capitolo 4

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-Tutto bene?- sentii Marissa bussare alla porta.

-Calmati, calmati, calmati.-Mi dissi sottovoce. Quando l'eccitazione sembrò passarmi uscii dalla stanza.

-Si, dovevo solo andare in bagno.- le dissi e lei mi guardò con una faccia stranita. Non potevo di certo dirle che fare sesso con lei era stato più eccitante che farlo con tutti gli uomini con cui ero stata. Solo a pensare quelle cose mi sentivo male.

-Grazie, grazie, grazie.- mi disse lei, abbracciandomi.

-Perché?- le chiesi, confusa.

-Questo è stato il mio primo orgasmo.- mi disse ed io spalancai gli occhi.

-Come il primo? È impossibile che una come te non ha mai fatto..-provai a dire ma lei mi interruppe di nuovo.

-Ho fatto sesso molte volte ma nessuno è mai riuscito a portarmi all'orgasmo.- mi disse, allontanandosi.- Veramente è da quando sono morti i miei genitori che non provo più nessun sentimento.- aggiunse. La guardai negli occhi e notai il gelo che traspariva dallo sguardo. Stava diventando di nuovo fredda.

-Hai provato a parlarne con uno psicologo?- le dissi, avvicinandomi.

-Ma perché cazzo ti sto dicendo tutto questo?- urlò, allontanandosi di nuovo. Stava scappando da me.

-Se non vuoi parlare, non fa nulla.- le dissi dolcemente.

-Quanto ti devo?- mi chiese distogliendo lo sguardo dal mio.

-Quando avevamo stabilito con l'anziano.- le dissi con tono noncurante.

-È il mio maggiordomo.- mi avvertì.- comunque ti avevo detto che ti avrei dato tutti i soldi che volevi.- mi disse, prendendo il portafoglio.

-Va bene così.- le dissi sorridendo. In un certo senso dovevo ringraziarla anche io, da quando era morto Tom nessuno era riuscito a farmi eccitare, finalmente ci ero riuscita...anche se il fatto che era stata una donna ad eccitarmi mi preoccupava molto.

-Come vuoi.- mi disse lei e mi porse i soldi.

-Ciao.- le dissi, uscendo dalla stanza e non lasciandole neanche il tempo di rispondere. Ero confusa, dovevo pensare. Erano le ragazze in generale ad eccitarmi o era stato solo un caso? Non riuscivo a capire. Mentre ripensavo a quello che era successo arrivai a casa.

-Finalmente.-mi disse mia sorella non appena entrai.-Chloe già dorme.- mi avvertì mentre spegneva la tv.

-Buonanotte.- le dissi ed andai nella stanza della bambina. Era stupenda mentre dormiva, abbracciata al suo peluche preferito. Le diedi un bacio sulla guancia e poi andai nella mia stanza a dormire.

Quando aprii gli occhi il mattino successivo trovai Chloe in piedi davanti a me che mi guardava.

-Buongiorno.- le dissi.

-Ciao mamma.- mi rispose prima di saltare sul letto ed abbracciarmi.

-Hey Hey cos'è tutto questo entusiasmo?- le chiesi, abbracciandola.

-Ieri non mi hai dato il bacio della buonanotte, quindi ora voglio stare abbracciata con te tutto il giorno.-mi rispose, stringendo più forte le sue braccia intorno al collo.

-Devi andare a scuola.- le risposi, dispiaciuta.

-Si.- mi disse sbuffando.-Mi vieni a prendere tu?- mi chiese.

-Certo, tesoro.- le diedi un bacio.- ma ora vatti a preparare che la zia ti accompagna prima di andare a lavoro.- aggiunsi, staccandomi dall'abbraccio.

Era noioso rimanere a casa da sola tutta la mattinata ma ormai ci ero abituata. Chloe andava a scuola, Dallas a lavorare e non avendo amiche ne un lavoro come si deve, io rimanevo a casa a non fare nulla. Sentii bussare insistentemente alla porta e scesi dal letto per andare a vedere chi era.

Aprii la porta e qualcuno velocemente si infilò dentro. In un primo momento non riuscii a riconoscere chi fosse, poi quando si tolse il cappello e gli occhiali da sole fui stupita di vedere Marissa Callahan nel mio soggiorno.

-Che diamine ci fai qui?- le chiesi, stupita.

-Ho bisogno di rifarlo.- mi disse, avvicinandosi verso di me per baciarmi. In quel bacio si sentiva tutto il bisogno che aveva ma io non potevo farlo.

-No. Non qui. Potrebbe arrivare qualcuno.- le dissi categorica, allontanandomi da lei.

-Faremo presto.- di avvicinò di nuovo, iniziandosi a spogliare. L'eccitazione stava crescendo di nuovo in me...come potevo essere così attratta da una ragazza? Senza neanche rendermene conto eravamo già sul letto. Marissa mi fissava con gli occhi pieni di eccitazione e vedere come abbassava le sue difese quando era con me era così eccitante. Il modo in cui si contorceva, le sue urla di eccitazione mi stavano eccitando tremendamente, oddio non potevo continuare a far finta di nulla. Repressi quei pensieri e continuai nel mio lavoro fino a quando lei venne e si accasciò sul letto.

-wow.- esclamò. La sua dolcezza post-orgasmo era meravigliosa. È come se si trasformasse, tutta la freddezza scompariva e rimaneva solo una grande dolcezza.

-Dove vai?- mi chiese quando provai ad allontanarmi.

-Abbiamo finito.- le dissi, con tono ovvio.

-Vieni qua.- mi prese per la maglia e mi tirò di nuovo su di lei.

-Ma che fai?- le chiesi, confusa.

-Credi davvero che io non me ne sia accorta?- mi chiese.

-Cosa?- ero sempre più confusa.

-Sei eccitata, tanto eccitata.- mi sussurrò ad un orecchio. La sua voce sensuale mi faceva fremere ma dovevo resistere.

-Non è vero, so fare il mio lavoro.- le risposi, distogliendo lo sguardo da lei.

-Vogliamo fare una scommessa?- mi chiese con sguardo malizioso.

-Okay.- le risposi stando al suo gioco.

-Se tu sei bagnata, dovrai farmi venire un altro orgasmo.- mi disse e prima che io potessi controbattere capovolse la situazione, trovandosi lei ora sopra di me. Mi tolse velocemente le mutandine e subito inserì un dito al suo interno. Sussultai a causa della strana sensazione.

-Cazzo quanto sei bagnata.- mi disse ed i suoi occhi si infiammarono.

-Va bene, ti farò venire un'altro orgasmo.- le dissi, rassegnata.

-Prima però..- lei tolse il dito dall'interno.-Dobbiamo calmare questa..- disse, indicando la mia intimità.

-Cosa? No non devi farlo...cioè se non vuoi, sono io quella che deve farti provare piacere, non tu a me.- ero un pò agitata. Sembrò che non avesse proprio ascoltato le mie parole, infatti si abbassò verso la mia intimità e piano piano lasciò scivolare la sua lingua all'interno. Prima lentamente poi sempre più velocemente.

-Oh Dio.- gemevo rumorosamente. Non capivo più nulla, ero in estasi totale. Le sue mani che accarezzavano il mio corpo mi facevano impazzire.

-Vieni per me.- lei mi disse, staccandosi un attimo prima di riprendere più forte di prima. Quelle parole mi diedero la spinta necessaria per venire ed il mio corpo si sgretolò sotto di lei.

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