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Stefan osservava i due giovani uscire dalla galleria poi sospirò pesantemente sapendo che avrebbe avuto un bel discorso da fare con Anna.  

- Allora cosa c'è che non va Stefan?- chiese lei sapendo che c'era molto di più sotto.

- Tanto e niente Anna... semplicemente non so' cosa fare più.- rispose mentre nervosamente tirava fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette. Il suo intento di alzarsi e andare fuori a fumare viene bloccato da Anna che tirava fuori un piccolo portacenere dal tiretto della scrivania.

- Non cercare di scappare Stefan! Comportati da adulto e sputa il rospo. - l'ammonì Anna severamente – Ti concedo di fumare dentro ma parla e spiegami cosa c'è che non va. Ti conosco e vedo che ci sono dei problemi. Sai se posso ti aiuterò volentieri!- finì Anna aspettando le spiegazioni pazientemente.

- Cosa voi che ti dica Anna!? Sai che non sono il tipo che parla in giro dei suoi problemi... piùttosto sto zitto e rompo qualcosa per poi aggiustarlo ma mi calmo e dopo cerco di trovare una soluzione. - rispose cercando di mantenere la calma ma la sua voce era avvilita. 

- A volte bisogna aprirsi con qualcuno e parlare altrimenti ti distrugge tutto ciò che tieni in te. E credimi so di cosa parlo. Dopo la morte di Mario se non c'era marco con chi potevo parlare non so se c'è l'avrei fatta.- cercava di essere il più convincente e rassicurante – So che sono passati anni da quando la nostra amicizia si è appiattita ma comunque siamo amici e possiamo contare uno sull'altro.

- Anna, tu hai mai pensato come poteva essere la tua vita se avessi fatto altre scelte... non so se non conoscevi Mario o finivi gli studi o se non moriva cosi prematuramente tuo marito, Mario...?- chiese Stefan guardando un punto lontano assorto nei suoi pensieri.

- Buona domanda! -esclamo' Anna pensierosa – Si certo ho pensato tantissime volte, ma la realtà è questa e devo accettarla. Ma adesso parliamo di te e di Isa non della mia vita, così non cercare di cambiare discorso.- l'ammonì fraternamente Anna.

- No, tranquilla.- disse lui rassicurante ma era lontano con i pensieri – Vedi io avevo un sacco di sogni, ma immaginavo la mia vita diversamente... non so come spiegarti, mi sento come se affogasi. - sospirò pesantemente cercando di schiarire i pensieri – Volevo che le cose andassero diversamente e invece adesso come adesso tutta la mia vita e un schifo e vorrei solo lasciare tutto e ricominciare.- disse scrollando la testa contrariato come se queste pensieri lo causassero disgusto anche a lui stesso. - Non fraintendere però, non mi dispiace di avere i bambini e la famiglia ma vorrei che sia diverso. Più tranquillo, più normale. - si fermo più confuso ancora di prima.

- Credo di sapere cosa intendi dire, Stefan.- rassicurò lei benevole guardandolo mentre lui cercava di accendere la sigaretta che prima solo girava tra le dite nervosamente.

- Sai volevo continuare a dipingere e lavorare con questa, che so... insegnare o in un museo come restauratore... poi e arrivata Amelia e con lei i problemi. E più cercavo di aiutarla più andava tutto storto. Prima che ha perso la prima gravidanza entrando in depressione ancora di più. Con la nascita di Isa pensavo che si mettesse piano tutto apposto  ma non fu così. Continuava a bere e cominciava ad odiarla la piccola che divenne più accentuata dopo la nascita di Norbi. Sinceramente non la capisco per niente. Piano piano abbiamo perso tutto per colpa sua e anche mia perché lasciavo che facesse tutto quello che voleva pensando che così la avrei aiutata... so che ho sbagliato.- disse alzando le mani fermando eventuali commenti da parte di Anna. Vedere la testa abbassata e la voce colpevole di Stefan, era già abbastanza per Anna, a non esporre i suoi pensieri aggravando oltre la situazione. - Sono stanco. Stanco di cercare sempre di fare le cose giuste, stanco di combattere, non so più cosa e come fare. Lavoro ventisei ore su ventiquattro e non basta. -continuava a sfogarsi lui.

Sognando un futuro diverso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora