capitolo 16

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-Esci?- mi chiese mia sorella mentre mi stavo guardando allo specchio.

-Si.- le risposi, continuando a prepararmi.

-Hai risolto con la Callahan?- mi chiese, avvicinandosi.

-Ti prometto che entro domani risolverò.- le dissi, prendendo la giacca.

-Sei bellissima.- mi disse, soddisfatta.

-Incrocia le dita per me.- le diedi un bacio e poi uscii velocemente. L'auto di Marissa era nascosta dietro un albero e io non riuscivo a vedere nulla. Stavo per cadere quando sentii una mano afferrarmi.

-Hey attenta.- la voce di Marissa mi rimproverò.

-Non si vede nulla.- le dissi, sforzando gli occhi per riuscire a vedere la sua ombra.

-Per questo sono venuta a prenderti, si è fulminata la luce, domani chiamerò il tecnico.- mi disse e sentii la sua mano stringere il mio fianco. Mi aprì la portiera e io vidi finalmente il suo viso, grazie alle luci interne della macchina. Le diedi un bacio e poi salii nell'auto.

-Dove andiamo?- le chiesi, curiosa.

-Al mare.- rispose ed io spalancai gli occhi.

-È notte, ho i tacchi...non credo sia il caso.- le dissi agitata.

-Le scarpe puoi toglierle non ti preoccupare sarà molto illuminato.- mi disse, sorridendo.

-Beh, visto che sono uscita con te mi vuoi dire perché mi hai licenziata?- le chiesi, mentre la guardavo guidare.

-Ogni cosa al suo tempo, amore.- mi disse, distogliendo per un attimo lo sguardo dalla strada e guardandomi negli occhi.

-Hai un profilo perfetto.- le dissi, guardandola intensamente.

-No...ho una fidanzata perfetta.- si girò di nuovo ed io la baciai.

-Sei così dolce perché devi farti perdonare per qualcosa?- le chiesi alzando un sopracciglio.

-Assolutamente no, l'ho fatto solo perché te lo meriti ed ho una bella notizia da festeggiare.- mi disse sorridendo.

-Dimmelo dai.- le dissi dolcemente. Lei però spense l'auto ed uscì, senza calcolare minimamente la mia richiesta.

-Non sono mai stata in questa parte della spiaggia.- le dissi, guardandomi intorno.

-È privata. Era dei miei genitori ed ora è mia.- sospirò tristemente.

-Hai una spiaggia privata?- le chiesi sorpresa.

-Si, ti piace?- mi chiese ed io annuii contenta. Era tutto così bello. Sulla spiaggia c'era un tavolo tutto illuminato da candele. Era così romantico. Mi tolsi le scarpe ed iniziai a camminare sulla sabbia mentre Marissa mi teneva la mano.

-Posso dirti che ti amo?- mi chiede Marissa mentre stavamo mangiando, io annuii non riuscendo a capire dove volesse arrivare.

-Devo dirti una cosa.- mi disse con tono serio.

-Riguarda il mio licenziamento?- le chiesi e lei annui.

-Io in realtà non ti ho licenziato ma ti ho assunto.- mi disse, mandandomi ancora di più in confusione.

-Non capisco...- le dissi.

-Vedi, dopo quello che mi hai raccontato ho pensato che tu non fossi adatta come cameriera.- mi disse ed il suo sguardo passò da serio a sorridente.- Quindi ho deciso di assumerti come stagista nella mia azienda e di iscriverti ad un corso di specializzazione.- aggiunse.

-Cosa?- sputai quello che stavo bevendo.

-Ehm...non ti piace l'idea?- il sorriso si spense di colpo.

-Oh Dio, non può essere.- esclamai con le mani nei capelli.

-Se non vuoi posso riassumerti come cameriera.- aggiunse, preoccupata.

-Tu mi stai offrendo quello che io sogno di fare da una vita e mi chiedi se voglio tornare a fare la cameriera?- le dissi, ironicamente.

-Ti piace l'idea allora?- mi chiese, speranzosa.

-Si si si.- le dissi, alzandomi e andando verso di lei. Marissa si scostò un po' dal tavolo e così potei sedermi sulle sue gambe, circondai il suo collo con le mie braccia ed iniziai a baciarla, sempre più intensamente.

-Qualcuno potrebbe farsi delle domande.- mi staccai un attimo per parlare.

-Dirò che parlando ho scoperto la tua storia ed ho voluto aiutarti.- era affannata ma ripremette le sue labbra sulle mie.

-Se lavorerò in azienda passeremo meno tempo insieme.- mi staccai di nuovo e lei sbuffò.

-Passerò molto più tempo in azienda...per la gioia di tutti gli amministratori.- mi rispose e mi baciò di nuovo.

-Dovrò dirlo a Dallas e Chloe.- mi staccai di nuovo e lei mi guardò arrabbiata.

-Pensi a me un pò?- mi chiese ed il suo sguardo si addolcì.

-Io penso a te ogni istante della mia vita, ormai credo di non pensare ad altro, voglio solo stare con te e quando non ci sto penso a cosa ti farei se stessimo insieme.- il profumo del mare mischiato a quello di Marissa mi stavano mandando in estasi.

-Cosa mi faresti?- mi chiese, con sguardo malizioso.

-Ti prego, non farmi questo. Se mi guardi in questo modo o mi parli in questo modo io non ragiono più.- le risposi.

-Per quello che ho in mente io non c'è bisogno di ragionare.- mi rispose e le sue labbra premettero di nuovo sulle mie.

-Oh.- esclamai e gli occhi di Marissa si infuocarono.

-È da quando ti ho visto che non vedo l'ora di toglierti questo vestito.- mi disse, baciandomi il collo.

-Siamo in spiaggia, qualcuno potrebbe vederci.- le dissi, un pò preoccupata.

-Perché sembra che stai trovando ogni pretesto per non stare con me?- mi chiese, abbassando lo sguardo.

-No non è vero..- le dissi, baciandola.

-Andiamo a casa...la serata è finita.- si alzò facendomi alzare anche a me, sempre con lo sguardo basso.

-No no dai Marissa, mi dispiace.- provai a rincorrerla.

-Non fa niente, domani inizi un nuovo lavoro è meglio che tu vada a dormire ora.- mi rispose ed il suo tono triste mi fece rabbrividire.

-Ti prego non fare così.- provai a supplicarla.

-Ho detto di andare a casa ed andiamo a casa.- il gelo nei suo occhi mi spaventò, era da tanto tempo che non era così fredda con me. Perché si stava comportando così.

-Amore, non diventare fredda, io voglio stare con te, io voglio stare sempre con te.- provai a dire ma lei salì in macchina senza calcolarmi.

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