Avevo quasi dimenticato tutto ciò che mi aspettava a casa. Prima di entrare ancora, già si sentiva la voce di mia madre mentre urlava contro chissà chi. Per fortuna mia nonna aveva visto che ero tornata così mi fece segno con la testa di andare nella sua camera dove c'era anche mio fratello.
- Allora fratellino tutto apposto? -gli chiesi in un sibilo con una nota di tristezza.
- Come al solito. - rispose lui con noncuranza, come se tutto quello era la cosa più normale del mondo.
Ammiravo mio fratello per quello, come riusciva ad accettare tutto, ma mi sentivo anche male, nel senso che io non ci riuscivo.
- Come è andata oggi a scuola? - gli chiesi cercando di cambiare discorso.
- Normale. Come sempre. -tagliò corto . - Da te? Qualche figuraccia? - mi chiese lui con un sorriso furbo .
- No tutto apposto - risposi troppo velocemente e con le guance che cambiavano colore, anche un cieco si sarebbe accorto che mentivo .
- Allora cosa hai combinato oggi di bello ?
- Io ? Niente . Perché ?-chiesi quasi spaventata.
- Dai racconta almeno posso ridere un po'! Ti prometto che non ti prenderò in giro! -promise lui ma come se non lo conoscevo
- Ok ti racconto, ma non prendermi in giro! Stamattina mentre salivo le scale non ero abbastanza attenta e uno dall'ultimo anno mi ha spinta contro il muro facendomi quasi cadere dalle scale, poi il ragazzo che ti dicevo che mi piace mi ha presa prima che cadessi chiamandomi piccoletta ma ridendo di me .- raccontai tutto in un fiato mentre mio simpatico fratello rideva tenendosi la pancia .
- Dai Isa ma e possibile che tutto deve succedere a te e io non posso vederti ! - rideva come un matto mentre parlava .
- Ma tu non avevi detto che non mi avresti preso in giro ?!-chiesi io indignata.
- Dai solo immaginando la tua faccia mi viene da ridere ! - esclamò lui tutto contento
- Bene per te . Io non so essere così felice come te -risposi stizzita .
Venimmo interrotti da nostra nonna che entrò in camera chiudendo con cura la porta dietro di sé . Aveva la faccia stanca e gli occhi tristi . Era una cosa normale, eravamo già abituati ma mi preoccupava la sua salute, a parte che aveva problemi di cuore, da poco era stata anche ricoverata in ospedale per un leggero ictus ed era tornata a casa solo da una settimana . Tutto quel casino non le faceva bene . Ma a quale madre farebbe bene vedere sua figlia ubriacarsi e fare quel baccano che faceva la sua ?
- Nonna stai bene ? -gli chiesi scrutandola attentamente . Lei si sedette sulla sua poltrona sospirando dicendomi che era tutto apposto e non dovevo preoccuparmi mentre frugava tra le sue scatole di medicine fino a che non trovò quella che cercava .
- Isa portami un bicchiere di acqua ti prego, ma vai piano che tua madre si è appena addormentata .- mi disse con un pallido sorriso sul volto .
- Subito nonna ! -dissi alzandomi in un lampo e uscendo dalla camera . Presi un bicchiere dall' armadio per poi riempirlo con acqua . Prima di tornare da lei andai in camera di mia madre per vedere cosa faceva . Entrai piano osservando la solita immagine famigliare , lei distesa malamente sul letto, russando leggermente con la bocca aperta. La sua pelle chiarissima era arrossata grazie all'alcol ingurgitato . Era coperta accuratamente con una coperta. Accanto a lei sulla tavola un bicchiere vuoto e la bottiglia di vodka ancora mezza piena . Osservavo quel bottiglia con oddio e la voglia crescente in me per buttarlo via perché era la causa principale di tutto il male della nostra famiglia . Ma sapevo che se la buttavo causavo più male ancora, cosi preferì non farlo. In camera si sentiva un forte odore di sigarette ma il portacenere era vuoto . Pensai che sicuramente lo aveva svuotata mia nonna prima di uscire .
Mi passo in mente quel poco tempo trascorso con Anna e Marco dandomi un senso di tranquillità, complicità, pensierosità . Poi l'immagine di mia madre e la pesantezza del aria in casa mia, senza volerlo già facevo comparazioni tra le due situazioni . Sentivo un peso crescere in me . Un vuoto incolmabile . Tristezza, desiderio di tranquillità, rabbia. Mi sentivo male e colpevole .
Con un senso di disgusto e tristezza uscii piano dalla camera stando attenta a non far rumore , tornando da mia nonna . Entrata in camera trovai mia nonna che abbracciava mio fratello accarezzandogli la testa . Sapevo benissimo che l'indifferenza di mio fratello era il modo di far credere che ha accettato tutto così come era solo la maschera ma dentro era un bambino indifeso che aveva bisogno di amore e rassicurazione .
- Nonna l'acqua che hai chiesto . -dissi porgendole il bicchiere .- hai bisogno di qualcosa ancora ?
- No tesoro, grazie . Riposo un pochino, poi vi preparo qualcosa da mangiare . Voi cominciate a studiare perché se tutto andrà come ho pensato da domani in poi avrete un po' di impegni ogni fine settimana ,se lo volete anche voi .- disse lei con un sorriso .
- Di cosa parli nonna? - alzò la testa anche mio fratello
- Non preoccupatevi ,vedrete domani. - ci rassicurò lei – Ora a studiare ragazzi .
Ci alzammo tutti e due con la faccia perplessa, ma senza parlare più e cominciamo a studiare mentre lei come riposo cominciò a fare una nuova maglia ai ferri per uno di noi .
Quel pomeriggio finimmo prestissimo di studiare, forse grazie a quell'impegno misterioso o non saprei il motivo . Dopo la cena andammo a letto continuando a parlare con mio fratello di cosa sarebbe potuto essere l'impegno del giorno seguente . Fingemmo di dormire quando mia madre entrò nella nostra camera per vedere se eravamo svegli o no, sicuramente aveva voglia di continuare a litigare . Poi pian piano a furia di cercare di non fare rumore ci addormentammo con la curiosità crescente in noi .
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Sognando un futuro diverso
General FictionIsabella Weiss, ad un età fragile, decide di lasciare la casa dove era cresciuta . La sua decisione, un po' per scappare e un po' per realizzare il suo sogno ,la porterà lontano . Dovrà affrontare tante difficoltà, sperando che il suo futuro sarà di...