungermi, le sue gambe non gli permettono di stare in piedi però.
Mi avvicino a lui mentre con forza sfila l'ultima flebo imprecando come al suo solito qualcosa che mi porta a sorridere flebilmente.

"Zayn! Sei impazzito!" Quasi urlo,mentre l'uomo  guarda con quel non so che di magico nello sguardo. Ridacchia e mi afferra per i fianchi smontando quella tensione.

"Mi hai abbracciato piccola, ed è scomparso tutto. Tutto quel passato che mi gravava sulle spalle come un macigno. Scomparso in un'alito di vento. Mi hai abbracciato, ed è stato come ricominciare tutto daccapo.
E io onestamente non chiedevo altro."
Una piccola pausa segue le sue parole, una pausa di riflessioni, una pausa piena di pensieri ma soprattutto sguardi spezzati.

"Ricorda una cosa, non è colpa tua!" Sorride infine flebilmente staccando quell'abbraccio creatosi nuovamente. Un infermiera sull'uscio della porta ci interrompe posando le sue nocche su di essa per farci notare la sua imminente presenza.

"Lei è?" Si avvicina a me con in mano una cartella. La osservo da capo a piedi, potrà avere una trentina d'anni. Resto un'attimo intrinseca in quella domanda ma poi sorrido alla bionda davanti ai miei occhi.

"La sua ragazza."

Guardo Zayn che è intento a fissare sbalorditamente  le lunghe gambe lasciate scoperte dal camice di Debbie, così dice il cartellino che porta al lato dal suo seno.

Kiss me, you fool 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora