I giorni seguenti trascorsero come di consueto, mia madre che continuava a bere e noi che andavamo a scuola .
Mio padre come al solito evitava di ritornare a casa, ci aspettava all'uscita di scuola dandoci il sacchetto con la spesa e i soldi per prenderci ciò che volevamo per la colazione del prossimo giorno.
Io ero confusa e combattuta. Non riuscivo a non pensare a quello che era successo alla mostra, le cose che mi aveva detto mio padre . Tutto questo mi scombussolava, mi metteva a disagio. Non sapevo cosa fare e cosa pensare. Mi dispiaceva per mia madre, ma allo stesso tempo ero anche arrabbiata con lei. Poi la vergogna che sentivo per quello che era successo nella galleria, tutti avevano visto mia madre brilla e avevano sentito tutto quello che aveva detto .
In un momento fui tentata di non tornare mai più in quella galleria e di evitare Anna come la peste, ma sapevo che non potevo. Mi sentivo in dovere almeno di andarle a chiedere scusa per il comportamento di mia madre, così decisi che dopo la scuola sarei potuta passare da lei. Preferivo non rimandare ulteriormente la situazione per non perdere del tutto quel poco coraggio che mi restava .
Era finalmente venerdì mattina, così dopo le solite litigate con mio fratello per il bagno, ci siamo preparati e siamo usciti di casa . Appena arrivati in strada tirai fuori dalla tasca una sigaretta e la accesi .
- Isa tu da quando fumi così senza avere paura che ti vedano ?- mi chiese mio fratello sbalordito . Io ridendo gli passai la sigaretta rispondendo con disinvoltura che da quando avevo cominciato la scuola avevo avuto il permesso da parte di nostra madre per fumare, ma solamente quelle che mi dava lei .
Si questa era una cosa normale di mia madre,n on potevi sederti con lei a parlare di cose che si dicevano tra madre e figlia ,tipo questioni di ragazzi o quelle che dovrebbero spiegarti una madre arrivati ad una certa età, no questo non esisteva con lei . In cambio dopo che ho cominciato la scuola, nella prima settimana mi ha messo un pacco di sigarette in mano e un accendino, dicendomi che per me da quel giorno in poi avrei potuto fumare se ne avessi avuto voglia ma solo con le sigarette che mi dava lei perché al liceo era diverso, potevano circolare droghe. Rimasi sorpresa dal suo modo di pensare, può darmi il permesso di fumare a quasi 14 anni, ma non mi spiega cosa ti succede quando ti viene il ciclo, o se chiedi cosa devi fare se un ragazzo ti piace o cose del genere. Lei ancora cercava di sviare l'argomento dicendo che ero troppo piccola per tali cose o addirittura tirare fuori la storia con le cicogne che portavano i bambini Alcune cose le conoscevo grazie a mio padre e mia nonna, che con grande difficoltà cercavano di spiegarmi delle cose che da un bel po' li mettevano in disagio come anche a me. Non so ma desideravo lo stesso che fosse mia madre a spiegarmi quelle cose non loro, non saprei spiegare perché ma era così . La voce di mio fratello mi risvegliò dai miei pensieri .
- Wow ! Isa a questo punto puoi fumare anche in casa davanti a loro !-disse lui tutto contento .
- Si posso, ma tu no !-risposi io con un sorriso sulle labbra, poi facendoli un occhiolino continuai con un tono complice – rimane tutto come prima andremo fuori a fumare al nostro solito posto !
- Sei grande sorella anche se rompi tanto! - esclamò lui tutto contento .
- Hey, attento a come parli, poi cambio idea e ti arrangi da solo come puoi !- risposi io dandogli un schiaffo sulla testa, guadagnandomi una sua occhiataccia .
- Ok hai vinto tu ! Scusa -disse sbuffando .
Abbracciai mio fratello con un sorriso mentre ricordavo che da un bel po' di tempo avevamo cominciato a rubacchiare le sigarette di mia madre e andavamo nel cortile o in cantina a fumare, o meglio dire, cercare di fumare . A volte, quando cercavamo di fare di tutto, eravamo dei veri monelli.
Avevo sentito da tanti che dovevo essere io il maschio e non mio fratello, ed era verissimo, tantissime volte mi comportavo come un maschio, ero la prima che si arrampicava sugli alberi, giocavo a calcio con i ragazzi oppure mi mettevo a picchiare i ragazzi più grandi perché non lasciavano in pace mio fratello .
Arrivati alla fermata del tram aspettai che arrivasse quello che avrebbe preso di mio fratello .
- Norbi stai attento come appena arrivi a scuola e mangia. Hai i soldi con te e il biglietto?- chiesi io con tono materno .
- Si mammina, ho tutto ! -rispose infastidito lui – Guarda che non ho più cinque anni !
- Si lo so ma comunque sei più piccolo !-risi io – dai che è arrivato, fai il bravo bambino e stai attento, ci vediamo a casa più tardi !
- Ok ok finiscila ! Ciao grande Isa, vai o farai tardi a scuola !- rise mentre saliva sul tram . Io sbuffai infastidita, poi guardando le porte chiudersi dietro di lui, mi girai e andai verso la mia scuola . Mio fratello, anche se tante volte mi infastidiva o mi faceva arrabbiare, era ciò mi dava la voglia di andare avanti . Ero contenta che ci fosse lui, anche se la pensavamo diversamente su moltissime cose. Uno senza l'altro non saremmo stati niente .
Dopo dieci minuti arrivai davanti la mia scuola, sospirai prima di entrare . Non è che non mi piacesse andare a scuola ma mi sentivo in disagio . I miei compagni di classe mi conoscevano anche da prima , anche se più volte avevo dovuto cambiare scuola per colpa di mia madre . Loro sapevano che lei beveva e non era una novità che mi prendessero in giro, e non solo, mi sentivo io male come se tutti solo guardandomi avrebbero potuto sapere chi ero e da dove venivo. Ero abituata a camminare con la testa bassa senza guardare nessuno in faccia
Mi mancava ancora di salire due rampe di scale per arrivare all'ultimo piano dove si trovava la mia classe 9B ( storia e scienze sociali) . Senza prestare attenzione salì le scale, impegnata con i miei pensieri e il dispiacere che la prima ora di venerdì mattina sarebbe stata latino con padre Antonio,che per quel giorno aveva in programma di interrogare. Come la mia solita fortuna andai a sbattere contro un ragazzo dell'ultimo anno, che mi spinse in malo modo verso la parete dicendo di stare più attenta. La mi fortuna in sfortuna fu che venni afferrata da un braccio prima di cadere vicino ad un altro ragazzo. Andrea . Anche lui frequentava l'ultimo anno di liceo. Mentre mi tirava il braccio per mettermi dritta in piedi sentivo che mi parlava .
- Attenta piccoletta! Così rischi di romperti qualcosa .- disse lui con un bellissimo sorriso . Ero cotta niente da fare .
- Scusa non ero attenta – balbettai imbarazzata e rossa come un peperone in faccia – Grazie -riusci a dire prima che mi lasciasse e andasse via ridendo . Che vergogna pensai tra me e me desiderando di non vederlo troppo presto, per l'imbarazzo . Anche se era scontato che nel corso della giornata avrei potuto vederlo finché sul nostro piano ci sarebbe stata la porta che portava sul tetto che usavano loro per fumare , per non essere visti davanti ai professori .
Corsi in classe il più velocemente possibile desiderando di scomparire . Andrea, dal primo giorno che lo avevo visto a scuola avevo preso una cotta per lui, come metà della scuola, tutto sommato. Mi venne di ridere di me stessa solo pensando alla situazione , lui che era sempre circondato da bellissime ragazze. Mai e mai avrebbe guardato una come me. Anche se a volte sognare non era male, ma dopo il sogno c'è sempre la realtà che è crudele e scoraggiante . Meglio non sognare . I sogni fanno male . dovevo concentrarmi sullo studio che era più importante di sognare .
Per mia fortuna la giornata di scuola finì senza troppi intoppi . All'ultimo momento venni risparmiata dell'interrogazione di latino, risparmiandomi così un nuovo brutto voto . Le altre ore, a parte la storia e la letteratura, furono noiose come sempre . Tutto sommato il venerdì era la giornata più leggera di tutta la settimana . Contenta che fino a lunedì sarei stata libera, andai fuori di classe sperando di non incontrare Andrea con i suoi amici, non lo avrei potuto supportare sentirlo ridere vedendomi .
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Sognando un futuro diverso
Ficção GeralIsabella Weiss, ad un età fragile, decide di lasciare la casa dove era cresciuta . La sua decisione, un po' per scappare e un po' per realizzare il suo sogno ,la porterà lontano . Dovrà affrontare tante difficoltà, sperando che il suo futuro sarà di...