4. The scary night

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Dalya's pov

Cosa c'è di meglio che passare un pomeriggio sola soletta a casa sotto le calde coperte?
Sono appena tornata a casa e questo è ciò che farò fino al tardo pomeriggio: rilassarmi, rilassarmi e rilassarmi.
Stasera abbiamo pensato, o per meglio dire, hanno pensato di andare a quella stupita festa. Già immagino il divertimento: guardare persone che si sbattono in qualunque posto permissibile, guardare persone farsi di droga e ubriacarsi ed infine guardare persone vomitare. La solita straziante, noiosa, maschilista festa.
A dire il vero oltre la minima voglia di mettere piede lì non conosco nessuno, so solamente che la festa è stata organizzata da un certo Alexander... Un amico di vecchia data di Kieran, Lawrence mi ha accennato anche di conoscerlo di vista.
Scommetto che le due squinternate delle mie amiche ne saranno felici.
Non riesco a fare a meno di paragonarle a Yasmin e Krystal. Mi ricordano molto loro: i loro movimenti, le loro battute, il loro modo di fare.
Avanzo fino al divano per poi sedermi,
ma improvvisamente il mio telefono prende a suonare. Sbuffo allungando la mano e afferrandolo.

'Pronto?' La mi voce esce del tutto annoiata e lieve.

'Dalya.' La voce cristallina di Louis è musica per le mie orecchie, un sorriso compare sul mio volto e persiste per tutta la durata della chiamata.

'Io ed Harry avremmo intenzione di venire fra domani e dopodomani. Abbiamo già adocchiato degli appartamenti.' Mi riferisce il castano, cerco di contenermi dalla gioia ma alla fine quasi urlo per ciò che ha appena detto.

'Dio. Lou che bello!' Sorrido sempre più radiosamente.

'Calmati.' Lo sento ridacchiare, magari per la mia tonalità vocale più alta del previsto, e poi fa un lungo respiro.

'Adesso ti devo proprio lasciare. Ciao piccola.'

'Ciao Louis.'
Riattacco il telefono e più che felice entro in camera mia buttandomi sul mio grande letto. Chiudo gli occhi con un sorriso stampato sul volto che va da un orecchio all'altro. Ma poi, nuovamente degli squilli uno dopo l'altro mi fanno sobbalzare. Il mio sorriso si spegne ed il mio sguardo non è molto solare.
Afferro il mio telefono e noto che una chiamata da FaceTime è in corso. Indovinate un po' di chi si tratta? Be' chi se non Rory e Lorelay.

'Cosa è quella faccina tesoro?' Mi prende in giro Rory appena scorro il mio dito sul tasto verde, la fulmino con lo sguardo perché so che lei è a conoscenza di quanto io odi essere disturbata.

'Da cosa dobbiamo vestirci?' Domanda Lorelay attendendo una risposta che arriva solo da parte di Rory. Cosa dovevo indossare? Non ne avevo idea.

'Un po' di inventiva mi serve! Non ho idea. Ci sentiamo dopo devo scappare'
Chiudo la chiamata non lasciandole finire e mi ristendo sopra il letto mettendo il cellulare in modalità silenziosa per evitare altre interruzioni.
La testa mi scoppia per i troppi pensieri che la pervadono. Ho bisogno di estraniarmi e di non pensare a tutto ciò che riesce a procurarmi molti problemi.

"Santo cielo!" Passo le mani sui miei capelli legandoli in una crocchia. Noto sul piccolo comodino di legno bianco il telecomando del televisore, mi faccio più vicino ad esso e lo prendo fra le mie mani sperando ci sia qualcosa di interessante su qualche canale.

'Dalle seguenti indagini coinvolte per la scomparsa dell'imprenditore Andrew Matthews siamo giunti a conoscenza, ritrovando il suo cadavere inerte, che prima di decedere brutalmente è stato torturato.
Il corpo rinvenuto ha subito lesioni gravi, si è  captato che non solo il viso sia stato sfigurato vi è il destro mancante, giacente accanto al cadavere. Non si hanno notizie dei responsabili, ma possiamo intendere che sono più di uno data la vastità di corpi morti trovati attorno al grande edificio.
A meno che questo Killer sia un pluriomicida. Non abbiamo ricavato né le impronte né nulla di più. Un qualcosa che ci ha fatto riflettere è che sul viso di ogni cadavere è stata incisa la lettera 'G'. Il quale significato sta proprio ad indicare la parola 'Gulity' 'Colpevole.' Bando ai particolari chiedo ad ogni cittadino di non perdere la calma e soprattuto di stare attent..."

Se per estraniarmi dalla realtà uso la realtà non andiamo da nessuna direzione. Ho sentito abbastanza, non faccio in tempo ad ascoltare la conferenza del sindaco e stacco il televisore sospirando. Forse non avrei dovuto accenderlo, per lo meno sarei stata più tranquilla ad andare ad una festa senza pensare che ci sono dei killer in agguato. Tempo prima pensieri invadevano la mia mente mentre adesso non so cosa pensare, dopo aver sentito tutto ciò mi sento dentro come se non provassi nulla, ma solo schifo. Schifo delle persone, schifo della società, schifo della vita. Schifo di sapere che al giorno d'oggi esistono ancora persone che hanno questo comportamento. Che piacere provano ad infliggere dolore alle persone!
Il mio sguardo cade sul mio piccolo orologio da polso vintage. Segna esattamente le sette ed io captando ciò mi alzo con fatica dirigendomi in bagno. Faccio riempire la vasca di acqua calda e metto in sottofondo una delle mie canzoni preferite: Happy Togheter dei mitici The turtles.
Entro in quella vasca che mi sembra molto limpida ed inizio a lavarmi con lentezza. Solo quando penso che non so ancora cosa mettere
mi sciacquo levando la molteplice schiuma e avvolgo un'asciugamano intorno al mio corpo per poi tornare nella mia stanza.
Dopo poche opzioni opto nel vestirmi in una delle due gemelle Grady, nota la loro partecipazione nel famoso film 'Shining', nonché uno dei miei preferiti.
Indosso un vestitino azzurro corto con un fiocco in vita ed un paio di calzette bianche a mezzagamba. Faccio due codine alte e mi trucco schizzando del sangue finto un po' nei vari punti.
Finisco di prepararmi esattamente verso le nove. Un rumore mi fa distogliere dai miei pensieri, il campanello di casa mia suona. Spero non siano i soliti bambini che bussano alle case, e per fortuna i miei desideri si avverano e alla porta si trovano solamente Lorelay, Rory e Lawrence. Il mio biondo mi guarda da capo a piedi con un'espressione quasi stordita.

"Che c'è?" Sorrido a trentadue denti aspettando che questo esponga ciò che ha da dire. Il suo sguardo continua a fissarmi ma poi si addolcisce trasformandosi  in una lieve risata.

"Non c'era bisogno obbligatoriamente di un vestito in maschera." Sorride carezzandomi il viso ed il mio sguardo diventa sempre più cruento nei confronti delle mie due amiche che sorridono grattandosi la nuca.

"Oh..." Dico, abbassando lo sguardo.

"Hey piccola." Posa la sua mano sotto il mio mento alzandomelo leggermene.

"Sei bellissima Grady!" Accenna un flebile sorriso e le mie guance si tingono di un colore acceso.

Per non perdere altro tempo decidiamo di salire nella sua auto e in men che non si dica ci ritroviamo nella casa in cui avrà luogo la festa, a prima vista la grande casa mi diede l'impressione di una confraternita ma poi capii che non lo era.
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La mia mano viene afferrata saldamente da Lawrence prima di entrare e confonderci fra la folla. Sono felice di notare che non sono l'unica con addosso un costume.
Entrando dentro casa la musica ad alto volume e l'alcool che provocava le grida di tutti i presenti era davvero qualcosa poco orecchiabile.  Per un attimo la mia testa prende a girare ma poi poggio la mano aggrappandomi alla spalla di Lawrence.

"Ragazze, venite! Là c'è Kieran con gli altri ragazzi." Dice quest'ultimo tirandomi verso sè.
Dopo averci fatto strada fra la folla e aver raggiunto un piccolo angolino un po' meno popolato del resto ci ritroviamo di fronte a molti ragazzi. Lawrence lascia la mia mano e si dà una pacca nella spalla con i due biondini che si fanno avanti.
Uno dei due,dopo  aver spento il suo spinello si sposta per guardare dietro le spalle di Lawrence.

"Lawrence bro, non ci presenti queste tre belle ragazze?" Domanda per lo più affermando che volesse interagire con noi, il mio ragazzo non molto tentato si sposta e ci sorride debolmente.

"Lorelay, Rory, Dalya loro sono Kieran e Alexander." Sussurra indicandoci, il biondo dal ciuffo scompigliato porge ad ognuno di noi la mano. Non appena la porge sotto il mio sguardo lo fisso da capo a piedi prima di ricambiare il saluto. La sua mano è gelida, talmente tanto da far rabbrividire e incuotere timore.

Kiss me, you fool 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora