capitolo 15

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-È vero, è molto eccitante fare l'amore con il proprio capo.- mi disse Marissa, prendendomi in giro.

-Si, ma non c'è nulla di meglio di farlo con la propria ragazza.- le dissi, sorridendo. Sentii squillare il cellulare e mi alzai dal letto.

-Pronto Demi, ma che fine hai fatto?- mi chiese una voce, che non mi sembrava di conoscere.

-Con chi sto parlando?- chiesi.

-Voglio un appuntamento per stasera.- ora le cose erano più chiare.

-Sono uscita dal giro, non faccio più queste cose.- mi girai verso Marissa e capii che aveva capito tutto.

-Dai Demi, una botta e via.- l'uomo provò a convincermi. Marissa allora si avvicinò a me e mi strappò il telefono da mano.

-Io non so chi tu sia e non voglio saperlo, lascia in pace la mia ragazza.- urlò e poi staccò la chiamata.

-Scusa.- le dissi, notando il suo sguardo inferocito.-Stai calma.- aggiunsi, prendendole il viso con le mani. La strinsi forte a me e la sentii sospirare, segno che si era calmata.

-Non sono arrabbiata con te è solo che non riesco a pensare a te con altri uomini, non voglio condividerti con nessuno...voglio il tuo piacere tutto per me.- mi disse, staccandosi dall'abbraccio.

-Non lo farei mai. Ora ho un lavoro ed una ragazza meravigliose e non rinuncerei a tutto questo per nulla al mondo.- la rassicurai.

-Ma come è cominciato tutto questo? Perché proprio questo lavoro?- mi chiese, sedendosi sul letto. Mi sedetti vicino a lei ed iniziai a parlare.

-Mio padre se ne è andato quando ha saputo che mia mamma era incinta di me. Mia mamma però mi ha fatto nascere lo stesso ma è morta a seguito di una complicazione, durante l'operazione. Praticamente è colpa mia se Dallas non ha più ne una madre ne un padre, io non li ho mai conosciuti.- Marissa appoggiò la testa sulla mia spalla.

-Mia sorella mi ha fatto da mamma e mi ha permesso di studiare. Mi ero anche laureata in economia con il massimo dei voti. Non potevo deludere mia sorella, lei faceva di tutto per me ed io dovevo fare di tutto per renderla orgogliosa di me.- abbassai lo sguardo, mentre milioni di ricordi invadevano la mia mente.

-Poi però ho commesso un errore. Prima di iniziare la specializzazione, ho scoperto di essere incinta di un mio compagno di corso con cui ero andata a letto una volta sola. Dallas mi aveva praticamente costretto a tenere il bambino e per quello non smetterò mai di ringraziarla. Se non l'avessi data retta ora non avrei Chloe. Solo che una bambina ha delle esigenze ed io non potevo permettermi di andare a scuola e lasciare tutte le spese a Dallas. Così ho iniziato a cercare lavoro ma con una semplice laurea era praticamente impossibile. Poi un giorno il padre di Chloe mi disse una cosa che mi fece capire che a letto ero molto brava e da qui ho avuto l'idea di fare quel lavoro. Fine della storia.- le dissi e mi girai verso di lei.

-Che storia triste.- mi disse, stampandomi un piccolo bacio sul mento.

-Devo andare.- Marissa si alzò di scatto.

-Cosa? Perché?- le chiesi, confusa.

-Devo fare una cosa.- mi disse, rivestendosi.

-Ma hai detto che era la mia giornata ed io non voglio che tu te ne vada.- le dissi, sbuffando.

-Devo fare una cosa urgente.- mi disse, frettolosamente.

-Cosa?- Le chiesi, sempre più confusa.

-Te lo dirò dopo che l'avrò fatta.- mi disse ed io iniziai davvero a preoccuparmi.

-Te ne stai andando a causa della mia storia?- le chiesi, stavo quasi per piangere.

-Hey guardami, io ti amo da morire e non ho nessuna intenzione di lasciarti. Devo solo fare un servizio, stanotte dormiremo insieme.- mi diede un bacio e poi corse via lasciandomi li con la testa piena di interrogativi.

Avrei dovuto passare quel giorno con Marissa ma in realtà ero rimasta da sola. Dallas lavorava tutto il giorno e Chloe era scuola mentre Marissa era chi sa dove a fare il suo "servizio".

-Amore.- sentii le mani di Marissa circondarmi il corpo, ero di spalle ma ero sicura che fosse lei.

-Oh finalmente.- mi girai e mi ritrovai il suo viso a pochi centimetri dal mio.

-Dove sei stata?- le chiesi prima di baciarla.

-Siamo arrivate.- sentii urlare Chloe e Marissa si staccò velocemente e spalancò gli occhi.

-Che facciamo? Io non posso essere qui.- mi disse, preoccupata. Io mi guardai intorno per trovare una soluzione.

-Vai in camera mia, proverò a farle uscire di nuovo.- le dissi. Lei annuì e corse nella mia stanza.

-Dobbiamo parlare.- Dallas entrò nella cucina, chiudendosi la porta alle spalle.

-Dimmi, che è successo?- le chiesi, preoccupata.

-Si può sapere che hai combinato con la Callahan?- mi chiese ed io spalancai gli occhi.

-Ecco vedi..- provai a dire ma lei mi interruppe subito.

-Ti sei fatta licenziare dopo poco più di una settimana? Ed ora mi dici che vuoi fare? Ritornare a fare la...- le parole le morirono in bocca.

-Cosa? Aspetta, perché mi ha licenziato?- le chiesi, confusa. Io non sapevo nulla.

-Boh, io so solo che Eddie mi ha detto che la signorina Callahan gli ha chiesto di darle la tua divisa da cameriera perché tu non lavorerai più li.- era arrabbiata ed era evidente.

-Io non ho fatto nulla di male..-Le dissi.

-Io ora porto Chloe a casa della sua amica, tu cerca di risolvere questa situazione con la Callahan che altrimenti siamo rovinate.- mi disse, uscendo dalla stanza.

-Mi hai licenziato?- urlai, entrando come una furia in camera mia.

-Si.- lei si voltò di scatto.

-Perché?- le chiesi, confusa.

-Perché sono il tuo capo e posso farlo.- mi rispose.

-Ma sei stata tu ad offrirmi questo lavoro, ora come faccio a mantenere Chloe?- ero disperata.

-Penso che tu non sia portata per fare la cameriera.- il suo comportamento era così strano.

-Ho bisogno di soldi, non posso contare solo sullo stipendio di Dallas.- abbassai lo sguardo e appoggiai la testa sulle mani.

-È bello come tu non abbia pensato neanche per un secondo a tornare a fare la tua vecchia vita..- mi disse, sorridendo.

-No, perché io non ti tradirei mai, a differenza tua che invece sei bravissima a dare pugnalate alle spalle.- ero arrabbiatissima ed il fatto che lei sorrideva mi faceva ancora più innervosire.

-Ti va di venire a cena con me?- mi chiese.

-Mi hai appena licenziato e mi chiedi se voglio uscire con te?- le chiesi, sconcertata.

-Si, vieni a cena con me e ti prometto che si sistemerà tutto.- mi disse con il suo sorrisetto soddisfatto stampato in faccia.

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