16. Come on

455 33 0
                                    

Chapter 16

Krystal's pov

Quel senso di tristezza serpeggiava dentro di me, mi ero illusa che potesse essere Dalya. Ma in cuor mio sapevo e speravo che ciò sarebbe rimasto solo un'offuscata illusione racchiusa dentro il mio piccolo.
Per il timore di affrontarla o per l'indifferenza di mostrarmi in modo alquanto cauto nei suoi confronti.
Paura che con un solo sguardo potessi peggiorare a dismisura le cose. Con lo sguardo basso sul pavimento a quadretti bianchi, un paio di scarpe da ginnastica colgono la mia attenzione ed io,  con fare lento alzo lo sguardo ed osservo ogni lineamento della ragazza dalla folta chioma riccia e bionda circostante davanti a me.
Il  viso sorridente e sereno mi invoglia a scuotermi dal mio essere  un po' imbambolata.

"Buongiorno, scusami ma io non sono Dalya. Il mio nome è Alessandra." Sogghigna in modo dolce mostrando le evidenti fossette e mi porge la sua mano, senza fare un passo retrovisore l'afferro ricambiando leggermente.
Le mie gote evidentemente rosse a causa del mio più che prevedibile imbarazzo mi spingono a sorriderle in modo come per prevenire un simpatico scusami.

"Kry." La voce di una bimba irrompe l'atmosfera, la carnagione del tutto bianca e il solito sorrisino immancabile, i suoi capelli mossi ed ondeggianti invadono la visuale.
Mi avvicino a quel lettino bianco dove sta seduta.

"Amore, come stai?" Mi avvinco accanto ad essa. Carezzo la sua testa rossa e le lascio un bacio in fronte.

"Bene." Sorride, restando poi in silenzio immobile ad ascoltare la piccola radio messa a volume basso.

Prendo la mia sorellina dalla figura esile fra le  mie braccia e la stringo forte al mio petto. Faccio per voltarmi e Alessandra si prostra davanti a me con un foglio in mano analizzando la situazione.

"Nulla di grave, una piccola slogatura. Dovrà stare a riposo assoluto e per qualche settimana portare le stampelle." Sorride radiosamente ad Ariel che ricambia. Questa bambina è sempre stata un vero tesoro con tutti.

"Ti ringrazio." Mi permetto di darle del tu, come anzitempo ha fatto lei. Prendo la borsa di Ariel e faccio per uscire da quella stanza, ma qualche passo dopo retrocedo sentendo il vero e proprio bisogno di sapere.

"Scusami." Domando alla stessa ragazza di prima, alla mia vista si volta rivolgendomi il millesimo sorriso.

"In questa scuola lavora una certa Dalya?"

"Dalya! Si! Dalya Cruz." Sistema alcuni fogli e leva i suoi occhiali da vista osservandomi meglio.

"Grazie mille per l'informazione."

Esco una buona volta da quella porta raggiungendo quella moltitudine di scale che conducono all'uscita.

Dalya's pov

I corridoi degli ospedali erano un po' più colorati del solito, forse per l'area natalizia che si avvicinava. Un piccolo alberello di già addobbato con delle luci molto spiccanti.
Camminavo sperando di raggiungere in fretta la camera di Zayn. Avevo preso due caffè: uno per me ed uno per Trisha, giusto per restare entrambe attive.
Ritrovatami all'infuori della sua stanza aprii la porta, Trisha stava seduta al suo fianco mentre una moretta lo aiutava a reggersi in piedi e a fare qui piccoli esercizi.

"Ecco a te" Le porgo quel caffè fumante prendendo posto nella sedia accanto alla sua. Mi ringrazia annuendo con la testa e disegnando sul suo viso un sorriso.

Kiss me, you fool 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora