capitolo 36

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Arrivammo all'ospedale e fuori era pieno di paparazzi e giornalisti. L'auto si fece spazio fino a quando non fummo dentro. Li però si presentò un'altro ostacolo, l'ospedale era immenso ed io non avevo la minima idea di dove fosse Marissa.

-Chiediamo in giro.- dissi e Dallas mi fece di no con la testa.

-Penseranno che sei una giornalista o cose del genere e ci cacceranno fuori.- mi rispose lei saggiamente.

-Demi.- mi sentii chiamare e subito mi girai verso quella voce.

-Eddie.- esclamò Dallas.

-Ragazze venite.- senza perdere tempo il maggiordomo ci fece strada e noi lo seguimmo senza parlare.

-Allora? Si può sapere cosa è successo?- Dallas gli chiese quando l'uomo si sedette su una sedia.

-È successo qualcosa a Marissa? Come sta? Dov'è?- gli chiesi io.

-Calmatevi ragazze.- rispose lui.- Marissa è dietro quella porta, la stanno visitando.- l'uomo indicò una porta dove davanti c'era un ragazzo palestrato tutto vestito di nero.

-Voglio vederla.- provai ad andare verso la porta ma la mano possente di Eddie mi fermò.

-È inutile, lascia entrare solo i familiari.- mi disse dispiaciuto.

-Ma sta bene? Cosa le è successo?- gli chiesi ma lui abbassò lo sguardo senza parlare.

-Il marito è dentro con lei?- chiese Dallas e lui fece di no con la testa senza parlare.

-Perché non è con lei, lui che può esserci.- ero arrabbiata.

-Perché è lui che l'ha ridotta così.- rivelò finalmente Eddie ed io spalancai gli occhi.

-Che le ha fatto? Dio santo, Eddie parla.- urlai.

-L'ha picchiata, l'ha picchiata fino a quando non è svenuta. Io sono arrivato troppo tardi.- l'uomo si mise le mani nei capelli mentre la rabbia dentro di me cresceva sempre di più.

-Dimmi che stai scherzando. Dimmi che quell'essere insignificante non ha toccato la mia ragazza.- alzai ancora di più la voce.

-Ti sembro una persona che sta scherzando?- Eddie alzò lo sguardo verso di me ed i suoi occhi disperati mi diedero la conferma di quello che era successo.

-Eddie non è colpa tua.- Dallas intervenne mentre io non riuscivo più a dire nulla. Ero come bloccata.

-Avrei potuto fermarlo se solo l'avessi sentita ma lei non ha urlato. Io sono entrato in quella stanza per puro caso.- Eddie era così dispiaciuto.

-Dov'è quel pezzo di merda ora?- chiesi ad Eddie.

-Alla polizia, lo staranno interrogando.- mi rispose lui. Proprio in quel momento la porta della stanza di Marissa si aprì e due medici uscirono. Tutti e tre ci avvicinammo a loro ma entrambi fecero finta di non vederci e proseguirono dritti.

-Ho bisogno di vederla e di uccidere Niall Horan.- digrignai i denti.

-Ci penso io.- disse Dallas e senza lasciarmi il tempo di parlare andò verso la guardia del corpo.

-Hey ciao.- gli disse.

-Salve.- rispose solamente lui.

-Non è stancante stare tutto il giorno a sorvegliare una porta senza che nessuno entri o esca?- gli chiese.

-È il mio lavoro.- rispose fermamente il ragazzo.

-Avete dei momenti di pausa?- le chiese ammiccando. In quel momento capii qual era il suo obiettivo.

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