-Perchè ieri ti sei arrabbiata?- chiesi a Marissa. Eravamo in cucina ed io stavo cucinando mentre Marissa era comodamente seduta sul divano. Come si vedeva che in casa sua non alzava neanche un dito.
-Non mi sono arrabbiata.- mi rispose.
-Il tuo sguardo è diventato gelido.- le dissi, continuando a darle le spalle.
-Io ho sempre lo sguardo gelido.- la sua voce era sicura.
-Non è vero...- smisi di fare quello che stavo facendo e mi avvicinai a lei. -Quando sono vicino a te o ti tocco tu ti addolcisci.- le accarezzai una guancia e lei chiuse gli occhi per godersi il momento. Staccai la mano e lei aprì gli occhi, fissandomi intensamente.
-Cosa mi stai facendo..- sussurrò lei.
-Ti sto cucinando.- risposi io ironicamente e lei sorrise.
-Vorrei che usassi le mani per fare altre cose.- mi disse, alzandosi dalla sedia. Era a pochi centimetri da me.
-Il mio corpo ti ha soddisfatta già molto...ora ha bisogno di essere nutrito.- le risposi, allontanandomi da lei e ritornando a cucinare.
Sentii delle mani avvolgermi da dietro.
-Ho detto di no.- dissi, decisa.
-Voglio solo abbracciarti.- mi disse dolcemente.
-Oh.- non sapevo cosa dire. Sembravamo una normale coppia di fidanzati ma in realtà non c'era nulla di normale in noi. Sentii il telefono squillare e le braccia di Marissa si strinsero ancora di più intorno al mio bacino, non voleva che mi staccasse, non voleva che rispondessi ma io dovevo farlo perché poteva essere importante.
-Hey Dems, ieri non c'eri.- sempre quella stessa voce.
-Ho avuto un contrattempo.- sentii le mani di Marissa staccarsi dal mio bacino e mi girai verso di lei.
-Stasera sei libera?- mi chiese.
-Stasera...- dissi e alzai lo sguardo verso Marissa. Il gelo era tornato ed io finalmente avevo capito il perché.-...stasera ho già un impegno.- gli occhi di Marissa continuavano ad essere distaccati ma avevo notato la sua sorpresa.
-Hai un appuntamento stasera?- mi chiese, facendomi rabbrividire.
-Si.- risposi solamente.
-Ah...okay...io vado.- mi disse lentamente. Io la fermai per un braccio e la tirai in modo da farla ritornare faccia a faccia con me.
-Prima mi hai fatto addolcire, poi mi hai fatto sorridere ed ora mi hai fatto ingelosire...io non sono abituata a provare tutte queste emozioni, mi sento come se stessi per esplodere.- urlò lei.
-Sei gelosa?- le chiesi, facendo finta di essere sorpresa...in realtà l'avevo già capito.
-La sola idea che qualcun altro ti tocchi o ti faccia provare piacere, più piacere di me, mi fa così tremendamente uscire fuori di testa.- urlò di nuovo mettendosi le mani tra i capelli. -...e lo so che non è normale perché noi non stiamo insieme o cose del genere ma io non riesco a sopportarlo.- il tono della sua voce è così esasperato.
-Marissa calmati.- mi avvicinai per abbracciarla. Sembrava così fragile che si poteva rompere da un momento all'altro.
-Si, scusa hai ragione, non posso pretendere nulla da te...infondo anche io sono una tua cliente.- mi disse tristemente.
-Ora la smetti di parlare a vanvera e fai parlare me?- le chiesi, alzando un po' la voce.
-Io sono lesbica.- affermai decisa.
-Cosa? Come fai a saperlo?- mi chiese, scioccata.
-Oggi abbiamo fatto sesso così tante volte ed abbiamo entrambe raggiunto l'orgasmo ogni volta, quando ti sono vicina mi tremano le gambe, inizio a sudare e vorrei solo baciarti...e vogliamo parlare di quando mi baci? Il mondo scompare e rimaniamo solo io e te.- le dissi e lei spalancò gli occhi. - Posso dire di essere lesbica perché tutto questo accade solo e soltanto con te.- aggiunsi e finalmente intravidi un sorriso nel suo sguardo.
-Quindi ti piaccio?- mi chiese, continuando a mantenere le distanze.
-Molto, troppo.- le risposi. Provai ad avvicinarmi ma lei si allontanò.
-Va bene ho capito, forse è meglio che ora tu vada a casa tua a riflettere.- le dissi, abbassando lo sguardo.
-Mi sa che hai ragione, ho bisogno di pensarci. Tutte queste sensazioni mi stanno confondendo.- mi disse lentamente.
-Quindi?- le chiesi, alzando lo sguardo.
-Quindi niente, forse è meglio se proviamo a stare lontane per un pò e vediamo cosa succede.- mi disse ed il mio cuore ebbe un sussulto. Non volevo che se ne andasse, ma forse era giusto così.
-Io vado.- mi disse ed io la guardai negli occhi senza risponderla. Lei capì e lentamente se ne andò.
Se ne era andata davvero e dentro di me qualcosa si era rotto. Il suo sguardo spaventato e confuso continuava ad apparirmi davanti agli occhi e l'idea che forse non sarebbe più ritornata mi faceva stare male.
Era passata una settimana da quando Marissa se ne era andata da casa mia e la mia vita non era più la stessa. Non riuscivo a pensare a nulla, tranne che a lei. Tante volte ho pensato di chiamarla ma poi ho pensato di dover rispettare la sua decisione. Se voleva si sarebbe fatta sentire lei. Proprio in quel momento squillò il cellulare ed io sperai per un attimo che fosse lei ma era solo mia sorella.
-Demi mi vieni a prendere?- mi disse Dallas. Mi aveva lasciato la sua macchina perché dovevo fare dei servizi ed ora dovevo andarla a prendere, il problema era che lei lavorava per Marissa ed io dovevo andare a casa sua quindi.
-Arrivo.- le risposi prima di staccare la chiamata. Mi truccai e preparai come se avessi un appuntamento ma in realtà dovevo solo andare a prendere mia sorella a lavoro.
Accostai la macchina fuori al cancello della villa di Marissa ed aspettai che Dallas uscisse. All'improvviso i cancelli si aprirono ed una macchina lentamente di avvicinò. I vetri erano oscurati quindi io non potevo vedere chi guidava ma dalle sensazioni che invasero il mio corpo percepii che in quella macchina c'era Marissa e mi stava guardando. Ero così concentrata a guardare la macchina che non mi ero neanche resa conto che mia sorella era entrata nella macchina.
-Demi vuoi partire?- mi chiese, facendomi sussultare.
-Ehm si certo.- le dissi continuando a guardare il cancello che ormai si era chiuso.
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Thank you!
Teen FictionDue mondi totalmente diversi che entrano in collisione non possono far altro che creare una meravigliosa esplosione...di emozioni! #Darissa