capitolo 30

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-Carl mi raccomando tutto con la massima riservatezza.- mi avvicinai alla porta dello studio di Marissa e la sentii parlare a telefono.

-Parleremo della tua ricompensa quando la bambina sarà sana e salva tra le braccia della mamma.- Marissa aggiunse.

-Perchè è colpa mia se qualcuno l'ha rapita, tu trovami questi bastardi poi ci penso io ad ucciderli.- sembrava arrabbiata.

-No non voglio che tu faccia del tuo meglio, voglio che tu la trovi.- Marissa urlò ed io rabbrividii. Era così fredda e arrabbiata, come non la vedevo da molto tempo.

-Va bene ciao.- Marissa chiuse la conversazione ed io trovai il coraggio di bussare alla porta.

-Avanti.- Marissa urlò ed io entrai molto lentamente. Quando la ragazza alzò lo sguardo rimase evidentemente stupita nel vedermi. Era incredibile come tutta la freddezza e la rabbia scomparivano davanti a me.

-Grazie..- le dissi, timidamente.

-Per cosa?- mi chiese confusa.

-Per quello che stai facendo per trovare Chloe.- le risposi.- Mi dispiace..- aggiunsi.

-Per cosa?- mi chiese lei di nuovo.

-Per quello che ho detto prima.- le dissi e lei sembrò più rilassata.

-In fondo è vero che è tutta colpa mia. Se non ti avessi portata all'altra villa tu saresti andata a prendere Chloe e tutto questo non sarebbe successo.- abbassò lo sguardo.

-Io penso che ci sono cose che accadono solo perché devono accadere, ma sono sicura che Chloe presto ritornerà da noi.- provai ad essere il più calma possibile. -Però io non c'è la faccio ad affrontare tutto questo senza di te.- le dissi e Marissa sembrò sorpresa.

-Ma io sono qui.- mi rispose.

-No, io ho bisogno che tu mi sia vicina sia fisicamente che mentalmente, ho bisogno che non ti allontani se ti tratto male perché sai che lo faccio solo perché sono nervosa ed in realtà ti amo da morire. Ho bisogno che tu non mi lasci da sola perché io non so stare senza di te.- le dissi, alzando un pò la voce mentre delle lacrime rigarono il mio viso. Lei si alzò dalla sedia e venne verso di me.

-Mi è crollato il mondo addosso quando hai detto quella frase.- era a pochi centimetri da me.

-Scusa, io so che non è colpa tua.- le dissi mentre le sue mani mi avvolgevano il bacino.

-Per un attimo ho creduto che tu davvero lo pensassi e mi sono sentita come se davvero fossi io la responsabile.- stava piangendo anche lei. L'abbracciai.

-Amore non fare così, mi hai promesso che la troverai ed io mi fido di te.- mi staccai un attimo per parlare.

-Mi fai vedere il tatuaggio.- mi sussurrò ad un orecchio ed io mi accorciai la manica della maglia per farglielo vedere. Era come se si sentisse meglio ogni volta che lo guardava e questo mi rendeva così felice.

-Ti amo.- le sussurrai io, avvicinandomi di nuovo.

-Anche io.- mi rispose prima di baciarmi. I suoi baci scesero lungo io mio collo ed io feci un passo in dietro.

-Non arrabbiarti ma non voglio fare l'amore con te, non voglio essere felice mentre mia figlia è nelle mani di un perfetto sconosciuto.- abbassai lo sguardo.

-Va bene.- disse solamente continuando a baciare il collo. Io stavo facendo davvero uno sforzo enorme per resisterle.

-Ho bisogno di fare qualcosa per trovare mia figlia.- le dissi quando lei si staccò.

-Ci sono più di 10 agenti provati che la stanno cercando oltre la polizia, non credo tu possa fare qualcosa.- mi disse ed io spalancai gli occhi.

-10 agenti privati? Tu sei matta.- le dissi.

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